Chapter 23

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Non avevano mai visto una cosa del genere. Avevano dovuto percorrere due rampe di scale verso il basso per poter arrivare in quella specie di laboratorio, anche se sembrava più una stanza con dei tavoli di metallo ammassati che puzzava di sangue e sporco. Un muro della stanza era aperto e dava su un lungo corridoio molto ampio. Il problema non era la stanza in sé, quanto piuttosto le urla raccapriccianti che provenivano da quell'apertura nel muro. Nessuno dei due aveva idea di che cosa ci fosse in quel buio.

Seth li aveva fatti entrare senza troppi convenevoli. La sua coda gli aveva prontamente sbarrato la porta di entrata per non farli tornare indietro. Non aveva una grossa stazza, ma il modo in cui si comportava e le punte acuminate disseminate sul suo corpo lo facevano sembrare più grande di quanto non fosse.

«Dottor Ramirez, ha da fare?» chiese in modo laconico.

Da dietro una carcassa putrescente della testa di Moonvorgon, una creatura dalla stazza enorme con sei zampe e la testa a forma di mezzaluna, ne uscì un uomo con indosso un camice bianco e un paio di guanti in lattice verde insanguinati. Aveva corti capelli biondi, una barba corta e occhi arancio incorniciati da un paio di occhiali quadrati dalla montatura nera chiazzati di rosso.

«Ciao Seth» disse Ramirez. «Altre esecuzioni?»

Al solo sentire quella parola Dave e Jane ingoiarono un groppo in gola. Jane si avvicinò all'infetto e lentamente gli strinse un braccio con una mano.

«No» rispose l'infetto dietro di loro. «Hanno qualcosa che potrebbe interessarti»

Gli occhi di Ramirez furono attraversati da un bagliore.

«Molto bene» disse. «Datemi qualche minuto e sono da voi» Detto ciò si diresse verso la parte destra della stanza. Si tolse i guanti e li appoggiò su un tavolo di metallo, poi girò una valvola su di un tubo arrugginito e dopo qualche secondo si sentì un gorgoglìo percorrere le pareti. Pochi istanti dopo dell'acqua uscì da un tubo tagliato e Ramirez iniziò a sciacquarsi le mani.

«Esecuzioni?» chiese Dave alzando indietro la testa per guardare Seth.

L'infetto rivolse la testa verso di lui. «Quando qualcuno non rispetta le regole del branco o diventa troppo incontrollabile o uccide qualcuno di noi viene mandato quaggiù e ucciso» disse quasi seccato. Sembrava che stesse ripetendo a memoria, chissà quante volte lo aveva detto.

«Ogni quanto succede?» chiese ancora Dave. La presa di Jane sul suo braccio si stava facendo più stretta e si sentiva in dovere di chiedere chiarimenti per tranquillizzarla.

Seth alzò le spalle. «Molto spesso» sentenziò.

«Dave» sussurrò Jane. «Non mi piace per niente questo posto» E si avvicinò a lui ancora di più.

«Non ti preoccupare» rispose lui cercando di rassicurarla. «Guarda questo posto, è un posto perfetto per una come te che ama armeggiare con queste cose. Almeno tu capisci qualcosa di questa roba, dovrai parlare tu con lui» Poi le rivolse uno sguardo dolce. «So che ce la puoi fare»

Lei sorrise leggermente e sentì la tensione dei muscoli diminuire. Sapeva di poter contare su di lui e questo le riscaldò un poco il cuore.

«Molto bene» esordì Ramirez scrollando le mani dall'acqua. «Chi siete voi due?» Si tolse gli occhiali e li pulì con il bordo del camice. «Non vi ho mai visti prima»

«Hanno già parlato con Neeva» spiegò Seth. «Hanno incontrato degli infetti diversi e lei vorrebbe che tu ne tirassi fuori qualche spiegazione»

Ramirez si rimise gli occhiali sul naso e se li sistemò con un dito.

«D'accordo» disse. «Lasciali pure a me, Seth, se non sbaglio hai altro da fare giusto?» chiese con cipiglio.

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