Capitolo 1: Amity Blight

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Amity Blight. Era un nome ben conosciuto quello del giovane prodigio della Hexside. Studentessa modello dai voti perfetti e dalle innate capacità sportive, tanto da essere stata il capitano della squadra di grudgby per diverso tempo prima di lasciare il ruolo alla sua seconda in comando, Boscha, per ragioni non meglio specificate.
La ragazza prodigio attraversava i corridoi della scuola a testa alta lanciando un sorriso malevolo a tutti quegli studenti che reputava "deboli" dando poi qualche falsa parola d'incoraggiamento. "Andrà meglio la decima volta." "Una C? Davvero impressionante da parte tua." "Ow, è andata male, almeno questo progetto non è esploso.". Perché i Blight si associano solo con pochi talenti. I Blight devono essere al top in qualsiasi cosa facciano. I Blight camminano a testa alta. I Blight non sbagliano.

"I gemelli Blight in presidenza, subito!"

Alcuni Blight per lo meno. Amity era una di quelli.
Dei suoi fratelli non poteva dire molto, avevano uno strano rapporto, il quale consisteva nella sorella minore che rimproverava i maggiori per quello o quell'altro scherzo. I loro genitori non davano molto peso alle loro "ragazzate", finché andavano bene a scuola- e andavano decisamente meglio di tutti i loro compagni- potevano permettersi più di qualche sgarro. Ma Amity no, Amity era la figlia prediletta, che avrebbe preso in mano l'azienda familiare, la Blight industries, una volta diplomata. Quello era l'intento principale per lo meno, ma la giovane ragazza prodigio aveva sentito i suoi genitori discutere del suo futuro.

"Se continua così potrebbe diventare il capo di una congrega, Odalia." Aveva detto suo padre con un tono decisamente sicuro di sé.

"Sta migliorando a vista d'occhio, pare che l'insegnante privato stia dando i suoi frutti." Aveva risposto la madre in maniera decisamente più sibilante.

Ad Amity non piaceva l'idea di origliare le conversazioni dei suoi genitori e dopo quella frase era corsa nella sua stanza a fare i compiti fingendo di non aver sentito nulla.

Era ancora troppo presto per entrare in classe e troppo tardi per andare a comprarsi qualcosa da bere. Come suo solito si era scordata l'acqua, e più ci pensava più le veniva sete. Magari avrebbe chiesto a Boscha o a Skara di prestagliela, di fatto erano migliori amiche, poteva permetterselo. I Blight non chiedono aiuto. Giusto, i Blight sono autosufficienti e non devono mai niente a nessuno. Pensandoci, un po' di sete non era nulla.

"Ugh, non puoi capire cos'è successo, tipo, tre secondi fa." Boscha si era avvicinata ad Amity sbucando dal bagno delle ragazze, con una mano teneva il suo scroll mentre l'altra era infilata nella tasca dell'uniforme.

"Cosa?" Non sembrava interessata, di fatto non lo era per niente, ma sapeva come fingere.

"Ci credi che ho visto un'umana nei corridoi, giuro, era assieme alla mezza strega e a quel certo Gups o sicchessò."

A quell'affermazione Amity si fermò un'istante presa alla sprovvista, si voltò verso Boscha con gli occhi spalancati e per qualche istante non riuscì a dire nulla. Stava mettendo assieme i pensieri. La sua amica, se così si poteva definire, alzò appena gli occhi dal suo scroll per assicurarsi che l'altra non fosse direttamente svenuta.

"Pelle color mandorla, capelli mori, occhi molto grandi, lei?" Chiese con uno stupore mal celato nella voce.

"Uhm... sì? La conosci?"

Chi non la conosceva a questo punto, si chiese Amity.

"Ha fatto un'incursione nel conformatorio appena... due settimane fa, lo hanno dato in diretta su tutti i canali." Amity si trattenne dall'alzare la voce.

"Bah, le sfere di cristallo sono roba da vecchi." Commentò Boscha rimettendosi a camminare come nulla fosse. Amity accelerò nuovamente il passo per tornare a camminare davanti alla ragazza ancora incollata al suo scroll.

Data l'assenza di comunicazione Amity ebbe finalmente il tempo di pensare mentre aspettava il suono della campanella. Non era sicura di quale fosse il cognome dell'umana ma sapeva si chiamasse Luz, lo aveva nominato qualcuno durante la diretta. Un'umana che irrompe nel conformatorio, attacca le guardie e libera una pericolosa ricercata. Edalyne... Clawthorne. Una strega ribelle che aveva rifiutato di unirsi ad una congrega, e che per questo era stata condannata alla pietrificazione. Nonostante ad Amity non fosse mai andata a genio l'idea della pietrificazione, quella era la legge e se non la si rispettava si andava puniti per i propri sbagli. Ora che ci pensava meglio era anche un altro il nome che spuntava nelle trasmissioni che aveva visto, assieme a quello di Edalyne Clawthorne e Luz "l'umana" ... quello dell'ex strega a capo della congrega dell'imperatore... era forse Lilith Clawthorne? Non era possibile, si disse Amity, sicuramente aveva capito male. Quale persona sana di mente avrebbe lasciato il posto come capo di una congrega per diventare una ricercata, per quale ragione? Di certo non era questione di sangue o parentela. Edric ed Emira non avrebbero mai fatto una cosa del genere per Amity.
Non era il momento di pensarci, non erano problemi suoi e se l'umana non le avesse messo i bastoni fra le ruote sarebbero continuati a non esserlo. In caso contrario Amity sapeva di poter sovrastare facilmente una debole ragazzina umana che, con tutta probabilità, non sapeva nemmeno fare incantesimi senza una bacchetta d'allenamento.

"Ecco le mie VIP!"

Ecco Skara. Pensò Amity.

La ragazza appena arrivata mise all'istante le braccia attorno alle spalle di Amity e Boscha, era una cosa che faceva spesso e che, la maggior parte delle volte, non infastidiva nessuno. L'intera scuola conosceva la natura esuberante di Skara, si faceva notare in particolar modo durante le partite di grudgby, anche quando non giocava a causa di un infortunio la sua voce e le sue grida d'incitamento sovrastavano qualsiasi altro rumore.

"Skara! Mi hai quasi fatto cadere lo scroll, ma stai attenta." Si lamentò Boscha scrollandosi il braccio della ragazza dalle spalle, a causa della notevole differenza in altezza fu poi costretta a lasciar andare anche Amity, che per tutto il tempo rimase in silenzio.

"Scusa, scusa," disse scrollando il capo "l'avete vista l'umana con Willow?"

Per un momento Amity fu tentata di girarsi verso Skara e gridarle di guardare qualche vero programma ogni tanto, solo per un momento, ma si trattenne perché sarebbe stato uno spreco di fiato e tempo.

"Amity dice che ha fatto qualche danno al riformatorio o roba così."

"Ah sì?"

Amity non si preoccupò di rispondere, non aveva davvero voglia di parlarne, anzi, aveva già sentito- e pensato- a quell'umana troppo in una sola giornata. In ogni caso era sicuramente una delinquente e sarebbe stata sbattuta fuori nel giro di qualche settimana.

"Devo andare in classe." Si scusò Amity.

"Ma mancano dieci minuti."

"Lasciala andare, la piccola miss perfettina."

Il tono di Boscha era ironico ma Amity non riusciva ad esprimere quanto le desse fastidio quel nomignolo. Strinse i pugni e digrignò leggermente i denti accelerando il passo verso la classe di abomini. Avrebbe fatto tutto come al solito e una volta finita l'ora si sarebbe dimenticata di quell'umana di cui ora sembravano parlare tutti. I Blight si concentrano solo su loro stessi.

Till I can touch you // [LUMITY] // Luz x Amity // FANFICTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora