- Mira, tira! -
Incoccai una freccia, chiusi un'occhio e la mollai.
Questa colpì in pieno l'asta di legno dello specchio, traballando all'impatto.
Erano tre giorni che ci allenavamo, senza sosta.
Ero migliorata notevolmente con l'arco,ma in cuor mio sapevo che solo un pò ti tecnica non sarebbe bastata ad affrontare la paura.
Serviva coraggio.
Per questo (e anche perché volevo altre spiegazioni, naturalmente) provai più volte a chiamare Zoe Nightshade.
Stringevo il ciondolo a forma di luna, mi concetravo, ma nulla. Di lei nessuna traccia.
Jake intanto faceva avanti e indietro dalla porta sul muro.
Aveva recuperato altre due faretre, cibo, e dei nuovi vestiti per me.
Jeans puliti, una maglietta, una giacca color verde militare (cosa cavolo ci fanno dei mostri con vestiti cosi?) e, siano ringraziati gli dei, delle scarpe.
Ma non erano come i miei sandali abituali.
- Queste, sono scarpe da ginnastica - mi aveva spiegato Jake porgendoleme.
- Si usano per camminare, correre...-
Mi sentivo una bambina a cui bisognava spiegare tutto del mondo.
Ma in fin dei conti lo ringraziai e le infilai.
Successivamente la mia prima lezione di tiro con l'arco potrebbe essere definita tremendamente imbarazzante.
Non perché non centravo nulla, piuttosto perché Jake doveva continuare a toccarmi la mani per aiutarmi.
- Cosi... vedi? - mi aveva afferrato la mano sinistra e l'aveva stretta attorno all'arco.
Ogni volta che le nostre mani si toccavano per troppo tempo lui arrossiva e io mi maledicevo.
Non volevo far sentire Jake a disagio, avevevamo un rapporto estremamente "delicato".
Ma fortunatamente appresi in fretta, e i contatti fisici si ridussero.
E insomma, era la mia prima volta! Ho conosciuto solo ragazzi di cui non potevo non innamorarmi. Jake non era come loro...lui era l'amico che tutti dovrebbero avere.
E... si okay! Gli volevo bene...
Ma iniziai a volergli meno bene dopo che forse due ore di allenamento con l'arco, Jake mi porse una spada.
- Ci tieni alla tua testa, vero? - chiesi guardando intimorita la spada di bronzo celeste.
Lui arricciò le labbra. - In effetti si, ma cosa succederebbe se per caso dovresti perdere l'arco e essere obbligata ad usare questa? - allungò la mano ed io afferai l'impugnatura.
- Ti insegnerò i colpi di base, okay? -
Dell'ora seguente ricordai solo qualche consiglio tipo: " Tira il fendente più in basso. Mantieni la guardia alta. Picchia il piatto della lama così.... "
Jake era stato un buon insegnante ma non mi sentivo a mio agio con la spada.
Dopo un pò caddi sfinita sul letto, e Jake mi passò la borraccia con il nettare.
- Si vede che ti sei affezionata a quello - il figlio di Ermes indicò l'arco.
- Può darsi... Mi sento come se lo sapessi usare da tempo - abbozzai un sorriso.
Stettimo in silenzio per dei buoni minuti, a consumare panini stantii e nettare, ma i miei pensieri volavano lontano.
"È una specie di arma che aiuterà Gea nel conflitto, credo..."
Mi aveva spiegato Jake.
Mi ero scervellata tanto di quel tempo che mi era venuto il mal di testa, e avevo rinunciato.
"Non so se sia un mostro, un oggetto, un'arma..."
Gea poteva inventarsi di tutto, questo era poco ma sicuro.
Ma cosa? Cosa aveva condotto la dea della terra a portare L'Arma sotto terra, protetta da una miriade di mostri, sotto il controllo del Generale...
Per saperlo c'era una sola soluzione.
- Jake. Voglio partire oggi stesso -
Lui per poco non si soffocò mentre trangugiava il nettare.
- Tu... cosa? - biascicò.
- Jake ragiona! - esclamai.
- Non abbiamo tanto tempo! Siamo nel 9 e dobbiamo arrivare al 2! Sai cosa significa? Che abbiamo ancora 7 settori da oltrepassare. Io sono pronta. Ma non parto senza di te - mi resi conto di quello che stavo dicendo, sopratutto l'ultima parte, ma sapevo che era la cosa giusta.
Jake mi guardò con aria penseriosa, ma potevo vedere la sua mente lavorare velocemente.
- Sai a cosa andiamo incontro, vero? - disse con serietà.
- Assolutamente si - risposi pronta.
- Sai quanti mostri pericolosi incontreremo? -
- Assolutamente si -
- Sai che il Generale ci scopre farà di tutto per ostacolarci? -
- Assolutamente si -
- Sai se vuoi finire quel panino? -
- Assolutamen... aspetta, cosa? - farfugliai.
Jake scoppiò in una risata così forte che fu difficile fissarlo con gli occhi di chi fa la seria.
- Volevo vedere se eri attenta - si scusò soffocando un sorriso.
- Scherzi a parte. Jake, voglio partire davvero - replicai.
Perché?
Volevo scoprire la verità sull'Arma.
Volevo sapere cosa stava per rivelarmi Ermes prima di scomparire.
Volevo sapere la verità su Zoe.
Volevo troppo ma non mi interessava.
- Essia - sentenziò il semidio.
- Partiamo domani mattina, e adesso prepariamo gli zaini, va bene? - chiese in tono sarcastico.
- Si, okay. Ma come si fa a sapere se è notte o giorno? -
- Come si fa a sapere quando hai fame o no? Te lo dice lo stomaco. Quando non avrai più sonno, sarà mattina - lo disse come se stesse aspettando il momento giusto per farlo.
- Wow, Jake. Splendida perspicacia - scherzai.
- Lo so. Non ho bisogno che me lo ricordi. Comunque grazie - mi sorrise in quel modo così familiare che per poco non credetti davvero di parlare con Leo.
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• Come Back •
Teen FictionSPOILER CASA DI ADE Dopo che Leo andò via da Ogigia, la vita di Calipso era stata come capovolta dal figlio di Efesto. Con questa Fanfiction voglio pensare come la vita di Calipso continuò non solo dopo la partenza di Leo. La guerra con Gea era all...