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*NOTE AUTRICE* Eccoci qui! Capitolo sei... stanno per arrivare grandi cambiamenti, anche se devo dire che per la mia parte preferita ci vorrà ancora un pò <3


Peter si svegliò di colpo, scosso dal solito incubo che vedeva l'intervento di Tony Stark ripetersi più e più volte sotto i suoi occhi. Un Tony Stark terrorizzato e senza anestesia. Con gli occhi svuotati dal dolore e le labbra bianche. Un Tony Stark impotente.

Peter ricordava l'intervento come fosse stato ieri, in ogni minimo dettaglio... e gli incubi non aiutavano a dimenticare. Si trovò a stropicciarsi gli occhi con forza, per scacciare quella leggera patina di stanchezza che gli velava la cornea quando dormiva troppo poco. La sua attenzione – e forse il vero motivo per cui si era svegliato – venne attirata dal leggero rumore di un martello... si stropicciò di nuovo gli occhi, prendendo pian piano la consapevolezza di trovarsi ancora nella grotta e che probabilmente non aveva dormito abbastanza per evitarsi un fastidioso mal di testa. Si lasciò pervadere persino da un attacco di panico quando ricordò di essere appena entrato in quella che probabilmente era la quarta settimana di prigionia. O forse era la decima, chi poteva dirlo? Era quasi impossibile tenere conto dei giorni che passavano e questo non faceva che aumentare la sua frustrazione... specialmente se in tutto quel tempo aveva intravisto il sole soltanto per un paio d'ore.

...Ancora quel martello.

Finalmente riuscì a mettere a fuoco ciò che lo circondava, intravvedendo Tony battere con insistenza l'attrezzo contro quello che sembrava a tutti gli effetti il busto di un'armatura di ferro. Nonostante il posto e la situazione, Peter non riuscì a trattenere un piccolo sorriso sgualcito: non era mai stato più felice di vederlo... c'erano un milione di ragioni per essere entusiasta... era un giorno nuovo per poterlo stupire; per poterlo conoscere; per farsi conoscere; per ringraziarlo! Ma in verità Peter in quel momento si sentiva semplicemente sollevato dal fatto di non trovarsi solo, lì dentro. Era contento che quell'intervento fosse andato a buon fine e che Tony si fosse ripreso in modo così brillante. L'uomo lavorava dietro la barriera di lamiere ovviamente, e sembrava più stanco persino di Peter... solo più perseverante. Lo sguardo di Peter cadde inevitabilmente alla telecamera quando si chiese quale ora potesse essere... luce blu. Era ancora in modalità notturna. Si mise a sedere lentamente... aveva ancora sonno, ma Tony era sveglio, stava lavorando... e Yin Sen pure, saldando due pezzi di ferro proprio sotto il naso di chi si trovava al di là della telecamera... probabilmente per dar loro l'illusione di star costruendo davvero il famoso missile richiesto. Peter fece per stendere le gambe e sgranchirsi, sbattendo uno stinco su una ciotola posata lì accanto che fece un leggero tintinnio, attirando l'attenzione di Tony. Conteneva una pagnotta di pane bella grossa - la più grossa che vedeva da giorni, in effetti - e forse a metterla lì era stato proprio Tony.

<< Oh, ti sei svegliato giusto in tempo! Avrai dormito quattro... cinque ore al massimo. Mangia e poi vieni qui, ho bisogno di una mano. >> ho bisogno di una mano... la nonchalance con cui Tony glie l'aveva chiesto, attutì la sensazione di assopimento... per la miseria: Tony Stark aveva bisogno del suo aiuto!

Pur di non fumarsi quella piccola occasione di "collaborazione", Peter mangiò il pane così voracemente che fu costretto a far fuori un'intera bottiglia d'acqua da mezzo litro in un solo colpo, costringendosi a non prenderne un'altra per non finire subito la loro discutibile scorta... Così quando si alzò in piedi poté sentire ancora il pane incastrato nel bel mezzo dell'esofago.

<< Signor Stark, sono pronto... >> mormorò timidamente, dopo essersi incamminato con più nonchalance possibile dietro le lamiere: Tony era girato di spalle e – un po' impedito dalla parte superiore dell'armatura che aveva in parte indossato – stava cercando di infilarsi una gamba, studiandone il movimento dei cardini all'altezza del ginocchio.

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