Jennifer si svegliò, poi con molta calma si stiracchiò e non avendo la fretta di prepararsi per uscire di primo mattino si mise a contemplare il soffitto pensando. In fondo era il primo di gennaio, era in vacanza la scuola sarebbe iniziata il dieci e cosa più importante... aveva già finito i compiti. Quindi poteva tranquillamente stare sdraiata a fare niente.
"Buon anno" mormorò a se stessa.
Era tutto molto strano: non si sentivano rumori al piano di sotto: come per esempio la mamma con la sua fissa per le pulizie mattutine, o il vicino che tagliava il prato alle sei di mattina, o la sorella che teneva la musica accesa a palla, sempre connessa a canzoni rock, fin da quando si sveglia a quando va a dormire.
Mentre osserva il soffitto, Jennifer non sa come ma percepisce che c'è qualcosa che non va. Socchiuse gli occhi appoggiandosi sui gomiti, tenendo la testa rivolta sempre verso il soffitto.
Conosce il soffitto di casa sua; lo conosce a memoria, conosce le sue crepe e l'intonaco scheggiato dovuto al tempo e alla poca cura con cui era stato tenuto. Lo vedeva ogni mattina da quando ne ha memoria, ogni volta che si svegliava o quando si sdraiava e si metteva le cuffiette nelle orecchie a tutto volume per distanziare il mondo da se stessa quando magari non era dell'umore giusto per parlare o aveva preso un brutto voto o semplicemente aveva voglia di stare da sola.
Il soffitto di casa sua era color bianco panna e aveva delle crepe, proprio in centro sopra a dove stava il suo letto, che formavano quella che a Jennifer pareva una rosa. Questo invece era completamente liscio; senza neanche un'imprecisione ed era di colore bianco latte.
Jennifer si alzò di scatto, stupita, spalancando gli occhi. Era impossibile che gli imbianchini fossero arrivati nel pieno della notte a dipingere il suo soffitto. Ma... allora.... Dove si trovava?
Come ci era arrivata?
Lei non era sonnambula e per di più nessuna stanza della sua casa aveva quel soffitto.Jennifer posò i piedi nudi sul pavimento freddo rabbrividendo al contatto e si alzò.
La stanza in cui si trovava aveva le pareti color bianco latte, come il soffitto. Davanti al letto stava la porta, in legno con il pomello colorato in oro. Sulla parete di sinistra c'era una scrivania e di fianco a quella una libreria che occupava metà della parete. In quella di destra, invece, torreggiava un grosso armadio;
Jennifer si diresse a passo spedito verso l'armadio. Lo aprì. Rimane a bocca e il terrore prese il sopravvento . L'armadio era pieno di vestiti, ma la cosa più preoccupante era che tutti erano della sua taglia e anche tutte le scarpe erano del suo numero - trentasette. Com'è possibile?
Che razza di stregoneria è mai questa?
Jennifer non sapeva che fare. La magia non esiste, sua mamma glielo ripeteva sempre, visto che lei ci aveva creduto fino a quando aveva quindici anni grazie ai libri letti che parlavano di scuole magiche, pozioni... come Harry Potter di J. K. Rowling.Però... lei non si trovava più a casa sua. Le venne un idea. Andò verso il comodino e prese in mano l'orologio. Primo Gennaio. Le venne in mente quello di cui la maggior parte della gente aveva paura.... La Notte Del Giudizio...
Jennifer si portò le mani alla bocca. Esisteva! La Notte del Giudizio esisteva!!
"No è impossibile" mormorò fra se e se "la magia non esiste! La Notte del Giudizio non esiste!"
Iniziò a camminare avanti e indietro davanti al suo letto. Stava iniziando ad agitarsi, sua mamma glielo ripeteva sempre che la magia non esiste però comunque la madre ci credeva. Il panico stava iniziando a sopraffarla. Si trovava in un luogo completamente sconosciuto, senza nessuno, e con una stanza che aveva gli stessi libri e gli stessi vestiti della sua camera a New York.
Lacrime amare presero a scendere sulle sue guance.
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La Casa Della Voce [sospesa]
Fantasia[sospesa] Da un secolo a questa parte a Capodanno, cinque ragazzi spariscono nel nulla: nessuno sa dove vanno e cosa fanno. Tutti però sanno che uno non torna mai indietro e che i cinque ragazzi non si ricordano niente dell'anno appena trascorso in...