l'inizio del duello

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Nova aveva accolto con timore ma allo stesso tempo con orgoglio quella notizia: era impaurita dal fatto che lo scontro con Jack fosse ormai così vicino ma era fiera che il preside avesse riposto così grande fiducia in lei. Durante i suoi mesi di allenamento aveva preso coscienza del suo potenziale inespresso e si era impegnata al massimo per svilupparlo appieno ed ora si sentiva pronta: avrebbe affrontato la sfida tanto attesa e avrebbe squarciato il velo del mistero che copriva il passato di suo padre.

Nei giorni che la separavano dallo scontro Nova diminuì l'intensità degli allenamenti per dare al suo corpo il tempo di accumulare le energie necessarie e passò il resto del tempo a pensare ad una strategia; non aveva mai visto effettivamente la vera forza di Jack ma, da come ne parlavano sia i professori che la maggior parte degli studenti, la sua abilità in combattimento doveva essere enorme. In quei mesi lei si era impegnata al massimo per padroneggiare al meglio il Jeet Kune Do e, nonostante avesse raggiunto grande risultati, sapeva già che probabilmente ciò che aveva imparato non sarebbe stato sufficiente.

Vedendola pensierosa, il giorno prima della sfida il professor Burton la avvicinò durante uno dei suoi allenamenti:

" Vedo che ti stai ancora allenando, hai intenzione di sfruttare ogni secondo fino al momento della resa dei conti, vero?"

" Me lo avete insegnato voi."

" Hai già in mente una strategia?"

" Non ho ancora avuto modo di organizzarne una efficace; non ho idea delle vere potenzialità di Jack, né di quanto sia grande ancora il divario tra noi e questo rende tutto molto più difficile. Lei, professore, lo ha visto più volte mentre si allenava, ha qualche consiglio dell'ultimo minuto da darmi?".

Il professor Burton, ragionando su quella richiesta e focalizzando nella sua mente tutto ciò che ricordava riguardo al modo di combattere di Jack, estrasse un accendino ed una sigaretta dalla tasca e, accendendola, disse:

" Veloce, quel ragazzo è dannatamente veloce; probabilmente è rapido quanto Wilson."

" Quindi non posso competere."

" Però..."

" Però?"

" Probabilmente è una cosa strana da dire ma ho la sensazione che in una gara di corsa sui 50 metri piani lo batteresti."

" In effetti, professor Burton, questa è una cosa strana da dire."

" Non sono mai stato bravo con le parole. Comunque, c'è una cosa che so per certo: quel ragazzo ha una vista eccezionale ed una coordinazione eccellente. Ha studiato e riprodotto migliaia di volte i movimenti di diverse arti marziali fino ad assimilarle completamente; dovrai stare attenta ad ogni colpo che sferrerà perché nessuno sarà lanciato senza un preciso scopo."

" La ringrazio, professore, i suoi consigli mi saranno utili."

Fu così che le porte del giorno del duello si spalancarono.

Appena sveglia, Nova indossò una paio di pantaloni da allenamento neri ed una maglietta senza maniche del medesimo colore; scelse quegli abiti affinché non fosse intralciata nei movimenti da capi troppo stretti o scomodi. Il professor Abigor le aveva comunicato che la dimostrazione si sarebbe svolta in palestra, di fronte agli occhi degli studenti, dei docenti e dei rappresentanti dei capi di stato. Mentre camminava, i pensieri si accumularono nella mente di Nova: ricordò come tutto era iniziato e come ora stava per terminare; rammentò come Jack, a modo suo, l'avesse aiutata a muovere i primi passi in quel mondo a lei sconosciuto; la sua volontà vacillò per un attimo ma subito fu richiamata all'ordine dal desiderio di verità; se fosse riuscita a vincere, avrebbe scoperto la verità su suoi padre, avrebbe capito qual era il suo legame con Jack e, forse, cosa l'aveva realmente invogliata a restare in quel mondo così ostile.

Entrata nella palestra, Nova fu sbalordita dal numero di persone presenti: seduti sulla panche e sul pavimento ai lati della palestra centinaia di studenti, tra cui riconobbe in prima fila Rose ed i suoi amici, venuti a sostenerla; disposti ai quattro angoli della costruzione, i professori sorvegliavano la situazione, pronti ad intervenire in caso di necessità; adagiati su delle comode sedie, disposte a qualche metro dal centro della palestra, c'erano il preside e altre quattro persone, che Nova immaginò essere i rappresentanti dei capi di stati; ognuno di loro stringeva in mano un taccuino; dal lato opposto c'era una telecamera pronta a registrare ciò che stava per succedere. Tutte queste cose, tuttavia, scomparvero quando Nova vide al centro della palestra, pronto a combattere, il ragazzo che era causa di ciò che stava succedendo; fu sul punto di dirgli qualcosa ma la voce del preside, che rimbombò nella palestra, glielo impedì:

" Studenti, siete stati convocati qui perché scelti come simbolo del prestigio della nostra scuola di fronte all'America; vi sentite pronti ad adempiere al vostro compito?".

Nova fu la prima a rispondere, ansiosa di iniziare:

" Lo sono."

Jack sorrise, comprendendo che quello scontro sarebbe stato divertente:

" Pronto."

" Bene. Giratevi di spalle e fate qualche passo indietro; quando darò il via, potrete girarvi e la dimostrazione avrà inizio; ricordate che non saranno ammesse pause e che saranno i professori a decidere il termine dello scontro.".

Obbedendo alle direttive, Nova e Jack si voltarono di spalle, iniziando a camminare in direzioni opposte. Il segnale del preside tuonò improvviso.

Nova scattò immediatamente verso Jack al massimo della velocità:

" Ieri l'ho capito, è di questo che parlava il professor Burton ieri: la mia accelerazione è maggiore di quella di Jack; scattando immediatamente, non sarà in grado di parare il mio attacco!"

Incanalando più forza possibile, Nova sferrò un destro al volto di Jack:

" L'ho colpito?!"

" Bel tentativo.".

Lo sguardo di Nova si gelò vedendo il braccio sinistro di Jack, disposto a difesa del suo viso:

" Se lo aspettava, ha intuito quale sarebbe stata la mia mossa!".

Approfittando di quel momento di incertezza, Jack cercò di sferrare un calcio al fianco sinistro della ragazza, la quale, tuttavia, scattò di lato appena in tempo per evitarlo; fallito il suo contrattacco, il giovane estrasse in fretta la Desert Eagle legata alla sua cintura ma Nova gli si attaccò di nuovo addosso, impedendogli di sparare:

" Devo restargli attaccata; se mi allontano finirò per essere bersagliata di proiettili!".

Visti due suoi ganci andare a vuoto, Nova cercò di sferrare un diretto destro al volto del suo avversario ma lui non si fece cogliere impreparato: prese il ritmo di quel colpo ed in un istante, facendosi passare il braccio della ragazza appena sopra la spalla, sferrò un counter sinistro al volto; travolta da quel colpo fulmineo, Nova indietreggiò istintivamente e Jack ne approfittò per sparare un proiettile al suo fianco destro; fu allora che, per un singolo istante Nova percepì una sensazione orribile, che, a differenza di quanto si aspettava, non derivava dal dolore al fianco: si sentì come una preda, come una piccola serpe braccata da una grande aquila; solo quando alzò lo sguardo, fissando Jack negli occhi, si rese conto di cos'aveva causato quella sensazione; si rese conto che, allontanandosi da lui, che nel frattempo aveva estratto anche la Walther P38, era entrata nel suo territorio di caccia


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