capitolo 16

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Mi sveglio di soprassalto, il telefono squilla.
Rispondo non curante di chi potesse essere.

"Pronto" ho ancora la bocca impasta
"Perché non mi hai detto nulla" urla Valerio, mi maledico mentalmente per non aver guardato il nome del contatto
"Cosa ti dovevo dire?"
"Ei Valerio sono incinta, il bambino è tuo" concludo
"No ma almeno dirmelo" continua arrabbiato
"Ripeto, non lo avresti accettato, perché lo sai meglio di me che ora non te ne frega veramente nulla di me e di quello che provo, hai la tua ragazza, quindi ho evitato di complicare le cose" dico
"Ma che cazzo dice eh? Perché devi sempre fare così, di testa tua, senza ragionare, io non ti capisco, veramente" abbassa di poco la voce
"Valerio, è ovvio che non riesci a capirmi, ero con te, tu mi hai tradito, ci siamo lasciati, tu ti sei messo con la tipa che ti sei scopato quella sera e io scopro di essere incinta di te. Ora tu prova a capire quello che sto provando in questi giorni, vorrei solo farti capire lo schifo che mi sento, farti sentire quello che mi dice la testa solo per un secondo, voglio vedere poi come pensi, vorrei veramente ma non posso, non ti devi permettere di dire certe cose. Ti ricordo che quello che ha sbagliato qui sei tu, ma come al solito quella che si sente in difetto sono io."
"Okay" risponde
"Ma io non capisco se sei qui per farmi incazzare o sei qui per non so quale scopo, anzi vaffanculo, vaffanculo Valerio, quando mai ci siamo incontrati" urlo attaccandogli il telefono in faccia.

Mi metto a piangere, disperata.
Chiamo Amine, quando si parla di situazione delicate lui sa sempre come fare.

"Pronto" sento dire dall'altro capo del telefono
"Amine"
"Giulietta" sembra felice
"Sono felice per te" continua
"Perché mi hai chiamato?" Chiede
"Come faccio? Valerio mi ha chiamata incazzato per il fatto di non averglielo detto, non capisco perché si sarebbe dovuto arrabbiare, io l'ho fatto anche per lui, ora è fidanzato e non volevo essere un peso per loro, perché? Perché non riesco mai a trovare la pace? Ti prego dimmelo" piango disperata
"Giu non piangere, Valerio ha sbagliato, non doveva arrabbiarsi così, ieri sera quando l'ha scoperto era arrabbiato ma gli abbiamo detto di stare calmo, non doveva arrabbiarsi con te, doveva chiederti spiegazioni in una maniera che tu ti sentissi capita, e questo glie l'avevamo spiegato, Amed si era preoccupato di tenerlocalmo, ci è riuscito ma da quello che ho capito non del tutto. Stai tranquilla cherie, non ti preoccupare lo faccio ragionare io" mi riesce a tranquillizzare solo con queste parole, solo lui riesce. Penso sia una delle persone più premurose e dolci al mondo, si preoccupa per tutti.
"Grazie, davvero" tiro su col naso
"Cherie stai tranquilla ci saremo sempre qualsiasi cosa accada"
"Ora vado, tu chiama Sami che era davvero preoccupato stava per comprare un biglietto aereo per venire da te" ridacchia
"Ci sentiamo, grazie Amine"
"Ciao cherie" chiude la chiamata

"Scusa" dico appena sento che Sami accetta la chiamata
"Tranquilla piccola, non è successo nulla, l'importante è che tu stia bene"
"Sami non so come farei senza di te"
"Così mi fai piangere però" ride lui.

Spazio autrice

Ecco un altro capitolo!
Che dire, Giulia e Valerio sono proprio in conflitto. Ma che accadrà tra i due?

sogni // vale painDove le storie prendono vita. Scoprilo ora