Chapter 6

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Torsion, Mark Petrie.

Il mostro d'acqua stava distruggendo la bella Venezia e io non avevo idea di cosa fare.

"Theo, portali via di qui." ordinai, alludendo a MJ e Ned.

Guardai Peter.
"Dov'è il costume?" chiesi, ma lui scosse il capo.

"È in albergo, non pensavo mi servisse!" si difese lui.

"Tu sei pazzo! Vattene, me ne occupo io."

Plasmai una palla di fuoco e la scagliai nel petto del mostro: procurò prima un buco al centro, ma poi si riassorbì e tornò ad essere tutta acqua.

"Cavolo, non funziona!"

"Avrai bisogno di una mano, allora. - commentò Peter, attivando lo spararagnatele sul polso. Poi mi porse la mano - Proviamo a fare come con Thanos?" domandò, e a quel punto mi tornò in mente la tattica.

"Sì, ma non posso sconfiggerlo con il fuoco, solo con altri oggetti. Provo a sgretolare qualcosa e lanciargli addosso i detriti, speriamo funzioni. - preparai la strategia, quindi Peter mi legò una ragnatela attorno alla vita e la tenne con una mano, in modo da trascinarmi con sé ovunque andasse - Ragazzi, andate via!" strillai poi ai miei amici, invitandoli a trovare un riparo.

"Pronta?" chiese Peter, e al mio cenno d'assenso partì, lanciando ragnatele agli edifici per spostarsi mentre io, penzolando nel vuoto, ridussi a briciole con il fuoco le cose che l'acqua aveva distrutto, prima di attirarle a me nelle fiamme, formarne sfere e scagliarle addosso al mostro.

Non era un granché, ma ero certa che a forza di prendersi sfere di detriti in faccia anche lui si stufasse.
Come prevedibile si irritò subito, e capendo immediatamente come renderci vulnerabili tranciò la ragnatela facendomi precipitare nell'acqua.

Ma io, in quei mesi, non ero certo rimasta con le mani in mano: avevo perfezionato i miei poteri.
Fui in grado, quindi, di usare il fuoco come Tony Stark usava l'energia dai propulsori delle mani: quando cadeva, puntava avanti le mani per fermare la caduta.
Così avevo imparato a fare io con il fuoco.
Stesi le mani verso il basso e a pochissimi metri dal suolo sentii le fiamme rallentarmi l'impatto, accompagnandomi a terra e permettendomi di non rompermi l'osso del collo.

Atterrai su uno dei pontili laterali ancora intatti e cercai Peter con lo sguardo, ma non lo trovai a causa di un fumo denso verde che colorava l'aria.

Ad un certo punto, un uomo con il mantello e una boccia al posto della testa - sì, una boccia, come quella dove si tengono i pesciolini - giunse presso il mostro d'acqua e lo colpì con raggi verdi.
Sembrava energia, della stessa densità e aspetto di quella di Wanda ma decisamente diversa negli effetti.

"È questo da dove accidenti è sbucato fuori?!" esclamai, prima di continuare a sgretolare detriti e scagliarli contro il mostro.

Dopo molti tentativi, l'uomo-boccia riuscì ad annientare il mostro d'acqua, che scomparve non seppi dire se per sempre o temporaneamente.
A me bastava che rimanesse via almeno fino al giorno seguente, quando avremmo chiuso baracca e burattini per andarcene a Parigi.

Mi ricongiunsi con Peter, che mi guardò perplesso.
"Quel tizio?" domandò, dando voce al mio stesso pensiero.

Scossi il capo.
"Forse era di questo che voleva avvertirci Nick Fury... - pensai, ma non trovai una vera e propria risposta dato che non avevamo avuto più contatti con lui. Diedi una pacca sulla spalla a Peter e gli feci un cenno con la testa - Forza, torniamo in hotel, prima che si accorgano della nostra assenza."

Corremmo tra i detriti cercando la via dell'albergo, senza più vedere il supereroe misterioso fino a che non fummo nella hall dell'hotel, tutti davanti alla tv, per vedere il servizio del telegiornale.

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐓𝐡𝐞 𝐒𝐮𝐫𝐯𝐢𝐯𝐨𝐫𝐬 (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora