C'era qualcuno. Non era sola.
La prima cosa che le venne in mente fu di rannicchiarsi contro lo schienale della poltrona di modo che, se la persona che aveva parlato avesse camminato verso dove era lei, non l'avrebbe vista. Sentì un rumore di passi, ma a causa del rimbombo che provocavano Jennifer non riusciva a capire da dove provenissero o dove fossero diretti. Teneva gli occhi di modo tale che sbucassero dallo schienale per riuscire a scorgere il ragazzo misterioso, ma con scarsi risulti. Forse sapeva già che era lì o forse aveva preso il suo libro e poi se ne era andato. Jen sperò nella seconda opzione.
In quel momento dentro di lei c'era tanta curiosità, di scoprire chi fosse la persona sconosciuta; ma anche un po' di timore, perché magari era il proprietario della casa e avrebbe dovuto spiegarli cosa ci faceva lì - e non lo sapeva neanche lei - e perché aveva preso e stava leggendo un suo libro - questo lo sapeva: si stava annoiando. O magari il signore voleva accendere la televisione e chiedeva a lei dove fosse il telecomando - cosa che non sapeva.
Il libro, appoggiato sul bracciolo della poltrona in bilico, cadde a terra provocando un tonfo. "Cristo santo!" esclamò Jen alzandosi dalla sedia di scattò ribaltandola, provocando un altro tonfo. Quando si dice non farsi beccare, pensò lei ironica, trattenendo una risata. Si rimise sull'attenti. Gli occhi scattarono verso le librerie.
Vide il ragazzo comparire da una di quelle: Jen si nascose subito dietro la poltrona caduta e prese Orgoglio e Pregiudizio per difendersi.
"Chiunque tu sia vieni fuori non voglio farti del male" disse il ragazzo "Voglio solo conoscerti"
Jennifer non si trattenne: "Tutti i serial killer dicono così ma poi fanno del male" rispose. Si diede il libro in testa. "Ahi"
"Dove sei? Non ti vedo"
"Ovvio mi sono nascosta"
"Non tanto bene però visto che stai parlando con me" sottolineò il ragazzo. "Ti è caduto il libro e la poltrona"
"Come fai a sapere che si è ribaltata la poltrona? E non magari, che ne so io, il divano?" chiese Jen curiosa. L'unico rumore che sentì in risposta era quello dei passi del ragazzo.
Una zazzera di capelli castani sbucò da sopra lo schienale della poltrona, coprendole la visuale. "Trovata!" esclamò la zazzera di capelli
Jennifer fece un urlo spaventata, cadendo di nuovo a terra. "Cristo Santo!"
"Vedo che ti piace questa imprecazione" notò il moro. "Però ne hanno create molte, potresti cambiare un po'."
Jennifer si alzò, si pulì i vestiti, poi brandì il libro e disse in tono scontroso: "Tu chi sei?"
"Perché mi sventoli in faccia un libro?" chiese di rimando il ragazzo alzando un lato delle labbra "Pensi che un libro mi possa fare male?"
"Si." rispose Jennifer seria. "Due anni fa l'ho tirato in faccia a mia sorella perché mi aveva spaventato e le ho rotto gli occhiali. Comunque ritornando a prima: chi sei?"
Solo ora che li aveva chiesto chi fosse si era messo ad osservarlo meglio. Il ragazzo aveva i capelli castani scuro, disordinati, con le punte tendenti al biondo, gli occhi castani, le labbra rosee e non tanto sottili e la mascella squadrata. Indossava un paio di jeans blu scuro tenuti su da una semplice cintura nera, un maglione bianco a collo lungo e stretto e un paio di scarpe nere. Una catenina d'oro li circondava il collo. Le dite delle mani erano lunghe e affusolate. Jennifer aveva letto un libro di un autore italiano in cui l'amico della protagonista, Giulio, per capire lo stato d'animo della gente o per capire se mentiva o no guardava le loro mani. Jen ci provò: erano mollemente stese lungo le gambe. Di sicuro non era agitato, altrimenti se le sarebbe torturate. Secondo lei, era simpatico - anche per come le si era rivolto - gentile, sempre in vena di battute ed era un tipo allegro. Aveva un fisico asciutto e magro e dal maglione aderente si intravedevano gli addominali scolpiti. Distolse lo sguardo, mentre le guance arrossivano. Ma perché? Il ragazzo fece un inchino: "Sono William Smith, al vostro servizio. Lei, milady?"
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La Casa Della Voce [sospesa]
Fantasia[sospesa] Da un secolo a questa parte a Capodanno, cinque ragazzi spariscono nel nulla: nessuno sa dove vanno e cosa fanno. Tutti però sanno che uno non torna mai indietro e che i cinque ragazzi non si ricordano niente dell'anno appena trascorso in...