Capitolo 10: I sogni importanti appartengono ad altri

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Eda si era interrogata a lungo- più di quanto volesse ammettere- sul da farsi.

Da un lato Luz aveva rischiato la vita per lei, una cosa difficile da cui sdebitarsi, e Eda le doveva certamente un favore. Dall'altro però non aveva davvero nessuna voglia di contattare Gwendolyn, aka sua madre.

Era stata Lilith a spingerla a scriverle una lettera in primo luogo, altrimenti avrebbe semplicemente ritardato la cosa fino al giorno del mai.

La lettera di risposta era poi arrivata di mattina presto, o per lo meno Hooty l'aveva consegnata la mattina presto. Eda non capiva ancora cosa le avesse dato la folle idea di avere un demone tanto esasperante a guardia della casa.

Dopo quelle che sembravano un'infinità di righe piene di domande di cortesia, seguite da un'altra infinità di informazioni apparentemente inutili (magari Gwendolyn pensava sua figlia fosse interessata a sapere di un libro in cui c'era la cura alla sua maledizione, ma di fatto a Eda non poteva interessare di meno), finalmente c'era la parte importante, fondamentale, della lettera.

"Per quanto riguarda la tua domanda, l'unico umano di cui io sappia che abbia vissuto a Bonesborough è morto ormai anni fa, è comparso ed è sparito a quanto pare, è tutto ciò che so, tesoro."

Ignorando il fastidioso nomignolo, c'era ben poco su cui lei- o Luz per quel che contava- potesse lavorare, un umano in un epoca non meglio definita, sicuramente prima che venisse introdotta la divisione in congreghe, questo per certo dal momento che, con tutta probabilità, sua madre non era ancora nata al tempo.

Sarebbe davvero stato utile a Luz?

A quella domanda seguivano, come al solito, mille preoccupazioni legate alla ragazza.

Per quanto Eda cercasse di mantenere la sua aria un po' menefreghista, come se tutti i problemi le scivolassero semplicemente addosso come acqua, dentro aveva iniziato a preoccuparsi più di quanto le piacesse ammettere.

Le cose iniziavano a farsi serie, certo, era sempre stata in combutta con l'imperatore e il sistema delle congreghe, ma questo era tutto un altro livello.

Qualche furto, qualche danno alle proprietà dell'imperatore non erano poi molto, ora si stava parlando di uno scontro diretto, una sorta di battaglia anarchica- Luz le aveva insegnato il significato di anarchia, e Eda aveva stabilito che il concetto le piacesse- contro Belos. E guidata da chi poi? Una strega senza poteri, una ragazzina umana, che per quanto potente non era paragonabile all'imperatore, e la loro piccola squadra di ribelli? Non era verosimile una vittoria.

E poi il pensiero di mettere a rischio la vita di Luz e di King, assieme a quella di sua sorella e di altri... solo pensarci la mandava in un loop di domande senza risposta e di dubbi che difficilmente si sarebbero colmati col tempo.

Certe volte, solo quando era abbastanza stanca da non connettere troppo i pensieri, ma sufficientemente sveglia per avere ancora pensieri quasi coerenti, immaginava di lasciar perdere e basta.

Poteva tornare ad essere solo Eda, senza poteri, le andava bene comunque, ma con Luz, King, Lilith e anche Hooty, perché a parte tutto si era affezionata anche a quella sorta di verme di legno logorroico. Le sarebbe bastato non dare nell'occhio e la sua vita sarebbe continuata senza problemi.

Appena riacquistava coscienza fingeva di non aver mai avuto tali pensieri, fingeva fossero solo ipotesi che non avrebbe mai seguito in ogni caso.

O sogni.

Non c'era nulla di male nel sognare che le cose andassero- o fossero andate- in modo diverso, anche se era impossibile.

La sua linea di pensieri s'interruppe di colpo quando Luz rientrò in casa andando subito a guardare cosa King si fosse inventato per passare il tempo.

Eda rilesse la lettera- per quante volte non avrebbe saputo dirlo- prima di prendere una decisione finale.

"Luz, ho delle cose da dirti, vuoi venire di qua?"

Luz si meritava di sapere la verità, non era Eda quella a dover scegliere, non era lei quella intorno a cui giravano i problemi.

La cosa riguardava Luz e la sua felicità.

Quello che Eda desiderava o meno non importava nulla a confronto.

Till I can touch you // [LUMITY] // Luz x Amity // FANFICTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora