Prima di perdere il controllo, stavo realmente pensando che la missione stesse andando bene.
Jake scese per primo, menò un fendente tagliando la testa ai Figli della terra più vicini senza dargli la possibilità di dire qualcosa.
Gli altri diedero di matto. Fecero cadere le scatole che portavano in mano e si sparpagliarono. Uno agitò scompostamente le sei braccia e urlò: È lui! È lui! Chiamate Mir...Jake gli infilzò la spada nello stomaco, prima che il poveretto riuscisse a concludere l'avvertimento, e questo si sgretolò come sabbia.
- Magari la prossima volta - sfilò la spada e mi lasciò uno sguardo abbastanza chiaro.
Cosa ci fai lì impalata?
Scossi la testa, saldando la presa sulla freccia ancora incoccata.
Saltai giù e la puntai alla testa di un figlio della Terra a caso.
Nessuno sembrava avermi notata.Sono tre semplici regole, Calipso.
Mano ferma.
Strinsi la freccia poggiandola vicino alla guancia.
Respira.
Inspiro dalla bocca e chiudo un'occhio.
Molla.
La freccia centra la fronte di un figlio della Terra che stava per lanciare a Jake una pietra.
Ci ero riuscita. C'è l'avevo fatta.
Riaggiunsi Jake con un balzo, mentre incoccavo la seconda freccia.
- Okay raggiungiamo pian piano il montacarichi. È 10 metri dietro di noi. Non voltarti altrimenti capiranno le nostre intenzioni -
- Va bene -
Tornai a mettere a fuoco i nemici. Ne erano rimasti una mezza dozzina.
Jake si mosse a sinistra, e io a deatra.
Con una capriola schivai una pietra grande quanto la mia testa.
Incoccai l'ennesima freccia piegando l'arco in orizzontale in modo da avere più precisione.
Colpii il ventree e successivamente un braccio di un figlio della Terra.Poco ricordo di quello che successe dopo. Al posto del sangue sembrava avessi adrenalina pura nelle vene.
Scagliai frecce una dopo l'altra, schiena contro schiena a Jake, fino a spianarci la strada verso il montacarichi.
Il figlio di Ermes mostrò per bene le sue doti da spadaccino.
In poco tempo quello che rimase fu un'ammasso di terra.Prendendo fiato, mi girai verso un Jake dal viso sporco.
- Ci siamo riusciti - ansimai.
- Io credo che tu ci sia riuscita. Hai superato la tua paura - sorrise voltandosi verso il montacarichi.
- E quale? - passai una mano sulla maglia cercando di ripurirla con scarsi risultati.
- Avevi paura di non riuscire a combattere. Di bloccarti. Al contrario stai imparando in fretta -
Rifoderò la spada.- E se lo dici tu... - scherzai ma avevo gli occhi fissi sulla parete.
Il montacarichi si ergeva imponente nelle sue porte di acciaio.
Jake si avvicinò lentamente e infilò la famosa chiave in una serratura laterale che non avevo visto.- Tutti qui hanno una chiave. È questa che serve per accedere ai montacarichi o altre attrezzature... -
Mi avvicinai toccando con due dita la superficie. Le ritrassi subito. Era ghiacciata.
- Fredda eh? - Qualcosa fece "din" e le porte si aprirono.
L'interno era scuro ma enorme.- Si... e perché non hai una chiave tua? Voglio dire... l'hai presa dal cassetto dell'ufficio -
Infilai le mani nelle tasche dei jeans mentre entravamo all'interno.
Jake scosse la testa.
- Facevo troppi casini. Si accorgevano delle mie scomparse come quelle delle provviste. Me l'hanno ritirata - armeggiò con un pannello sulla parete destra e le porte si chiusero. Iniziammo a scendere.
- Sei proprio un figlio di Ermes - ridacchiai sbandando un po per colpa della velocità del montacarichi.
- Fiero di esserlo -
- Ahi! - sobbalzai. Mi scottava il petto.
- Tutto okay? - domandò Jake.
- No, mi fa male... aspetta - abbassi gli occhi sul ciondolo.
- Zoe! Ha sentito che l'ho chiamata! - strinsi la collana ignorando il bruciore. Si stava attenuando.
- Cosa? -
- Sta arrivando mia sorella! -
L'interno del montacarichi iniziò a scintillare. Argento.
- Emm... Calipso? È normale che stia... -
I suoi occhi rotearono e svenne.
- Jake! -
Feci appena in tempo a prenderlo per le braccia, evitando che sbattesse la testa.
Lo appogiai alla parete sventolandogli una mano sul viso biancastro.
Intanto si materializzò qualcuno dietro di me.- Sorellina, scusa per il ritardo... -
- Jake è svenuto, aiutami! - la interruppi bruscamente.
Ero felice che fosse qui ma Jake era davvero sbiancato.Il montacarichi si fermò con un botto. Scivolai sbattendo la schiena e trattenendo parole poco adatte.
Le porte si aprirono su una stanza troppo grande. Rivelò un grande esercito di Uomini-Scorpione. Avevano enormi chele ma possedevano il busto di uomini arrabbiati.- Prendeteli! - una voce urlò dalla folla davanti a noi.
Era finita.
Zoe si voltò verso di me.
- Calipso afferra Jake e tieniti a me. Sarà uno spostamento alquanto brusco -
- Cosa? -
- Fai quello che ti ho detto, ora! -
Misi un braccio attorno al semidio, Zoe mi prese la mano.
Poi scomparimmo in un bagliore color argento.
Perdonatemi. Essendo in vacanza non ho avuto connessione abbastanza per pubblicare.
Cercherò di aggiornare più spesso.
Detto questo, vi piace la nuova copertina?
Un bacio semidei!BecauseWeAreFangilrs xx
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• Come Back •
Teen FictionSPOILER CASA DI ADE Dopo che Leo andò via da Ogigia, la vita di Calipso era stata come capovolta dal figlio di Efesto. Con questa Fanfiction voglio pensare come la vita di Calipso continuò non solo dopo la partenza di Leo. La guerra con Gea era all...