𝐅𝐈𝐕𝐄

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🎧 Spirits, The Strumbellas.

Ricominciammo la scuola, provando a fingere che tutto andasse bene. Durante una lezione di storia su Diocleziano — credo, avevo carpito il suo nome mentre pensavo bellamente ai fatti miei — mi vibrò il telefono in tasca. Senza farmi vedere dal professore lo estrassi e vidi, sullo schermo, un messaggio da un numero sconosciuto.

Nel frattempo, l'insegnante aveva ammonito il suono di un cellulare, e voltando il capo vidi che era di JJ.
Guardai allora anche Kie e Pope.
«È arrivato anche a voi?» chiesi.

Vedendoli annuire, aprii il messaggio e trovai una foto che mi lasciò esterrefatta. Era un selfie che ritraeva John B e Sarah, ma non seppi dire se fosse uno scherzo pessimo o se fosse reale.
Lanciai un'occhiata ai miei tre amici e li vidi bianchi come stracci. Tirai indietro rumorosamente la sedia e uscii, trascinando lo zaino con me; dei passi mi seguirono, poi la voce di Pope mormorò delle scuse.

Iniziai a correre per uscire nel cortile sul retro.
Respirai lentamente e profondamente, appoggiandomi con la schiena al muro. Poco dopo, si riversarono fuori anche Kie, JJ e Pope. La ragazza si sedette su uno dei tavoli in ferro verniciati di blu, Pope si appoggiò a quello di fronte mentre JJ faceva avanti e indietro, troppo agitato per restare fermo.

«Non è possibile.» disse Pope.

«È tutto quello che hai da dire?» ribattei.

«Se è uno scherzo, - fece Kie - è di cattivo gusto.»

«Qualcuno ha provato a scrivere al numero?» domandò JJ.

Gli lanciai uno sguardo.
Vero, era un'idea.
Presi il cellulare e iniziai a digitare freneticamente.
Che diavolo vuol dire?!, scrissi e inviai.
Siete veramente voi?: comparve anche il messaggio di Kie.

«Sta scrivendo!» esclamò emozionata la ragazza.

Fissai lo schermo probabilmente senza respirare finché non comparve la risposta: C'è JJ lì?
Guardai il biondo scrivere con mani tremanti: Sono qui.
Il telefono emise il suono della notifica nella mia mano, e quando abbassai lo sguardo vidi la risposta del numero sconosciuto: Hai modificato la mia short board?

JJ scoppiò a ridere, mentre io sorrisi sentendo la vista diventare appannata a causa delle lacrime.
«È decisamente lui.»

Un singhiozzo sfuggì dalla mia bocca, misto ad un risolino. JJ mi venne incontro e mi abbracciò, come aveva fatto con Pope e Kie.
«Non si può uccidere un Pogue, soprattutto John B.»

«Ha scritto ancora. - disse Kiara, leggendo dal cellulare - Siamo a Nassau, potete scagionarmi che voglio tornare a casa? Come ci sono arrivati alle Bahamas?» chiese, ma non ricevette risposta dal momento che io mi ero fermata a ciò che recitava il messaggio. Voglio tornare a casa.

Anche io voglio che torni a casa, digitai sulla tastiera, prima di inviare con un sorriso sulle labbra.
I miei tre amici mi guardarono senza dire nulla, sorridendo, ma io avevo gli occhi incollati sul messaggio che John B aveva mandato come risposta: So che tu mi scagionerai, Cal.

«Ovvio che lo farò. - sussurrai, alzando gli occhi lucidi sui miei amici - Lo faremo.»

«Puoi dirlo forte.» esclamò JJ, strillando e correndo attorno i tavoli, prima di imbucare la porta e ritornare in corridoio, dopo che tutti avemmo constatato fosse meglio ritornare in classe e finire la giornata scolastica prima di decidere come muoverci.

Nelle lezioni successive, il mio quaderno degli 'appunti' — su cui vi era di tutto tranne che appunti — si riempì di idee su come raggiungere le Bahamas, su come scagionare John B e su come accusare i Cameron.
Vi erano frecce e disegni stilizzati di barche, aerei e omini con pistole in mano, pro e contro di ogni movimento da svolgere e all'uscita richiusi il quaderno nello zaino e corsi fuori dalla scuola con i miei amici.

𝐀𝐑𝐄 𝐘𝐎𝐔 𝐋𝐎𝐍𝐄𝐋𝐘? || JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora