Chapter 10

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Remains, Algiers.

"Tu cosa?!"

Avevo immaginato che Grace potesse indignarsi, ma non così tanto. Sì, insomma, potevo avvertirla, potevo parlarne con lei e invece ho fatto di testa mia, ma la verità è che volevo farlo: lei è una delle persone più importanti della mia vita, e talvolta vorrei prendere decisioni senza doverla sempre tirare in mezzo e metterla in pericolo.
E stavolta che l'ho fatto, l'ho pure messa in pericolo, dato che da quel che è emerso Quentin Beck è un fottuto egocentrico che vuole, come tutti, distruggere o conquistare il mondo.

"Grace, davvero, è..." tentai, ma l'uragano Edwards mi travolse.

"Stai davvero, davvero cercando di giustificarti, Parker?! - esclamò puntandomi il dito. Era davvero alterata, lo capii dal fatto che mi aveva appena chiamato con il cognome - Hai preso una simile decisione, sulla base di chissà cosa, senza confrontarmi? "

"Vorrei essere ovunque tranne che in mezzo ad un litigio matrimoniale." borbottò Theo, sgusciando verso l'albergo, ma la mia ragazza lo afferrò per il braccio.

"Non così in fretta Barnes, tu stai qui."

"Che ho fatto io?!" brontolò l'amico, desideroso solo di togliersi da lì.

"Sei un testimone oculare del fatto che Peter Parker è un idiota! Cosa sono io, uno zerbino? Una deficiente qualsiasi capitata sulla terra al momento sbagliato?"

"No, sei la ragazza più importante della mia vita, e in quanto tale vorrei sempre tenerti fuori dal pericolo."

"Touchè." mormorò Theo.

"Per questo non ti ho detto nulla."

"Pensi davvero di risolverla con un paio di parole dolci? - mi rimbrottò lei - Questa non è protezione, questa è mancanza di fiducia! Non mi hi detto niente, hai preferito fare per conto tuo. Conto davvero qualcosa per te?"

La guardai stranita. Stava davvero dando i numeri.
"Certo che sì, non devi nemmeno dubitarlo. Poi-" feci per dire, ma lei mi interruppe ancora.

"L'ho detto sin dall'inizio che quel tizio non mi piaceva, e se solo ti fossi confrontato con me ora non saremmo nei pasticci. È colpa tua Peter, stavolta è proprio colpa tua."

"Ho preso la decisione che mi sembrava più giusta, okay? - ribattei, iniziando ad alterarmi anche io. In quel momento mi stava trattando da ragazzino immaturo, ma quel era certo che non sarei stato zitto a farmi fare la ramanzina da lei - Ho preso una decisione da solo sulla base del fatto che quegli occhiali li ho ereditati dal signor Stark. Lui ha dato l'incarico a me."

Grace mi guardò aggrottando le sopracciglia quasi risentita.
"Ti stai pavoneggiando, adesso? Davvero? Tony ha lasciato gli occhiali a te ma si dà il caso che io l'abbia aiutato a tirarti fuori dalla fossa. Mi dovresti almeno un minimo di redenzione, e avresti potuto dimostrarmela condividendo le tue pazze idee invece di fare di testa tua."

"Per il nuovo Tony Stark mi fido di te. - recitai - Di te, non di voi. Mi ha lasciato il compito, per questa volta non era necessario che tu intervenissi."

"Ma se l'avessi fatto ora non avremmo un narcisista bastardo con manie omicide a piede libero. Sei stato ottuso Peter, proprio ottuso." mi rimbeccò Grace, incrociando le braccia.

"Ho fatto ciò che ritenevo giusto. Non penso di dovermi scusare per questo." commentai, incrociando le braccia.

"Mi fidavo di te, Parker, ma è evidente che tu non lo fai. Un rapporto non sta in piedi senza fiducia." sentenziò.

"Mi stai piantando in asso per questa stupidaggine? Non fare la bambina, Grace, non prendere scelte avventate." cercai di farla ragionare, ma lei era irremovibile.

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐓𝐡𝐞 𝐒𝐮𝐫𝐯𝐢𝐯𝐨𝐫𝐬 (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora