TW: attacco di panico e menzione di ansia, più sensory overload
Amity era in biblioteca, come tutti i pomeriggi in cui non doveva aiutare i suoi genitori a presentare una nuova invenzione della Blight Industries.
Nessuna era a conoscenza del fatto che Amity Blight, la studentessa più diligente che si fosse mai vista, leggesse ai bambini non per i crediti scolastici, come usava dire se qualcuno faceva domande, bensì per il semplice fatto che adorasse i bambini. Era strano ammetterlo perché i bambini a cui leggeva le favole erano tra i più irrequieti, ma Amity li trovava adorabili, anche quando diventavano esuberanti.
E questo era un segreto che si sarebbe portata nella tomba.
Quel giorno stava leggendo una favola sull'amicizia, di quelle che i bambini adoravano. Tutti la ascoltavano mentre recitava la favola in rima, non le serviva nemmeno leggerla tanto l'aveva ripetuta.
Quando chiuse il libro e disse "ed è la fine della storia" con un insolito sorriso sulle labbra i bambini si alzarono, soddisfatti, e si dileguarono verso i loro genitori che li stavano già aspettando sulla porta.
Amity non lo notò subito, ma, in effetti, uno dei bambini si era fermato per abbracciarla, o meglio, per abbracciarle le gambe data la piccola statura."Arrivederci, Miss Amity, grazie della storia" disse con un tono molto basso che spesso destabilizzava le persone sentendolo uscire da un bambino tanto piccolo, Amity ormai si era abituata.
"Grazie a te, Braxas, a presto" rispose Amity mettendogli la mano sulla testa per salutarlo.
Braxas corse fuori e prima che Amity potesse dirgli di fare attenzione a non inciampare, vide una persona che sperava di non vedere più, almeno per un po': lì sulla porta, che la guardava con uno sguardo indeciso tra confusione e ammirazione, c'era Luz l'umana.
Amity si sentì le guance scottare dall'imbarazzo di essersi fatta vedere mentre si comportava... come? Da persona normale?
Non lo sapeva come, ma era imbarazzata di essersi fatta vedere così."Tu..." sibilò infastidita.
"Amity," l'umana sembrava più allegra dell'ultima volta, anche se Amity cercò di non notarlo "leggi libri... ai bambini"
"Vuoi dirmi cosa vuoi? Così posso tornare al mio lavoro" Luz si guardò attorno, sembrava sul punto di far notare come non ci fossero più bambini a cui leggere storie. Amity avrebbe risposto che il suo lavoro non consisteva solo in quello. Si era fatta un intero copione su quello che avrebbe detto, ma Luz abbassò lo sguardo.
Amity cercò di leggere il suo linguaggio del corpo, era rigida e teneva i pugni chiusi, ma allo stesso tempo sembrava... tremasse?
"Qualcosa non va?" Chiese prima che potesse fermarsi.
"La luce qui è un po' forte..?" Disse sfregiandosi gli occhi, Amity non si era mai posta il problema- dopotutto serviva una luce forte per riuscire a leggere-, ma forse lo era davvero.
Amity sospirò, non ho più dignità da perdere si disse, prima di chiedere "vuoi... uscire?" Luz annuí senza dire nulla ed Amity decise che, per quella volta, l'avrebbe accompagnata, e poi sarebbe rientrata.
———
Luz non aveva idea che le fosse preso con le luci, di colpo era tutto troppo luminoso, tutto troppo rumoroso. Era tutto troppo, le erano venute le lacrime agli occhi, il che era stupido perché non era davvero triste, non in quel momento.
Non sapeva che stava succedendo e nel suo stato confusionale si era fatta accompagnare fuori dalla biblioteca da una strega che la odiava. Quasi tanto quanto Luz odiava B... lui.
Una volta fuori si aspettava che Amity iniziasse a parlarle, farle domande... e non era certa di potersi contenere dal risponderle male. Non sapeva perché ma era nervosa, era... sovrastimolata? Aveva già sentito quella parola, significava quello che stava provando? Cosa voleva dire?
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Till I can touch you // [LUMITY] // Luz x Amity // FANFICTION
FanfictionUn'umana ha iniziato a frequentare l'Hexside? Nulla di cui Amity sia interessata, in fin dei conti quell'umana è letteralmente una criminale, e i Blight si affiliano solo a poche strege talentuose, non certo ad una come Luz Noceda. • DISCONTINUED (p...