Chapter 15

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Not who we were, EM.

Immaginai che una morte dal piano più alto del Tower Bridge fosse più che gloriosa, specie se verificatasi durante il combattimento con Mysterio.
Cercai di direzionare le mani in modo da evocare il fuoco come propulsore, ma non funzionò.

Non ero in grado di capire cosa stesse succedendo, ma a pezzi, come flashback di un film registrato proprio male, mi passò davanti agli occhi quel sogno, che era sempre stato parte delle mie notti negli ultimi otto mesi.
Le gemme, lo schiocco, la morte di Tony, la mia improvvisa crisi dovuta alle radiazioni del guanto e la mia quasi morte: tutte queste immagini mi illuminarono la mente, e nonostante dovesse essere breve, stavano rendendo più lungo del previsto il mio tragitto fino all'acqua del fiume.

Sentivo il vuoto sotto di me, l'aria falciarmi il viso e il rumore della distruzione che superava il suono dolce della voce spaventata di Peter, che vidi sbucare da una nuvola di fumo quando ormai ero già troppo in basso.

Nonostante questo, allungai le braccia verso di lui, che con la tuta munita del protocollo alare si stava gettando in picchiata verso di me. Aprii le mani, cercando di afferrare l'inafferrabile, le sue mani che mai avrei più pensato di cercare dopo quel suo sbaglio così grande.

Lanciò una ragnatela verso di me, ma un drone la intercettò, distruggendola: l'unica mia speranza di vita era sfumata, quindi aprii le labbra per emettere un grido che però non mi uscì.

Poi, una folata di vento caldo e famigliare mi investì: fui stretta da delle braccia forti, il mio volto sepolto contro una tuta nera che mi fece dimenticare l'incubo che stava per realizzarsi.
Sentii i miei piedi sfiorare la superficie dell'acqua, prima di giungere a terra, appena al di là del parapetto che dà sul Tamigi, giù dal ponte.
Mi liberai dalle braccia del mio salvatore per guardarlo in faccia.

"Stavolta non mi sono giocato l'effetto sorpresa." commentò Clint, e finalmente quando ebbi il tempo per realizzare che lui era davvero lì mi fiondai nuovamente verso di lui.

"Scusami. - singhiozzai senza ritegno - Scusami, i-io... Clint, io... aspetta, che diavolo ci fai qui?! È per caso un'altra illusione?"

"No, non è un'illusione, lunga storia, credimi. Tu stai bene, ed è quello che mi interessa al momento." replicò, sciogliendo l'abbraccio per guardare da lontano il ponte, sul quale Mysterio stava ora combattendo con Peter, il quale aveva disattivato l'illusione.

"Ora, quel figlio di puttana sta rovinando la festa dando del filo da torcere al tuo ragazzo, e per quanto voi possiate avere avuto dei diverbi è nostro dovere tornare là e riprendergli Edith. È solo un'uomo adesso, l'illusione non c'è più."

Notai solo allora che aveva l'arco e la saccoccia delle frecce a spalle, oltre al filo con il rampino che aveva usato per aggrapparsi al ponte per salvarmi.

Sorrisi.
"Allora diamoci da fare."

****

La mia mente era ferma a quell'immagine.
Grace che cadeva dal ponte.
Anzi, Grace che cadeva dal ponte senza che io potessi fare nulla.

Le sue mani allungate verso di me, nella speranza di afferrare la ragnatela che le avevo lanciato ma che il drone aveva spezzato, erano la cosa più terrificante di quella battaglia: più di Mysterio, più degli Elementali, più dei droni, la paura dipinta sul volto dell'unica ragazza che avessi mai amato mentre precipitava dal parapetto della strada più alta del Tower Bridge.

Mi ripresi soltanto per finire Quentin Beck una volta per tutte: nonostante ora fosse in salvo grazie ad una figura vestita in nero che non avevo avuto il tempo di identificare, aveva quasi ucciso Grace e per questo non l'avrebbe di certo passata liscia.

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐓𝐡𝐞 𝐒𝐮𝐫𝐯𝐢𝐯𝐨𝐫𝐬 (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora