𝐀𝐑𝐄 𝐘𝐎𝐔 𝐋𝐎𝐍𝐄𝐋𝐘? || JJ Maybank

𝐓𝐇𝐈𝐑𝐓𝐄𝐄𝐍

🎧 If I Killed Someone For You, Alec Benjamin.

Non era il piano più ortodosso che avessi mai sentito, ma certo pareva essere il più efficace nell'immediato.
Sì, ero solita fare bravate e sì, spesso spalleggiavo JJ, ma erano molte anche le volte in cui era mio il no definitivo che lo dissuadesse dal fare certe scelte pessime, quando non bastavano i dissensi degli altri miei amici.
Stavolta era diverso.
Sapevo essere una scelta pessima, perché far evadere una persona di prigione illegalmente era un reato sicuro più del motivo, almeno in questo caso, per cui quella persona ci era finita dentro, ma il presupposto alla base della nostra mossa era buono, poiché mio fratello era innocente e non meritava un simile trattamento.

Motivo per cui non mi opposi al diabolico piano di JJ, pensando che nel caso fossimo finiti anche noi in prigione, nel frattempo Pope e Kie sarebbero riusciti a trovare l'uno le prove che avrebbero scagionato John B, l'altra un buon avvocato per tirare fuori me e Jay nel caso le cose fossero andate male. Una storia a lieto fine, finalmente.

Mi accomodai dietro al biondo sul motorino che ci avrebbe portati fino al centro di detenzione di Kildare, e lottai contro l'istinto di menare JJ per tutti gli stop bruciati durante il tragitto ben sapendo che se gli avessi tirato un destro saremmo finiti fuori strada tutti e due e oltre a lui mi sarei fatta male pure io.
Giunti a destinazione finsi di mettergli il broncio — in realtà già l'avevo perdonato per la sua imprudenza — ma mi divertiva l'idea di sentire cosa si inventasse per avere il mio perdono, e infatti mi supplicò di accettare le sue scuse perché diceva che se mio fratello avesse saputo che ero incazzata perché lui mi aveva fatto rischiare la vita in motorino, non l'avrebbe fatto uscire vivo dall'orario visite e avrebbe avuto quindi un buon motivo per rimanere in prigione.

Quando giungemmo allo stanzino dedicato alle visite, scortati da una guardia, per vedere mio fratello, già avevo appianato le — finte — divergenze con JJ. Intravidi John B vestito con la tuta arancione già dal vetro, e nonostante avesse le manette che gli stringevano i polsi sembrava stare bene, per quanto potesse star bene emotivamente una persona che veniva arrestata per un reato non commesso.

«Dieci minuti.» annunciò piatta la guardia, aprendo la porta e facendoci entrare per poi richiuderla e appostarsi fuori.

Ci avvicinammo al tavolo al quale era seduto mio fratello e ci sedemmo di fronte a lui. Ci fissammo per un attimo tutto e tre, a turno, poi John B e JJ scoppiarono a ridere.

«Credevo ci sarei finito prima io di te.» commentò quest'ultimo, ridacchiando, mentre io fissai ammirata la tuta.

«E quindi deve essere questo il completo per il matrimonio di cui mi ha parlato Sarah. - feci ironica anche io - Sai, con il bianco della sposa sta bene, in effetti. Risalta.»

«Quando parlavi dell'appartamento nuovo, allora, intendevi questo. - soggiunse JJ - Non pensavo fosse così, ma devo dire che è incantevole.»

John B giunse le mani e ringraziò entrambi. Poi tornò serio.
«Immagino non siate venuti qua solo per fare complimenti sarcastici.»

JJ intrecciò le mani sul tavolo e arricciò le labbra, mostrando tutta la sua concentrazione per trovare le parole giuste in modo da spiegare il più finemente possibile il motivo della visita.
«Ti dobbiamo illustrare l'operazione estrazione.» esordì, al che John B distolse lo sguardo e sospirò.

«Oh cazzo, non farete sul serio.» borbottò.

«Non devi fare niente di illegale. - presi la parola per tranquillizzarlo - Abbiamo poco tempo quindi ti faccio uno spoiler: stasera ti verrà un attacco di appendicite, chiamerai le guardie e verrai portato in ospedale dal cugino Ricky.»