Capitolo 7: Demoni acquatici, come non farsi mangiare

472 18 3
                                    

Quando Luz varcò la porta di casa, dopo aver ignorato le domande di Hooty sul perché fosse arrivata in anticipo, vide Eda intenta a contare un mucchietto di monete sul tavolo della cucina, Lilith le era seduta di fianco ma non sembrava stesse aiutandola.

"Che ci fai a casa? Successo qualcosa a scuola?" Chiese Eda abbandonando, temporaneamente, il suo lavoro.

"No... mi girava un po' la testa." Inventò sul momento. Tornando a casa l'unica cosa su cui era riuscita a concentrarsi era il mal di testa che le era preso poco dopo la sua crisi di pianto, non ne aveva parlato con King per non farlo preoccupare, aveva già attirato fin troppa attenzione.

"Te lo dico sempre che leggi troppo." Disse Eda alzando le spalle "Oh diamine, ho perso il conto."

"Eri solo a trentadue." Ricordò Lilith che, senza farsi notare, si era allontanata dalla cucina, sembrava tesa ma Luz non ci fece molto caso, non era strano che la strega assumesse quel tipo di comportamenti, normalmente non era nulla di grave.

Eda guardò Lilith come se volesse dirle qualcosa, ma alla fine sembrò lasciar perdere tornando a concentrarsi sulla sua apprendista.

"Andrò a riposarmi." Annunciò l'umana dando un mezzo sguardo a King, ancora appollaiato sulla sua spalla come un pappagallo. Il piccolo demone non fece nulla se non stringere appena la presa sul cappuccio di Luz. "Andremo." Si corresse sfiorando il muso di King con la testa.

"Va bene, mi trovi qua se ti serve qualcosa." Disse Eda, aveva già riportato gli occhi sulle monete che stava contando, non era un mucchietto molto numeroso perciò Luz immaginò che da lì a poco avrebbe finito e si sarebbe data ad altro.

Lilith era già sparita nello scantinato a fare solo lei sapeva cosa. Probabilmente pozioni dato che quello era l'unico uso della stanza, oltre a ricovero cianfrusaglie.

Luz salì le scale in modo totalmente normale, fino a quando non girò un angolo, era abbastanza lontana per non essere vista mentre si lasciava scivolare con la schiena contro il muro reggendosi la testa con entrambe le mani, stando piegata su se stessa facendo sì che il petto le toccasse le ginocchia, che aveva piegato mentre scivolava giù dalla parete.

King era già saltato fuori dal cappuccio e si era inginocchiato davanti alla sua migliore amica, le appoggiò una zampa sulla mano, sperando che Luz non reagisse in modo aggressivo come aveva fatto a scuola.

"Vuoi che chiami Eda?" Chiese dopo qualche minuto di silenzio, la ragazza scosse la testa.

Le mani erano strette ai lati del cranio sperando che così il dolore passasse, ma nulla.

Alla fine riuscì ad accumulare la forza necessaria per rialzarsi da terra e camminare fino alla sua camera, mentre percorreva a passi lenti il corridoio le sembrò di essere ancora nel conformatorio, quando stava disperatamente cercando la stanza in cui Eda era rinchiusa.

Si fermò di colpo e si guardò attorno, era il conformatorio, era di nuovo lì.

Però non aveva nessuna mappa, non sapeva dove andare, sentì gli occhi che iniziavano a pulsare e bruciare allo stesso tempo, la vista le si appannò a causa delle lacrime che minacciavano di scenderle.

Quando si sfregò gli occhi però, era di nuovo a casa. Per esserne sicura toccò tutte le pareti controllando fossero esattamente come le ricordava, controllò se il pavimento scricchiolasse in quel punto dove l'asse era stata fissata male.

King la guardò confuso e preoccupato ma si astenne dal dare giudizi, sapeva che Luz era spaventata, non sapeva come aiutarla perciò il minimo che potesse fare era assecondarla controllando che non si facesse male.

Till I can touch you // [LUMITY] // Luz x Amity // FANFICTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora