capitolo 19

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"MAMMA" urlo dalla mia stanza, siamo arrivati all'agognato nono mese. Ho urlato perché mi sono svegliata in una pozza, mi si sono rotte le acque.
"Tesoro dimmi" mamma entra in stanza e rimane per alcuni secondi immobile
"Stai tranquilla amore mio, chiamo l'ambulanza" si fionda in cucina per prendere il telefono.

Dopo nemmeno cinque minuti mi trovo a bordo dell'ambulanza con mamma al mio fianco, mi tiene la mano mentre manda dei messaggi a parenti e amici spiegando quello che è successo.
"Tesoro appena arriviamo in ospedale mi dai i numeri dei tuoi amici di Milano e così li chiamo, okay" annuisco soltanto, sto sudando tantissimo, ho paura, tanta paura, vorrei avere solo una persone qui al mio fianco ma non c'è. Lui è a Milano, sarebbe sceso per il termine della gravidanza ma Lorenzo era impaziente di uscire dalla mia pancia.

"Si si tesoro stai entrando in travaglio" in questo momento nelle mie orecchie rimbomba il suono della voce del dottore e della macchina che traccia le contrazioni.
"Valerio sta arrivando" mi sussurra all'orecchio mamma, voglio lui difianco a me durante il parto, vorrei che lui mi tenga la mano, che mi lasci tanti baci sulla testa, che mi sussurri all'orecchio quanto lui mi ami. Questo desidero, solo questo.

"Amore mio sono arrivato" sento la voce di Valerio, sono in travaglio da ben tre ore, e Lorenzo non ha voglia di far sbucare la sua testolina ed uscire.
Valerio mi stringe a se, sono in condizioni pietose.
"Amore mio, tra poco arriveranno anche gli altri, io ho preso il primo aereo disponibile mentre loro hanno preso quello di questa sera" mi bacia la testa ripetutamente.
"Ti amo" sussurra
"Anche io" urlo sentendo una contrazione davvero forte arrivare.
"Si vede la testolina, vai tesoro spingi" l'infermiera mi sorride.

"L'ultima spinta tesoro, manca poco" mi accarezza la coscia la dottoressa.
Sento arrivare la contrazione, con tutta la forza che ho in corpo spingo.
Sento un pianto.
Valerio mi bacia, si stacca e appoggia la sua guancia sulla mia. Le lacrime iniziano a scendere, le guance di Valerio si bagnano.
Mi poggiano Lorenzo sul petto, stringo a me,
"Sei stata bravissima amore mio" Mi sussurra all'orecchio il ragazzo accanto a me che nel frattempo lascia delle dolci carezze sul corpicino del bambino.
"Taglia tu il cordone" l'infermiera mette in mano di Valerio lo strumento.

"Portiamo via il vostro bambino per fargli delle visite" la dottoressa prende Lorenzo e insieme alle infermiere escono dalla stanza.

Mi sveglio in una stanza differente, circondata dai miei amici e dalla mia mamma e dal mio papà, affianco al mio letto c'è una piccola culla, con dentro un piccolo fagiolino. Amed è già li che accarezza le guanciotte paffutelle e rosse di Lorenzo.
Una scena più bella di così non l'avevo mai vista.

Spazio autrice

Che ne pensate?

Ecco il capitolo che penso stavate aspettando un po' tutti

sogni // vale painDove le storie prendono vita. Scoprilo ora