*NOTE AUTRICE* Buonanotte, ormai! È stata una settimana super pesante, dunque non ho revisionato a fondo il capitolo... della sostanza sono sicura, ma spero non ci siano grossi errori! Ve lo lascio intanto! Se c'è qualcosa fatemelo notare pure!
Abbiate cura di Peter❤️<< Oh no, perché è qui? >> s'interrogò Peter in un sussurro, mentre Tony avanzava nella loro direzione, con la solita eleganza raffinata e un passo ben deciso che non faceva presagire nulla di necessariamente buono.
Peter - che si era voltato per capire perché Michael si fosse bloccato all'improvviso - si risistemò sulla sedia, fingendo di non aver visto Tony... ma era chiaro come il sole che si era accorto di lui. Si erano guardati negli occhi... e per giunta il volto di Peter - bianco come un lenzuolo - parlava chiaro. Si erano visti, ed era impossibile fingere il contrario. Strinse forte pugni e denti, fissando Michael in cerca di aiuto... ma questo era troppo preso ad osservare Tony per dedicargli un briciolo di attenzione, dunque non gli rimase che chiudere gli occhi e sperare che non fosse capitato qualcosa di talmente brutto da costringere Tony a seguirlo in un ristorante.Come diavolo aveva fatto a trovarlo!!!
<< Non è più usanza salutare un vecchio amico? >> esordì Tony, quando si fermò al loro tavolo, riferendosi in modo plateale allo sguardo che gli aveva rivolto Peter prima di voltargli le spalle fingendo di non averlo riconosciuto. Studiò i due ragazzi così profondamente che anche Michael - fin ora frizzante e sicuro di sé - abbassò lo sguardo sulle proprie mani. Peter si schiarì la voce, cercando di non farsi influenzare troppo dallo sguardo di Tony... e dalla mano che aveva posato sulla sua spalla. Salda e sicura... e per un attimo fu la stessa mano che in Afghanistan lo aveva trascinato fuori dal veicolo militare per impedirgli di rimanerci secco nell'esplosione a seguire. Quella sensazione sarebbe stata di gran conforto... se nella voce di Tony non ci fosse stato quel sottile velo d'ironia.
<< B-buona sera Signor Stark... >> balbettò, non riuscendo a trattenere un brivido lungo la schiena che con orrore si ripercosse sul braccio di Tony...
<< Non pensavo frequentassi questo genere di posti. >> disse, facendo ben intendere che non gli andava bene ciò che stava vedendo... forse perché con un lavoro e la scuola non si sarebbe aspettato che Peter avesse avuto anche tempo per cenare. E in effetti non ce l'aveva.
<< Non li frequento infatti... >> sussurrò, distogliendo lo sguardo anche da Michael: non aveva bisogno di dimostrargli niente, ma preferiva non mostrargli quella parte di lui così sottomessa. Michael era un tipo sveglio... avrebbe potuto leggere i sentimenti contorti che provava Peter in quel momento...
<< Mi stai dicendo di non essere qui? >> e dal tono di voce, Peter capì che si stava beffando di lui... con calma, ma ci era arrivato. Fu come un colpo al cuore.
<< Lui è Michael... un mio amico... >> esordì di punto in bianco, guardando Michael con gli occhi spalancati per chiedergli una mano... il ragazzo aprì la bocca per presentarsi, ma Tony non lo degnò nemmeno di uno sguardo...
<< Riuscirai a firmare tutti i documenti entro stasera vero? Mi servono sulla scrivania fra un'ora e mezza al massimo, Peter. >> ah, eccolo il punto della situazione! Gli voleva ricordare di doversi sbrigare con il lavoro e non perdere tempo ad una cena con un amico! E pensare che per un attimo Peter lo aveva ritenuto irritato per essere stato messo in secondo piano da qualcuno di così banale come Michael. Sapeva essere proprio un sognatore quando voleva: Tony era proprio il tipo che si sarebbe potuto infastidire per questo genere di cose, ma non se il soggetto in questione era Peter. Tony poteva essere anche l'ultimo dei suoi pensieri, l'importante era portargli il lavoro fatto e finito per tempo. E purtroppo - con gran rammarico di Peter - non c'era assolutamente nulla di sbagliato nell'atteggiamento di Tony... era giusto pretendere il massimo dal suo dipendente... ed era altrettanto giusto non confondere il lavoro con la vita privata... cosa in cui Peter aveva fallito nel momento stesso in cui si era innamorato di lui.
Fu doloroso sentirsi sottovalutato dall'uomo su cui cercava di fare colpo ogni giorno... ma per lo meno Peter ebbe la soddisfazione di dimostrarsi più efficiente che mai: si schiarì di nuovo la voce, chinandosi frettolosamente sullo zaino che aveva posato accuratamente su una gamba del tavolo... fece scorrere la cerniera, perdendo la presa diverse volte per l'agitazione, ma dopo diversi tentativi riuscì ad afferrare il blocco di documenti... cedendoglieli prima di far cadere tutto a terra in preda all'ansia.
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Avrò cura di te
Teen FictionQuando il fato ha deciso che due persone sono destinate ad incontrarsi e cambiarsi la vita a vicenda, c'è poco da fare. Il destino era un ente invisibile che manovrava le persone dall'alto come burattini? Il destino era Tony Stark? Non aveva neanch...