Border Zone

Chapter 31

Stava osservando il letto da circa 20 minuti. Aveva preparato tutto: lacci emostatici, provette, un camice pulito che Ramirez le aveva prontamente procurato e tutto quello che poteva servire per dare l'impressione che fosse un'addetta al reparto ospedaliero di una riserva.

Diego le aveva spiegato bene la struttura di Ercolano, d'altronde a quanto aveva detto ne faceva parte un tempo e quindi non aveva avuto alcuna difficoltà a spiegarle come muoversi.

Neeva le aveva fatto recapitare la mappa che Ramirez le aveva installato nel CNG. Poteva accederci in qualsiasi momento e potendo visualizzare la rappresentazione sulle sue retine non avrebbe avuto alcuna difficoltà a muoversi, certo la mappa era più vecchia della struttura odierna, ma con un po' di fortuna non avrebbe avuto problemi.

Sapeva di dover entrare all'interno della riserva attraverso il tunnel di cui le aveva parlato Yan. L'idea di dover passare sopra i cadaveri di altri infetti non le andava proprio a genio, infatti si era prontamente portata un cambio per evitare di portare con sé eventuali macchie di sangue o sudiciume.

Emise un lungo sospiro e guardò in alto.

Fu allora che sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla. Si voltò e vide il volto di Dave che le sorrideva.

«Vedrai che andrà bene» le disse.

Lei sorrise e appoggiò la mano su quella di Dave sopra la sua spalla. «Non mi preoccupa il fatto che possa andar male» rispose. «In un modo o nell'altro riporterò Chloe a casa, sono però preoccupata per altro»

«Yan vero?»

Lei annuì. «Ho paura per quando Chloe verrà qui. Non mi preoccupano gli altri in questo avamposto, sono sicura che non ci sarà pericolo anche perché me ne prenderò personalmente la responsabilità e giuro che chiunque si azzarderà a toccare Chloe farà una caduta poco piacevole»

Dave sorrise divertito. «Non credo che qualcuno vorrà mettersi contro un infetto come te»

«Non sono pericolosa come te o Nikolaj, ma so badare a me stessa»

«Questo lo so» confermò Dave. Si voltò e le mise una mano sulla guancia. «Allora io vedrò di tenere d'occhio quel coglione di Yan»

«Ho paura per lui, Dave» disse lei tristemente. «Non so che cosa sia successo, entrambi sappiamo bene che non ha mai accettato la sua natura e ancora combatte con questo. Ma ho paura che stia andando troppo oltre. I suoi occhi Dave, non li ho mai visti così duri. Non era lui, come se qualcosa si fosse irrimediabilmente spaccato»

«Yan ne ha passate tante e la sua autocommiserazione non lo aiuta di certo. Mi dispiace non poterne parlare più apertamente perché lui stesso mi ha chiesto di non dire di più, ma sappi solo che non è proprio il caso che esploda»

«Sì, questo me lo hai già detto e anche se mi secca, non chiederò altro. Gli voglio bene e rispetto il fatto che non voglia parlare di qualcosa, ma sono felice che almeno tu gli stia tanto dietro»

«E' vero che mi ha tirato fuori da un buco tremendo, ma per me è mio fratello praticamente. Non lo abbandonerei mai, anche se questo significasse andare contro a tutto il resto. Ho fatto il coglione quando abbiamo incontrato Neeva e questo l'ho capito, ma non esiste niente altro più importante di voi due per me ora»

«Solo noi due?» chiese Jane guardandolo.

«E ovviamente anche Chloe ora» si affrettò a correggersi lui. «Sai credo che lei abbia aiutato non poco Yan fino a quando non è successo chissà quale casino tra loro»

«Non possiamo lasciarla là, Dave, e non possiamo lasciare che Yan faccia il cretino ora che la odia»

«Yan non la odia» intervenne Dave. «Yan è spaventato dal cambiamento. Lo è sempre stato. Quando succede qualcosa che finisce per costringerlo a mettersi in discussione, reagisce così. Per paura si chiude in sé stesso e diventa freddo e impassibile. E' in questi momenti che è più debole e suscettibile a chi ha attorno. Se dentro di lui è un caos inimmaginabile, chiunque può essere in grado di indirizzarlo dove vuole e per lui andrà bene tutto pur di non dover affrontare sé stesso e quello che è»