Dichiarazione di guerra?

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" Beh, è stato divertente ma direi che per oggi possiamo terminare qui l'allenamento. Siete stati tutti bravissimi.".

Il professor Severus raccolse le sue cose e, dopo essersi tolto il sudore dalla fronte con il dorso della mano, raccolse le sue cose e si diresse verso l'edificio centrale. Trevor e Derek, completamente sfiniti, salutarono gli altri con un filo di voce e barcollarono in direzione dei dormitori reggendosi uno con l'altro; vedendoli camminare in quel modo, Simon non poté fare a meno di ridere:

" Come sono buffi quei due.".

Nova, sentendo quel commento, si avvicinò al ragazzo e, con tono curioso e quasi materno, domandò:

" Voi tre vi conoscete da molto, vero?"

" Già, siamo amici fin dalle scuole elementari. Era il nostro sogno diventare agenti del governo ma non immaginavamo che sarebbe successo davvero. Tu, invece, sei qui assieme a qualche amico?"

" No, io...".

In quel momento un fulmine attraversò la mente della ragazza: un ricordo di quando aveva appena nove anni; era nella cucina di casa sua e davanti a lei, seduto a tavola con una tazza di cereali davanti; il suo volto era coperto dai capelli, castani e lunghi fino alle sue spalle:

" Chi sei?"

Non ricordava cosa il bambino le avesse risposto ma lo sguardo che le aveva lanciato l'aveva folgorata: era caldo ma allo stesso tempo vuoto; ripensandoci in quel momento, Nova comprese che quello era lo sguardo di chi aveva visto l'inferno e ne aveva fatto ritorno, erano gli occhi di chi, per sopravvivere, aveva gettato via la sua umanità e si era aggrappato alla vita; la ragazza non sapeva perché quel ricordo le fosse tornato in mente proprio allora ma la voce di Simon la riportò alla realtà:

" Nova, ci sei?".

La giovane ebbe un leggero sussulto e si affrettò a rispondere:

" Scusa, ero soprappensiero. Non conoscevo nessuno in questa scuola quando sono arrivata però mi sono già fatta qualche amico.".

Shrade, che aveva ascoltato tutta la discussione, rivolgendosi alla ragazza con tono pacato, domandò:

" Anche quel tipo, Jack, è tuo amico?".

Neppure Nova sapeva davvero come rispondere a quella domanda ma si sforzò di dare una risposta:

" Sì, si può dire così."

Simon guardò Shrade dritto negli occhi e con tono fermo e deciso chiese:

" Ti ha dato una batosta, vero?"

" Beh, ecco...".

Il giovane distolse lo sguardo: nonostante il suo carattere freddo, non riuscì a nascondere un certo imbarazzo; Simon sorridendo, con tono provocatorio e giullaresco, commentò:

" Allora non sei il freddo narcisista che credevo.".

" Ehi!"

" Scusa, scusa: non sei il freddo narcisista maniaco delle armi che credevo."

Indispettito, Shrade esclamò:

" Sei irritante."

" Simpatia zero, eh? Va beh, me ne farò una ragione; piuttosto, tieni, Nova."

Simon sorrise e porse il suo cellulare a Nova:

" Mi piacerebbe che fossimo amici; ti va di scambiarci i numeri di telefono?".

La ragazza, anche se leggermente sorpresa da quella richiesta, decise di assecondarla; dopo aver ripreso il proprio cellulare, Simon lo lanciò a Shrade e con tono deciso esclamò:

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