10th Chapter

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10.

La musica assordante risuonava in tutto il locale, mentre donne poco vestite ballavano scuotendo i loro corpi davanti ad una folla di uomini su di giri.
Li guardava, sorseggiando in silenzio il suo drink.
La sua attenzione di tanto in tanto ricadeva sulle strane conversazioni dei suoi amici, rispondendo con qualche cenno.
“Domani sarà una figata!” urlò Zayn, vagamente sbronzo.
“Connor ti prego, fai il culo a quello stronzo da parte mia” lo incoraggiò anche Simon.
“Quel tipo è davvero tosto… ma mai quanto me”
Un urlò generale si insediò nel gruppo, mentre gesti di solidarietà colpivano la schiena del pilota.
“Ehy Horan, che succede? Questa faccia non mi è nuova”
Il moro si sedette accanto a lui, notando il religioso silenzio di cui il suo amico era schiavo.
“Niente. Si è fatto tardi, credo sia ora di andare”
Si alzò dal divano, scansando dalla sua strada Connor e camminando fuori dal pub.
La sua mente era annebbiata dal pensiero di Eileen e della sua imminente partenza.
Salì nell’auto, accendendo al minimo la radio.
La città era sprofondata nel silenzio della notte, mentre nessuno più circolava per le strade.
Solo poche ore prima era felice di trovarsi in sua compagnia, dimenticandosi di tutto il resto.
Ed invece eccolo qui, di nuovo.
La sensazione di vuoto nel suo stomaco, i nervi a fior di pelle, il Silver Flame, le gare.
Alla sua età ancora sopravviveva facendo cazzate, mentre la sua parte coscienziosa lo incoraggiava a prendere in mano la sua vita e condurla in salvo.
Senza di lei nulla valeva: lo aveva provato per ben sei anni.
Un piccolo spiraglio di luce qualche giorno prima aveva illuminato la sua esistenza passiva, mentre ora questa stava per abbandonarlo nuovamente.


“Mi manchi tantissimo Lee, non vedo l’ora di rivederti” la sua voce era squillante, sembrava davvero felice.
“Si, manchi molto anche a me”
“Con quel tono sembrerebbe proprio di no” una risata accompagnò la sua frase che fece sorridere debolmente la ragazza.
“Semplicemente è per l’orario, penso sia ora che io vada a dormire Adam”
“Buonanotte piccola”
Lanciò il telefono sul letto, sdraiandosi e massaggiandosi gli occhi.
Perché la vita gli stava offrendo questo? Non voleva di certo prendere in giro Adam, ma purtroppo non riusciva a fare a meno del suo Niall.
In quei giorni aveva abbassato la guardia, dimenticandosi della sua vita al di fuori di Dublino.
L’aria frizzante di quella città l’aveva riportata indietro nel tempo, facendo si che quei lunghi sei anni fossero stati solo un piccolo lasso di tempo che l’avevano separata da tutto ciò che amava.
Ora, a distanza di poche ore dalla sua partenza, si ritrovava a pensare alla sua intera esistenza valutando ogni piccola possibilità di ritornare con il suo primo vero amore: nulla avrebbe dato vita a qualcosa di buono.
Il cervello era in fumo, mentre decine di immagini si susseguivano nella sua intrigata memoria.
Tutto riportava a lui; non era passato nemmeno un istante dal giorno della sua partenza in cui non lo avesse pensato.
Stare con Adam era un po’ come stare sulla ruota panoramica: la vista sicuramente fantastica ma il divertimento non era assicurato.
Girò la testa verso la sveglia, premendo il tasto d’accensione.
L’indomani avrebbe preparato le valigie, salutando i ragazzi prima della fine della giornata.
Infilò il suo pigiama, pettinando poi i suoi lunghi capelli; alzò le coperte, immergendosi nel calore del letto.
Le sarebbe decisamente mancata la sua amata Dublino.
Il sonno si impossessò di lei, lasciandola vagare nel mondo dei sogni anche per tutta la mattinata seguente.
I suoi occhi si aprirono al suono di un sms:
“L’ultima serata al Silver Flame, ci sarai Murphy? Passo per le nove”

L’ultimo giorno.
Avrebbe voluto scappare da lui ed evitare di salutarlo un’ultima volta.

Di nuovo.

Si guardò intorno notando il disordine della sua camera: alcuni vestiti li avrebbe ripiegati e messi da una parte, mentre quelli già usati sarebbero stati lavati prima di essere rimessi nella valigia.
A quanto pare avrebbe salutato tutti i suoi più cari amici quella sera.
“Non posso rifiutare, Horan”



La signorina al centralino era stata molto gentile… “Lizzie” aveva letto sul suo cartellino.
Il suo smagliante sorriso e lo sguardo accattivante gli avevano fatto intendere i pensieri della bionda, pochi istanti prima che lo lasciasse andare per raggiungere la stanza di Eileen.
Non aveva problemi nel ricordarsi il numero della camera, ormai era un veterano anche in quello.
Bussò, sentendo qualche passo raggiungere la porta.
“Sei in anticipo”
Il suo sorriso non era paragonabile minimamente a quello di nessun altra, nonostante avesse cercato più volte di dimenticarlo.
“Mancano solo dieci minuti alle nove, non è presto”
Ricevette uno sguardo contraddittorio, lasciandogli via libera per entrare.
Notò subito la valigia e nessun oggetto fuori posto, a parte il piccolo cofanetto dei trucchi che aveva appena chiuso e appoggiato sul letto.
“Metto le scarpe e ho finito”
“Oh, le vans rosse… sono ancora loro?” Le sorrise, ricordando la volta in cui l’aveva accompagnata a comprarle.

“Sono meravigliose non credi?”
Gli mostrò la scarpa che teneva in mano, sorridendo come una bambina davanti alla bambola dei suoi sogni.
“E’ molto… come dire, colorata?!”
Il suo naso si arricciò, osservando meglio il modello.
“A me piace questa. Tu sei così negativo con tutto questo nero!”
“Oh piccola Murphy, il nero sfina!”

“Si sono quelle”
Entrambi sorrisero, rimanendo in silenzio.
Eileen si alzò dalla sedia, riposizionandola vicino alla scrivania, e afferrando il giaccone.
“Possiamo andare”


Hi!!!
oh siamo già arrivati al capitolo 10? questo significa che è la decima settimana da quando abbiamo iniziato questo nuovo percorso!
Un grande grazie a tutti coloro che ci seguono e che ci lasciano qualche commento o qualche stellina, vi vogliamo bene.

speriamo ovviamente sempre in maggior partecipazione!

un grande abbraccio a tutte, L&C

Silver Flame // Niall Horan FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora