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*NOTE AUTRICE* Ciao!!! Chiamatelo capitolo di passaggio se volete... ma è molto importante! Finalmente avremo a che fare con un Peter diverso... anzi, con il Peter che tutti conosciamo! Quello più forte e sensibile al tempo stesso. Quello insicuro di tutto, ma determinato!!! Il mio Peter preferito! Ho avuto una pessima settimana... ho sfiorato il covid personalmente, ma per fortuna pare che l'abbia scampata (con una brutta sinusite dolorosissima -.-) ma sono qui, e sono contenta di potervi dare il capitolo 13! Ci avviciniamo sempre di più ai miei capitoli preferiti (che non sono questi) non vedo l'ora di farveli leggere!!! Grazie per il sostegno che mi date ogni settimana... per ogni stellina che lasciate! Non avete neanche idea del bene che mi fate!




Per Peter quella sarebbe stata la mattina più traumatica della sua vita, anche se quando aprì gli occhi - dopo una notte particolarmente tormentata - si sentiva solamente scombussolato e confuso.
La schiena era lunga distesa sul pavimento... il braccio sinistro formava una piega strana sotto la testa, e solo il piede destro giaceva comodamente sul materasso. Non aveva mai passato delle notti particolarmente tranquille da quando era tornato dall'Afganistan, perché quel posto gli aveva lasciato terribili incubi sull'intervento di Tony... e talvolta si svegliava di soprassalto, sudato e con una gran voglia di chiamare Tony per accertarsi che stesse bene. Ma a conti fatti di solito riusciva a riprendersi, ad alzarsi, scrollarsi di dosso quell'incubo e riprendere la vita di tutti i giorni.
Oggi invece a Peter sembrava di star affrontando un dopo sbornia da urlo... e di essere finito sotto una mietitrebbia poco prima di svegliarsi.
Strinse gli occhi, infastidito dalla luce che filtrava attraverso le tende, percependo in quel singolo gesto una fortissima emicrania.
Poi pian piano ricordò come ci era finito lì, a dormire sul pavimento... quando dopo un picco di nausea era svenuto.
A seguire, la vita di Peter cominciò a scorrere velocemente, preso da un ondata di panico: Che ore erano? Era in ritardo? Aveva ancora la febbre? Si tastò la fronte... diamine, pareva di si!
Si alzò di scatto, aspettandosi una qualsiasi altra forma di malessere... nausea, vertigini, dolori articolari... Ma al contrario di come si era sentito fino a pochi istanti prima, si ritrovò sorprendentemente in forma.

Non si sentiva debole, anzi... si sentiva carico di una forza che non si era mai sentito addosso. Aveva voglia di fare jogging... proprio lui, che per tutto ciò che riguardava l'attività fisica era negato!
Fece appena in tempo a cercare il cellulare, che la sveglia sul comodino cominciò a suonare. Peter la spense e si bloccò sul posto...
Quello, fra tutti, era forse il fatto più strano... erano de 6:30: si era svegliato prima della sveglia. Proprio lui, che solitamente si programmava una decina di sveglie una dopo l'altra perché alla mattina aveva la pessima abitudine di ignorare qualsiasi rumore pur di dormire ancora cinque minuti.
O era stata la febbre a svegliarlo? Febbre che avrebbe ignorato, dato che quella mattina avrebbe avuto il compito di fisica... e poi sinceramente altri sintomi strani non li aveva!
A parte...
Beh, era strano... forse c'era un problema elettrico nel condominio, perché riusciva a sentire il brusio dei cavi elettrici che passavano all'interno del muro... percepiva la corrente raggiungere la lampadina sul soffitto, la sveglia, il cellulare attaccato al caricatore: gli sembrava quasi di sentire anche le radiazioni stesse del cellulare, come fossero onde di calore che si muovevano in ogni direzione e che gli sfioravano la pelle.
Ma che gli prendeva quella mattina?
Scosse le spalle, come se quel gesto avesse potuto liberarlo da quelle stranezze e riportare la concentrazione su ciò che era veramente essenziale: non aveva tempo da perdere con quelle sciocchezze... doveva finire di prepararsi e andare a scuola.
Dubitava fortemente che oggi dopo le lezioni sarebbe dovuto andare alla Stark Industries, visto che era stato proprio Tony a specificare che lo avrebbe chiamato solo in caso di bisogno. E Peter dubitava che lo volesse vedere, oggi.
Ma scelse comunque di non fidarsi troppo dell'umore di Tony, dunque trovò prudente vestirsi in maniera consona per passare un eventuale pomeriggio alla Stark Industries: con la scusa che Flash aveva cambiato atteggiamento da quando Tony gli aveva parlato, ora Peter poteva persino usare gli stessi vestiti tutto il giorno, senza temere che Flash lo prendesse di mira schizzandogli addosso la cancellina liquida... o che in sala mensa usasse la sua schiena come bersaglio per lanciargli contro gli avanzi che aveva sul piatto. Dunque si ritrovò a fare un'accurata selezione dell'armadio alla ricerca dei vestiti migliori da poter indossare.
Il maglione grigio era fuori discussione, era cucito a maglia troppo larga.
La felpa rossa era troppo vistosa... era così rossa anche l'ultima volta che l'aveva indossata?
La camicia bianca sarebbe stata perfetta... se non avesse notato ora quanto il tempo ne aveva ingiallito la stoffa. Strano, l'aveva comprata solo l'anno scorso!
Quella nera era troppo elegante e quella beige lo era troppo poco.
Il maglione che prese in mano successivamente sarebbe stato carino... se non fosse stato color verde acido e non avesse avuto il collo tutto rovinato. E sì che quel maglione lo aveva indossato un sacco di volte senza farsi problemi!!
Infine si ritrovò fra le mani la sua felpa preferita con la scritta "AC/DC" stampata sul petto... un po' malandata, con un buchetto sul fianco sinistro che non aveva mai notato prima d'ora: una felpa del tutto normale e al di fuori di ogni concetto di eleganza... ma quella mattina il suo guardaroba sembrava più penoso del solito: quasi come se a tutto l'abbigliamento che aveva, fossero spuntati difetti durante la notte... maglie larghe, ingiallite, scolorite, rotte, stirate malamente. E oggi quei difetti li aveva trovati tutti.
Chiuse l'armadio dopo aver pescato un paio di pantaloni senza nemmeno guardarli: probabilmente era tutta colpa della tensione... colpa di quel bacio che ormai gli sembrava di aver dato una vita fa e che per un motivo o per un altro non aveva avuto il tempo di giustificare. Gli sarebbe piaciuto poter dire a Tony che si era trattato solo di un malinteso, che in realtà era solo inciampato e finito sulle sue labbra... o che era ubriaco... o che in ogni caso non aveva significato niente. Peccato che non sarebbe stato vero, niente di ciò che avrebbe detto, specialmente l'ultima cosa. Quel bacio aveva significato così tanto per Peter che era davvero inverosimile poter mentire spudoratamente per celare i propri sentimenti appena nati.
E più ci pensava, più si radicava in lui la consapevolezza di essersi indubbiamente preso una cotta per Tony Stark.

Avrò cura di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora