*NOTE AUTRICE* Ciaooooo
Ammetto che questo da l'impressione di essere un pò un capitolo di passaggio, la vera bomba ce l'avrete nel prossimo capitolo, ma fidatevi... ne varrà la pena!Peter si sentiva ancora addosso l'ebrezza della libertà... un'aria frizzante che gli riempiva i polmoni... quella dolce sensazione che solo la fine degli esami di maturità riusciva a dare agli studenti. Esami che era riuscito a dare senza dover rinunciare agli argomenti svolti nei tre mesi in cui era stato rapito: aveva fatto un recupero intensivo di una settimana in cui aveva studiato giorno e notte... ed era uscito ugualmente con la lode!
Un altro degli aspetti più soddisfacenti di quell'improvvisa libertà era stato il tempo che aveva potuto dedicare alle amicizie, in particolare quella con Michael. Era bastata una bella chiacchierata per sciogliere ogni dubbio su quella strana faccenda del ragno... Peter non gli aveva svelato l'identità di Spiderman, anche se ormai si fidava abbastanza di Michael da potergliene parlare... ma gli aveva fatto sapere di aver saputo della collaborazione con Bruce Banner, e Michael glie ne aveva parlato con grande gioia... rivelando di aver fatto diversi altri esperimenti prima di capire che il modo più semplice, efficace e meno invasivo di controllare alcuni insetti era la musica. Gli aveva raccontato di aver provato persino a creare una sostanza per potenziare determinate parti anatomiche dei ragni... in uno, per esempio, era riuscito a potenziarne la forza. Anche se Peter non aveva chiesto conferma, era facile immaginare che uno di quei ragni modificati in laboratorio fosse stato semplicemente scambiato per errore con uno di quelli che aveva scelto di portare allo stand. Per cui alla fine Peter non provava nemmeno la più minuscola forma di rancore nei suoi confronti: era successo e basta, e a conti fatti non era nemmeno una tragedia.Un'altra cosa che procedeva a gonfie vele era proprio Spiderman! Solo nelle ultime due settimane aveva salvato ben duecentoundici persone, di cui novanta sarebbero andate incontro a morte certa. Ora che l'aveva accettata per davvero, gli piaceva tantissimo quella sua nuova identità e così era per il mondo intero... le bancarelle al mercato avevano cominciato a vendere costumi e giocattoli che lo riguardavano, e un bambino su tre si aggirava felice per New York stringendo a sé un giocattolo o indossando con orgoglio una maschera di Spiderman. In qualche modo quello Spiderman era diventato tutto ciò di buono che Peter possedeva.
Erano diventati tanti i motivi per cui essere felice... eppure ora, seduto sul tetto della Stark industries a trangugiare di malavoglia un panino con prosciutto e senape, non si sentiva felice. Un pò si era pentito di aver lasciato il lavoro di punto in bianco, non più di due settimane fa... era passato poco tempo, ma fin ora quella che all'ora era sembrata un'idea geniale, adesso sembrava solo la scelta peggiore che avrebbe potuto fare. Tony non si cacciava nei guai tanto spesso come si era aspettato... non era mai successo che Peter si fosse visto costretto a mollare tutto e correre da lui per soccorrerlo, dunque in quelle due settimane avrebbe potuto lavorare tranquillamente passando del tempo con lui. Anzi, in realtà Tony non si cacciava nei guai in alcun modo! Non aveva preso parte a nessun combattimento, sebbene ce ne fossero state di riunioni fra gli Avengers. Peter passava la maggior parte del tempo a vegliare su di lui, anche e soprattutto quando non indossava l'armatura. Si era immaginato di vederlo costantemente sotto la mira di mafiosi invidiosi o altre autorità che si sentivano minacciate dalla sua grandezza... (dopotutto non molto tempo fa non era stato rapito per quello stesso motivo?) ma Tony aveva imparato la lezione e quando non indossava l'armatura era ben circondato di guardie del corpo e a stento ci si poteva avvicinare per chiedere un autografo. Era sempre stato così, ma si era reso conto solo ultimamente che Tony non aveva bisogno della sua protezione... anche se Peter glie l'avrebbe data lo stesso, dal momento che ormai seguirlo e saperlo al sicuro era diventata pura ossessione.
Da quel che riusciva a cogliere Peter sfruttando i propri poteri per origliare, pareva che Tony oggi fosse un pò su di giri e nervoso, ma la conversazione che stava avendo con Pepper nel corridoio del sedicesimo piano, faceva presupporre che non si sarebbe cacciato nei guai nemmeno quel pomeriggio: era venuto a galla un problema finanziario che andava a creare qualche intoppo nel nuovo ruolo che svolgeva Pepper in azienda, e Tony avrebbe dovuto passare le prossime ore a parlare con un impiegato bancario, firmando documenti su documenti. Faceva uno strano effetto sapere che si sarebbe dovuto arrangiare ad occuparsi delle scartoffie, perché poteva solo voler dire che non era stato ancora in grado di sostituire Peter. E dal canto suo ancora non sapeva se la cosa gli dispiaceva o meno... non era stato corretto averlo piantato in asso da un giorno all'altro e non poteva negare di aver pensato di fare ammenda quasi ogni giorno e supplicare Tony di riassumerlo! Ma anche se pentito, era improbabile fare dei passi indietro: Peter era troppo orgoglioso, e comunque le scartoffie non erano il suo forte. Sarebbe tornato solo per stare accanto a Tony, e non era un buon motivo. Di contro, invece... era una bella soddisfazione sapere che rimpiazzarlo non sarebbe stato così facile! Una parte di lui si augurava che Tony non sarebbe mai stato capace di trovare nessun altro... anche se ciò non era neanche lontanamente possibile: bastava contattare un qualsiasi contabile o segretario degno di nota per far passare Peter dalla mente di Tony in quattro e quattr'otto. Probabilmente l'unico vero fastidio di Tony riguardo il licenziamento di Peter, era lo smazzo che si sarebbe dovuto fare per trovare qualcun altro.
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Avrò cura di te
Teen FictionQuando il fato ha deciso che due persone sono destinate ad incontrarsi e cambiarsi la vita a vicenda, c'è poco da fare. Il destino era un ente invisibile che manovrava le persone dall'alto come burattini? Il destino era Tony Stark? Non aveva neanch...