Capitolo 8: Giusto o sbagliato?

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Per questo capitolo mi sono affidato a @BloodRoses04 come Beta Reader, andate a dare un'occhiata al suo profilo.
E godetevi la lettura.

La casa dei Blight era una delle più grandi di tutta Bonesborough. C'era da aspettarselo essendo i Blight una famiglia tanto influente, i prodotti della Blight Industries era risaputo fossero di ottima qualità- nonostante molti appartenenti alla congrega degli abomini li considerassero mezze ferraglie- e questo aveva fatto crescere i loro guadagni di anno in anno.

I Blight erano invidiati da tutti, avevano qualsiasi cosa potessero desiderare: soldi, fama, potere politico addirittura. Ma soprattutto, i Blight avevano una famiglia perfetta. I due figli maggiori, per quanto potessero far danni ovunque passassero, avevano una propensione naturale per le illusioni- il che risultò strano dato che nessuno dei genitori aveva mai dimostrato particolare affinità a tale materia- e chissà se un giorno, uno dei due, non fosse diventato capo della congrega degli illusionisti. Se solo si impegnassero di più ci riuscirebbero, sosteneva la madre, Odalia.

Ma Amity. Oh, Amity Blight era completamente su un altro piano. Fin da piccola aveva dimostrato grandi capacità nella magia, quella degli abomini nello specifico, come suo padre, Alador Blight. Ma non era solo questo a rendere Amity la figlia perfetta. Era elegante, composta, intelligente, obbediente. L'ultima era qualcosa che i genitori apprezzavano particolarmente, e che i gemelli deridevano altrettanto.

Insomma, cosa c'era da non invidiare della famiglia Blight?

Edric ed Emira avrebbero risposto tutto, dai genitori severi dalle pretese irraggiungibili, alle ridicole regole di etichetta Blight (avere amici dello stesso ceto sociale era una delle tante). Ma Amity non trovava nulla di male nell'operato dei suoi genitori. Se la sgridavano per un voto troppo basso era per il suo bene, perché sapevano che poteva fare di meglio. Se le impedivano di uscire con streghe che non fossero ai suoi livelli era per il suo bene, avrebbe finito per distrarsi. Se non la consolavano mentre piangeva era per il suo bene, non era certo più una bambina. Tutto era per il suo bene. Certe volte non capiva le scelte dei suoi genitori ma non per questo si sentiva in diritto di contestarle, è così che funziona la famiglia, si diceva, i genitori comandano e i figli obbediscono.

Per tutte queste ragioni Amity aveva deciso di svegliarsi presto, persino prima del solito, per arrivare in classe e poter parlare con il suo professore per chiedere compiti extra. I suoi genitori avevano notato un leggero calo nei suoi voti- una A al posto della solita A+ negli ultimi due compiti- e l'avevano ammonita in modo severo la sera prima, perciò Amity sapeva fosse il momento di correre ai ripari. Nessuno aveva mai visto i genitori Blight arrabbiati, ed Amity si augurava non succedesse mai. Non era uno spettacolo piacevole.

Ovviamente la scuola era vuota, la campanella stava dormendo profondamente con una sorta di cerotto su un lato della... testa? Corpo? Amity non si era mai chiesta quale fosse la terminologia corretta, all'Hexside non si studiava nulla inerente ai demoni, e anche se si fosse fatto la giovane Blight l'avrebbe definita una perdita di tempo.

Amity immaginò che non fosse arrivato nemmeno il suo professore, non ancora per lo meno, ne approfittò per vagare per i corridoi, come faceva quando non voleva passare il tempo con Boscha e Skara- più spesso di quanto si potesse pensare-, le piaceva il silenzio e di tanto in tanto non era del tutto contraria a curiosare nell'aula di pozioni o ascoltare i ragazzi che si esercitavano nell'aula di musica. Ovviamente non avrebbe mai studiato più di una materia- non era certo come quei delinquenti dei multi corso- ma, dopo non poche valutazioni, si era detta non ci fosse nulla di male nell'osservare.

Senza accorgersene i suoi piedi l'avevano portata al terzo piano, non c'era molto da vedere lì, oltre a diverse aule vuote c'era la seconda stanza di pozioni, che era però in fase di ricostruzione dopo l'ultimo incidente con una pozione di ghiaccio, a quanto aveva sentito Amity. Un'aula dove gli studenti di costruzioni tenevano le loro sculture migliori: quelle che di solito venivano esposte durante le visite di controllo svolte dalla congrega dell'imperatore. Una stanza dove i professori si riunivano all'ora di pranzo, uno sgabuzzino per le scope ed un bagno.

Till I can touch you // [LUMITY] // Luz x Amity // FANFICTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora