▪︎Prologue

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Smells like teen spirit, Malia J.

Caro Tony,

sai che, a differenza di Peter, ho sempre fatto un po' fatica a chiamarti Signor Stark, quindi spero tu non te la prenda se ti chiamo Tony anche qui.

Ma non è questo il punto.
Bene, mi sono già incartata... che ne dici se ricominciamo?

Dicono che i sogni facciano parte del nostro subconscio, e che sognare tanto sia segno di grande immaginazione.

Non so se anche per gli incubi valga lo stesso o se siano presagi negativi, tuttavia ti vedo ogni notte.
È sempre la stessa scena che mi tormenta da ormai più di sei mesi, senza sosta.

Vorrei davvero che fosse andato tutto diversamente, che in qualche strambo modo le mie azioni, il mio sacrificio mancato ancora inspiegabilmente o il ritorno al passato di Steve ti avessero riportato qui, ma ciò non è accaduto e quindi non penso di poter più rimediare.

Peter è uno straccio, lo è da quel maledetto giorno ma piano piano, settimana dopo settimana, sembra riassestarsi nonostante la ferita sia ancora aperta e probabilmente impossibile da nascondere e cicatrizzare.
Come ci hai raccomandato, sto cercando di prendermi cura di lui come lui di me, e so che non ti stiamo deludendo.

So anche che, al contrario, a questa mia frase tu avresti risposto dicendo che no: al contrario, stiamo facendo proprio schifo in questo anche se non lo pensi, solo per spronarci a fare di meglio e apprezzarci ancor di più.

Ora mi rendo conto che ogni cosa che hai fatto aveva un motivo, che non hai mai agito per egoismo e che, differentemente, sono stata io un'idiota a pensarlo, e per questo ti chiedo scusa ora.

Ti vorrei anche ringraziare, non sapendo bene se ti sto parlando davvero ma convinta che capirai.
Mentre ho distrutto la gemma, ho sentito le tue parole.
Ne sono sicura, eri tu.
Non so come sia possibile, ma sappi che senza di te io non sarei qui a scriverti.

Penso sia la centesima lettera che ti scrivo da quando te ne sei andato, e forse sto solo sprecando il mio tempo dato che non potrai mai leggerle.
Mi rasserena, tuttavia, l'esporre tutto quello che provo su un pezzo di carta: se mi fossi tenuta tutto dentro, probabilmente sarei esplosa già dopo dieci giorni.

Sarai fiero di sapere che Morgan sta crescendo bene, è un piccolo genio come te e Pepper dice che ti assomiglia molto. Sai, per quella voglia di farsi sempre domande, quell'insaziabile curiosità e lo sguardo furbo pronto a posarsi su di te facendoti sorridere.

Vorrei fossi qui, Tony.
Se ci fossi, tutto sarebbe più semplice.

Anche se non sarà mai possibile, spero ancora di vederti sbucare fuori da qualche angolo remoto di New York.
E se ci passi, fai un salto alla scultura che hanno edificato in tuo onore. Sono certa diresti 'sono proprio un figo'.

Giorno duecentosedici,
Grace.

𝐀𝐕𝐄𝐍𝐆𝐄𝐑𝐒: 𝐓𝐡𝐞 𝐒𝐮𝐫𝐯𝐢𝐯𝐨𝐫𝐬 (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora