Parte 3

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Pov Ariel
Zia" ma che significa che non ti ricordi, hai bevuto per caso?
Io "no no zia ti pare"
Jake " ma dov'eri e dove Cheryl i suoi genitori sono preoccupati"
Solo ora noto la sua presenza..
Io "Cheryl? Cosa c'entra lei"
Zia" ma stai dando i numeri per caso"
Io" eh? È successo qualcosa a Cheryl?"
Jake " entrambe siete sparite ieri, dopo che Cheryl ti ha portato con sé, nessuno vi ha più visto."
Io " ah io non ricordo mi sono allontanata perché volevo stare un po' da sola, ma mi sono addormentata"
Io" non ero con Cheryl"
Jake " ma che dici sei l'ultima ad averla vista, la polizia la sta cercando da tutta la notte."
Zia" ora basta, vai a farti un bagno sei tutta sporca di terra"
Dice guardando i miei vestiti
Zia " Jake sarà meglio che tu vada"

Trattengo con la maglia Jake
Io " Jake fammi sapere se hai notizie"
Jake " mi hai proprio stancata quando ti accorgerai che esisto anche io"
Detto ciò, prende e se ne esce da casa mia. E io rimango lì immobile a guardare la porta chiusa immersa nei miei pensieri, cosa è appena successo? Dov'è Cheryl, dov'è finita e perché ho un vuoto?

Una settimana dopo

Ormai la scuola è iniziata da alcuni giorni, di lei non c'è nessuna traccia, dov'è? Sta bene? Ho ancora un vuoto non ricordo e non riesco a fare altro che colpevolizzarmi per questo, magari è successo qualcosa quella sera, forse ho vissuto un trauma che non ricordo?
Fra me e Jake invece si è un po raffreddata la cosa, non è che prima fosse un granché la nostra relazione.
Mi preparo ed esco di casa, mia zia mi ha messa in punizione, non potrò uscire per le prossime 3 settimane di sera, devo stare a casa entro le 6.
Arrivo a scuola e tutto come al solito, vedo Jake nei corridoi ma decide di evitarmi prima o poi dobbiamo parlare.

Vado verso l'aula dove si terrà lezione, quando all'improvviso vengo presa e vengo strattonata in un aula lì vicino vuota e chiudono la porta alle mie spalle, spaventata mi giro verso gli "aggressori" e vedo 1 che mantiene la porta e l'altro molto vicino a me e prima che possa proferire parola
..." Dove è mia sorella"
Mi giro e dietro di me c'è Desy la sorella di Cheryl, che è un'anno più grande di me, segue le nostre stesse lezioni perché è stata bocciata.
Io " Desy ma che cazzo fai"
Desy " Dove cazzo sta mia sorella?
Io " io non lo so, ne so quanto te, non so dove sia"
Desy "perché tu sei comparsa e lei no?"
Io " io non mi sono persa mi sono solo add-
Desy " vallo a raccontare a qualcun'altro io non ti credo, se non mi dirai la verità con le buone, dovrò comportarmi male"
Io " ma chi sei Dio"
Mi giro verso la porta faccio per andarmene ma c'è il ragazzo di terza credo davanti
Io " spostati"
..." Ti piacerebbe"
Provo a spingerlo di lato ma prima che riesca a prendere la sua felpa, mi sento afferrare dai capelli e cado indietro cercando con le mie mani di fermare le sue.

Inizia a prendermi a schiaffi in faccia io mi copro il viso e cerco di alzarmi, le tiro un pugno in faccia che ad un ragazzo non avrebbe fatto nulla, ma a lei ha fatto male, le tiro calci un po' a caso, non avendo tecnica non so come colpire per far male, ma il mio istinto ha avuto la meglio infatti si abbassa e cade a terra, mentre è piegata su se stessa.
Mi ritrovo i suoi capelli biondi tra le mani i quali guardo con faccia disgustata, credo che sia finita qua, quando con uno sgambetto inciampo e sbatto la testa su l'angolo di un banco, la mia vista diventa leggermente sfocata.

#poco dopo#

Riapro gli occhi e sono in infermeria
Io " ma cosa"
Infermiera " ehi ehi ragazzina fa piano hai preso una bella botta"
Ascoltando le sue parole mi tocco la fronte e infatti mi faceva un bel po' male.

Prendo il telefono mi guardo nella fotocamera e vedo una medicazione coprirmi sul lato destro della fronte.
Infermiera" ma quindi cosa hai fatto? Sei caduta?"
Io " si"
Non volevo mettere nei guai Desy conoscevo la sua famiglia, conosco i loro problemi ed era meglio così.
Infermiera " poco sbadata eh"
Io "mh mh"
Infermiera " comunque puoi andare direttamente a casa prima oggi, la vicepreside vuole che domani tu passi da lei, d'accordo?
Io " va bene grazie"
Esco di li, mi guardo intorno sta volta e non vedo nessuno, esco da scuola e mi dirigo verso casa.

Pov Cheryl

Il giorno dopo il rapimento
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Mi sveglio sentendo molto caldo, apro gli occhi e vedo il soffitto, giro la testa verso destra e noto i muri e l'arredamento
Io " ma che cazzo"
Dico sottovoce, sento qualcosa stringermi la vita, abbassò lo sguardo e noto che è un braccio, mi giro con lo sguardo a sinistra e vedo un uomo a petto nudo che mi stringe.
Ora io non so voi cosa fareste, ma ho fatto la cosa più sensata
Io" AHHHHHHHHH AIUTOO"
E inizio a scalciare, il tizio si sveglia e scatta quasi all' impiedi, ma poi si ferma e mi guarda sorridendo
Oddio è pazzo, inizio a scalciare per potermi liberare, lui non so come, si infila in mezzo alle mie gambe e mi blocca le mani
Io" ODDIO VUOI AMMAZZARMI "
Lui" Cosa, NO"
Lui " non aver paura, non potrei mai farti del male"
Io " disse colui che mi ha colpito in testa"
Lo guardo in viso e mi sembra di vedere nella sua espressione ansia, sensi di colpa e preoccupazione. Ma di sicuro è solo frutto della mia immaginazione.
Lui " ti fa male?"
Mi chiede allarmato
Io " no, ma spostati o potrei soffocare"
Si alza da sopra di me e dal letto, si dirige verso una porta che penso sia il bagno.
Mi alzo velocemente e corro verso l'altra porta ma non riesco a raggiungerla perché vengo presa da dietro
Lui " dove vuoi andare"
Mi dice ringhiando
Aspetta ha appena ringhiato, ma cos'è un cane.
Io" cosa vuoi da me"
Lui " sei la mia compagna, staremo insieme d'ora in poi, ti proteggerò sempre mia dolce mate."
Sconvolta da questa disarmante dichiarazione gli dico
Io" ma tu sei pazzo"
E ancora quel suono esce dalla sua bocca.
Rimango ferma e reggo il suo gioco.
Io " non mi farai del male"?
Lui " non potrei mai, ne morirei"

Mi mette a terra e mi gira verso di lui, ci guardiamo negli occhi, mi accarezza il viso, chiudo gli occhi d'istinto, all'improvviso sento le sue labbra sulle mie. Apro gli occhi di scatto e come risvegliata da una trance, gli tiro uno schiaffo in faccia e mi copro la bocca scioccata dal mio stesso gesto.

Lo vedo diventare rosso dalla rabbia e avvicinarsi a me sempre di più, io inizio ad indietreggiare spaventata da tutta questa situazione, mi copro il viso con le braccia come sono abituata a fare oramai da anni e senza accorgermi iniziano a scivolare sul mio viso delle lacrime salate.

Dopo qualche minuto in cui non sento più nulla, alzo il viso e trovo la sua faccia che mi guarda con i sensi di colpa, con rabbia che non capisco se sia rivolta a me o a se stesso.

Delle lacrime gli scivolano sul viso e li i sensi di colpa attanagliano il mio petto.
Vorrei dire qualcosa, ma nulla esce dalle mie labbra, neanche un filo di voce.
Lui prende e va verso la porta dalla quale prima cercavo una via d'uscita. La apre e sparisce dietro di essa,mi dirigo lentamente verso la porta, tento di aprirla, ma ben presto mi ritrovo in una macabra realtà, la porta è chiusa a chiave, sono qui dentro, senza via di fuga.
Ed è qui che inizio ad entrare nel pallone.

𝕄𝕪 𝕄𝕒𝕥𝕖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora