parte 2

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Pov Ariel
Mi sveglio frastornata, mi trovo in un soggiorno, sono su un divano dal colore grigio, davanti a me c'è la TV e prima che possa soffermare il mio sguardo su altro sento una voce
... " Ti sei svegliata finalmente"
Mi giro verso la voce e vedo un' adone, senza esagerare, non ho mai visto un ragazzo più bello di lui, capelli castani riccio, alto, pieno di muscoli sembra ma non eccessivamente, quello sguardo magnetico che farebbe impazzire tutte..
"Ti piace quello che vedi"
Io" cosa"
E lui ride, ma certo, ride del fatto che io mi sia incantata a guardarlo
Io "Non ti stavo guardando, stavo cercando di ricordarmi di ieri sera"
Lui: che ci facevi nel bosco da sola, svenuta? Eri ubriaca?
All'ultima domanda sembrava a me o l'ha fatta un po' da incazzato.

Ma prima di rispondergli a rime sopraggiunge il pensiero per la mia amica e subito mi agito.
Io" la mia amica è stata rapita"
Mi alzo di scatto e non avevo predetto ciò che stava per accadere, cioè la mia faccia schiacciata al pavimento, ma prima che potessi cascare, lui mi prese e mi sostenne.
Lui: "fa piano"
A me verrebbe da cadere piu spesso insomma chi non avrebbe oh ma che mi prende io non sono questo tipo di ragazza e inoltre ho un ragazzo.
Lui" come ti chiami"
Cerco di alzarmi ma lui mi blocca il passaggio e si abbassa verso di me
Io "Ariel e tu?"
Lui " Clayton"

Pov Clayton
Ariel, Ariel, Ariel che nome divino, l'angelo della cura. Che bel tipetto, di sicuro l'altra umana è la ragazza che sta cercando, merda.
Io " hai fame?"
Ariel " Mh direi, potresti prestarmi il tuo telefono? Credo di aver perso il mio"
Io " vieni a mangiare"
La vedo alzarsi dal divano e mi tengo pronto a prenderla in caso stesse per cadere, ma arriva a tavola e si siede.
Mi giro verso la cucina continuando a fare quello che avevo interrotto. Dandole un occhiata ogni tanto.
Ariel " ehm.. quindi puoi prestarmi un telefono devo fare una chiamata"
Mi chiese avvicinandosi a me, sentivo il suo odore inebriante troppo vicino a me, mi girai e infatti era proprio lì dietro di me, che mi guardava dal suo 1,70 credo.
Per un'attimo rimasi così a bearmi del suo viso, del suo odore, con gli occhi la stavo spogliando la desideravo, l'avrei presa lì sul tavolo dietro di lei, ma tutto si sarebbe complicato e non potevo permetterlo.
Non potevamo stare insieme, oppure avrei dovuto rinchiuderla nella mia camera, ma non sarebbe stato giusto tappare le sue ali.
L'unica soluzione era che fosse lontana da me.
Ariel" ma mi senti, mi sto sempre piu convincendo del fatto che tu sia sordo"
Dice muovendo le mani davanti alla mia faccia
Mi ero ancora immerso nei miei pensieri
Io" devi andartene"
Ariel " cosa"
Io " ti accompagno fuori da questo bosco e ti conviene non ritornare è pericoloso qui."

Pov Ariel
Sono esterefatta ma chi si crede di essere, illuso se crede che lo starò a sentire, certo non è un luogo consono per un incontro tra amici e se devo dirla tutta è abbastanza inquietante come luogo, perché dovrei ritornarci.
Io " ma quindi il telefono?" gli chiedo imbarazzata anche perché glielo avevo chiesto più volte e non mi aveva risposto forse non voleva darmelo.
Clayton " perche ti serve"
Io "te lo detto,devo fare una chiamata"
Clayton " a chi?"
Io "alle forze dell'ordine forse, ti ricordo che la mia amica è stata rapita"
Clayton" tu ti preoccupi troppo, forse era tutto organizzato"
Io " ma di che cosa parli"
Mi alzo dalla sedia, prendo le mie poche cose che avevo con me e mi dirigo verso quella che credo sia la porta.
Clayton " dove credi di andare"
In un'attimo è davanti a me
Io" ma come hai fatto? Eri seduto vicino all'isola nel-
Clayton" ti accompagno io"
Io" non c'è ne bisogno"
Faccio per prendere la maniglia della porta ma prima di riuscire nel mio intento, mi blocca di nuovo il passaggio con il suo braccio
Clayton " il bosco è grande, potresti perderti di nuovo, ti accompagno io, non fare storie."
Io " va bene" dico non troppo convinta

Mi prende la mano e rimango per un'attimo ferma scioccata da ciò, la sua mano è grande e calda, non riesco a fare altro che metterla a confronto con la mia e credo che lui se ne sia accorto, mi porta verso una macchina.
Clayton" sali"
Io " scorbutico"
Entriamo in macchina mi guarda alzando un sopracciglio e io arrossisco d'istinto e gli rispondo con un'alzata di spalle spostando lo sguardo da un'altra parte e decido di non dire nulla per la durata del viaggio.

Arrivata al limitare del bosco si ferma
Clayton" dove abiti"
Io" dovrei dire ad uno sconosciuto il mio indirizzo?"
Clayton " guarda che sei salita nella macchina di uno sconosciuto, per non dire altro"
Gli rispondo di accompagnarmi nei dintorni della mia scuola.
Una volta arrivati a destinazione gli dico
Io" A mai più"
Lui mi sorride con il suo sguardo tenebroso e io decido di scendere e andarmene.

Torno verso casa mia, arrivata alla porta prendo le chiavi ed entro e la situazione che trovo mi lascia allibita.
Ad un tratto come un secchio d'acqua fredda che mi travolge mi trovo con il mio viso girato di lato, con la guancia e l'orecchio che mi pulsa.
Giro il viso e vedo mia zia che mi ha appena tirato uno schiaffo
Zia" MA DOVE DIAMINE ERI FINITA"
Io " io... Non mi ricordo"

𝕄𝕪 𝕄𝕒𝕥𝕖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora