Chapter 8

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Ready or not, Mischa "Book" Chillak.

"Mi potete spiegare cosa diavolo succede?"

Frastornata, appena uscita dalla doccia, con un asciugamano - che in realtà asciugava ben poco - in testa e il pigiama addosso, mi affacciai alla porta della stanza che condividevo con Michelle del nuovo e lussuosissimo albergo nel quale alloggiavamo a Praga, sentendo il caos regnare sovrano in corridoio.

"Succede che l'agenzia ci ha fornito gratuitamente i biglietti per l'opera. - annunciò entusiasta il professor Harrington - Non è un'occasione d'oro? Saranno le quattro ore più intense di questa vacanza!"

'Quattro ore?'
'A chi cavolo interessa l'opera?'
Le numerose domande e il chiacchiericcio impregnato di disappunto furono interrotti dalle parole di Ned, affacciato alla porta accanto, che guardando il suo compagno di stanza Peter e poi me corse ai ripari:
"Penso che ci possa insegnare qualcosa di nuovo e possa addentrarci sempre più nelle arti classiche. Fa parte dell'itinerario proposto e dovremmo sfruttare quest'occasione."

Il suo sguardo fisso su di me sembrò parlarmi, così capii.
Certo, era stato Nick Fury a dare i biglietti alla mia scuola, così come aveva dirottato il viaggio. L'aveva fatto per allontanare i ragazzi dalla piazza dove ci sarebbe stato il festival, ossia dove sarebbe sbucato fuori l'Elementale. Li stava tenendo fuori dal pericolo, e per questo avrei dovuto ringraziarlo.

"Sono d'accordo." si affrettò ad aggiungere MJ, giungendo sulla porta dietro di me.

"Oh, sentito? Grazie ragazzi. - ribattè l'insegnante - Per fortuna vi ho fatto mettere in valigia un abito elegante. Tra mezz'ora ci troviamo giù, puntuali!"

Richiusi la porta e mi affrettai ad asciugarmi i capelli. Quindi, quando ebbi finito, uscii dal bagno e chiamai Peter nella stanza accanto, mettendo in vivavoce per fare il punto della situazione.

"Dunque, quando io e Peter scapperemo dal teatro, - mi rivolsi ad MJ - tu dirai che volevamo andare al Festival e che non siete riusciti a fermarci. Tu, Ned e Theo rimarrete lì e li terrete occupati, non fate uscire nessuno dal teatro e tantomeno non fateli venire in piazza, perché sarà rischioso. Pete, - dissi, focalizzandomi ora sull'altro capo del telefono - noi dobbiamo intervenire solo se strettamente necessario, io non posso praticamente fare nulla se non far evacuare la gente, e tu hai problemi di identità. Lasciamo che l'uomo-boccia faccia il suo dovere, così Fury è contento e ce ne torniamo alla nostra vacanza."

"Mi chiedo ancora perché lo chiami uomo-boccia. - intervenne in lontananza Theo - È Mysterio, ed è fichissimo."

"Te l'ho detto, non mi convince. Quella storia dei poteri che non posso usare, non voleva farmi avvicinare al mostro... non so, c'è qualcosa di strano." pensai, infilando una giacca antiproiettile nera con molte tasche che mi aveva fornito Fury nello zainetto in pelle con le borchie che spacciavo per borsetta per andare all'opera.

"Sei solo molto paranoica, Nick Fury sa quello che fa." sostenne Peter.

Sospirai.
"Vorrei saperlo anche io, in realtà."

"Niente rammarico e niente musi lunghi, forza. - ci sollevò il morale MJ - Avete del lavoro da fare."

Annuì, facendomi forza.
"Sì, giusto. Atteniamoci al piano il più possibile. E per quel poco in cui non possiamo, improvvisiamo il meglio possibile. C'è in gioco la vita di un sacco di persone."

"Anche la nostra che vi copriamo, oserei dire." borbottò Ned.

Chiusi la chiamata, presi lo zainetto sulle spalle e uscii: con quel maglione bianco, i pantaloni neri di pelle e il cappotto sfiancato non sembravo una che stava per andare a combattere un mostro di fuoco fuoriuscito dalla crosta terrestre, piuttosto una comune studentessa, come dovevo di fatto far credere.

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐓𝐡𝐞 𝐒𝐮𝐫𝐯𝐢𝐯𝐨𝐫𝐬 (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora