Chapter 07

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La bava le colava dalla bocca, gli occhi inquietanti la guardavano bramosi. Chloe era tra le braccia di una ragazza dai lunghi capelli castani, ma quella ragazza non era un essere umano: era un'infetta. Chloe era pietrificata, osservava i brillanti occhi arancio della ragazza e non riusciva a muovere un muscolo. Il battito dell'infetta era repentino e talmente forte che Chloe avrebbe potuto sentirlo chiaramente se il suono non fosse stato coperto dai battiti veloci del suo. Era riuscita a scampare a due infetti ed ora si ritrovava proprio tra le braccia di un'altra.


«Kage, quanto ci vuole ancora?» Luke era diventato impaziente, non aveva dormito bene quella notte ed era tutta la mattina che lavorava nel laboratorio assieme a Kage sui dati relativi alle ultime analisi. Guardava e riguardava quel video dove vedeva un infetto tramutarsi in un essere umano; non riusciva a crederci, come diavolo avevano fatto a controllare il gene?

Purtroppo dai pochi dati che avevano non potevano ricavare molto, Kage faceva il possibile, ma avevano bisogno di aiuto.

Un suono magnetico venne da dietro le spalle del cyborg e la porta del laboratorio si aprì facendo entrare una persona. Luke si girò per vedere chi fosse.

«John finalmente!» disse.

John salutò Luke. «Mi hai mandato a chiamare?» chiese.

«Sì, devi ritornare all'altra riserva, abbiamo bisogno di analisi più accurate e loro hanno strumenti più adatti»

«Dici ad Ercolano?»

«Sì esatto, l'ultima volta ci hanno fornito risultati ottimali, quindi abbiamo bisogno che analizzino questi ultimi rapporti»

«Quando devo partire?»

«Dammi il tempo di metterti tutto nell'archivio, poi potrai trasferirlo al tuo nano-generatore cerebrale tramite Kage»

«Bene, allora vado a preparare l'occorrente per il viaggio» detto ciò uscì dal laboratorio.


«Jane ti prego fermati!» Yan era uscito dalla camera essendo riuscito a divincolarsi da Dave. Non appena aveva varcato la soglia della cucina aveva visto Chloe tra le braccia di Jane e subito aveva pensato al peggio: tutti loro avevano fame ed il loro comportamento era in tutto e per tutto imprevedibile.

Jane scosse la testa e guardò Yan, era tornato in forma umana ed alla vista del suo sguardo preoccupato la ragazza disse: «E' tutto apposto, non voglio farle del male»

Nel sentire queste parole Yan tirò un sospiro di sollievo sapendo che la compagna era riuscita a controllarsi.

D'un tratto un boato fragoroso proruppe dalla stanza di Chloe: Dave stava tornando. Uscì dalla camera e furioso e si diresse verso la cucina. Non diede neanche il tempo ad Yan di mutare forma: lo colpì con una zampa e lo scaraventò a terra.

Chloe si aggrappò a Jane che l'avvolse con un braccio.

«Sta calma» le disse l'infetta. Chloe non voleva fidarsi ma convenne che era la cosa giusta da fare. Rimase tra le braccia di Jane osservando l'infetto davanti a lei. Era talmente grande e robusto che la sua mole riempiva quasi un terzo della stanza. La testa oblunga e liscia ricoperta di corna mostrava una schiera di denti affilati serrati in un ringhio mostruoso da cui colava una bava densa e biancastra. Il muso completamente sprovvisto di occhi e narici rendeva quella creatura ripugnante ma allo stesso tempo dannatamente affascinante.

Dave era rimasto in piedi ed osservava Chloe tra le braccia di Jane.

«Levati, Jane» disse lui. «Levati di torno»

«No Dave» rispose lei stringendo di più Chloe. «Adesso basta»

«Ti prego Dave» gli disse Yan che si era alzato da terra. «Ragiona»

Dave ringhiò contro Yan e tornò a fissare Chloe serrando la mascella.

Chloe osservava quell'infetto e non sapeva se provare terrore puro o tentare di comprendere il dissidio di quella creatura.

Dal canto suo Dave osservava il terrore negli occhi nocciola di Chloe. Di fronte a quegli occhi gli tornò alla mente un ricordo, un avvenimento che aveva cambiato la sua esistenza e l'aveva invitato a ragionare.


Fu all'incirca poco dopo la rottura delle barriere. Era divenuto da poco un infetto. Non ricordava bene chi lo avesse infettato ma ricordava il come. Nella sua ultima ricognizione con l'ESGZ l'Esercito per lo Sterminio del Gene Z si era attardato per ricaricare la mitragliatrice, l'unico problema era che aveva finito le munizioni. Per una circostanza sfortunata non aveva udito l'ordine di ritirata da parte del suo generale e fu presto invaso da quelle orride creature. Era accaduto tutto in fretta, aveva sentito un tremendo morso alla gamba sinistra ed un dolore atroce gli aveva pervaso tutto il corpo. In seguito era svenuto.

Quando si era risvegliato non era riuscito a capire perché non vedesse nulla, poi a poco a poco ogni più piccolo rumore, ogni più piccolo movimento arrivavano nitidi ed in breve tempo nella sua mente era comparsa l'immagine sensoriale del mondo che lo circondava. Si era tastato con le mani il corpo e quando si era reso conto di non essere più un essere umano, era sopraggiunta la fame.

Era accaduto qualche tempo dopo il 2259, non ricordava il mese. Ricordava solo che aveva fame e si era addentrato in un rifugio umano. Il rifugio era poco difeso ed aveva impiegato poco tempo a tenere in pugno un gruppo di 10 esseri umani.

Li vedeva atterriti ed appiattiti contro un angolo del capannone dove si erano ammassati e ben presto lui avrebbe avuto un pasto gratuito e senza alcuna fatica.

Ringhiava ed aveva fame, pronto ad uccidere pur di sfamarsi.

Ad un tratto però dal gruppo di umani era uscita una ragazzina, forse aveva 18 anni. Aveva i capelli biondissimi e mossi e gli occhi celesti spiccavano tra quel groviglio di capelli dorati. Indossava vestiti semplici un po' trasandati e consunti. Era uscita dal gruppo di umani e lentamente si stava avvicinando alla creatura che li aveva messi alle strette.

Dave aveva colto l'occasione e si era lanciato su quella ragazza gettandola a terra. Lei era caduta e si ritrovava con la bocca dell'infetto sopra la testa. Quando d'un tratto si era soffermata a guardare delle targhette militari che pendevano dal collo dell'infetto, stupita lo aveva osservato oltre quella coltre di denti e a bassa voce aveva detto: «Dave...»

L'infetto, invece, non aveva esitato e con una zampa le aveva afferrato la gola alzandola in alto. Gli artigli affilati le stavano tagliando la giugulare e la ragazza aveva iniziato lentamente a soffocare mentre il sangue imperlava l'arto dell'infetto.

La ragazza aveva fissato l'infetto e con un filo di voce aveva mormorato: «Ti voglio bene...» poi con una mano aveva accarezzato la testa della creatura «...fratello...»

All'udire quelle parole qualcosa era scattato dentro la testa di Dave, qualcosa che aveva prevalso l'istinto e che gli aveva fatto allentare la presa. La ragazza era caduta a terra oramai sgozzata e ricoperta di sangue.

Dave, scuotendo allora la testa, si era chinato su di lei. Con il muso liscio le aveva accarezzato una guancia e le aveva sussurrato: «Mi dispiace...» aveva le mascelle serrate. «Mi dispiace tanto Eva»

Poi aveva alzato la testa emettendo un ruggito rauco e straziante, dopo aver scostato i capelli della sorella le aveva staccato un orecchino, un pendente d'argento smile ad una specie di rombo allungato.

Era rimasto immobile per qualche istante per poi guardare gli umani che aveva davanti e benché il suo stomaco richiedesse nutrimento lui si era voltato e se ne era andato da quel luogo.

Scosse la testa, il suo respiro era divenuto più calmo e regolare. Alzò il muso e fissò Chloe.

«Allontanati» disse. Yan lo osservò stupito, non capiva che gli stesse succedendo. «Allontanati da me» continuò Dave.

Yan si rivolse a Jane e le disse di lasciar andare Chloe. Jane fece come le era stato detto e Chloe si scostò dall'infetta. Dal canto suo Yan si avvicinò e le fece cenno di seguirlo. Chloe non disse una parola ma acconsentì a seguire l'infetto che iniziò a condurla fuori dalla cucina verso la stanza da dove erano usciti.

Nel passare accanto a Dave notò che stava singhiozzando.

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