Purezza

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»Prompt: Purezza
»Parole: 801


- Bene ragazzi, oggi faremo un esercizio diverso dal solito: dovete pensare a una sola, singola parola che descriva al meglio il vostro compagno o la vostra compagna di banco. Poi scrivete la parola su un foglio di carta senza che il vostro compagno la veda e ripiegatelo. Una volta che avrete terminato leggerete a turno le parole che avete scritto e spiegherete perché il vostro compagno vi ha fa pensare a quel termine specifico- terminò la spiegazione il professore.

Kazuha sorrise e si chinò immediatamente sul foglio per scrivere la parola che secondo lei lo avrebbe descritto. Si sorprese di come non avesse riflettuto nemmeno un secondo prima di scriverla, qualunque essa fosse, mentre lui stava lì con la penna in mano a fissarla. La sua pelle chiara, il suo sorriso innocente, le sue labbra rosee...in realtà anche lui sapeva bene quale parola associare a lei, ma aveva paura che scrivendola su quel pezzo di carta bianco si sarebbe esposto troppo e non voleva farlo davanti a tutti. Era da un pezzo che voleva confessarle il suo amore, ma di certo non progettava di farlo davanti ai loro compagni di classe. Se avesse scritto ciò che realmente pensava lo avrebbero deriso e lui era troppo orgoglioso per sopportarlo. Alla fine scrisse un'altra parola che lo avrebbe salvato dall'umiliazione pubblica.

Quando arrivò il momento di leggere le loro parole, Kazuha iniziò per prima.

- Signorina Toyama, che parola ha scelto per descrivere il Signor Hattori?- le chiese il professore.

- "Forza"- rispose lei, senza esitare - Heiji è forte. Sa sempre cosa fare, è coraggioso e non si dà per vinto. Si può contare su di lui-

La fissava a bocca aperta, meravigliato dalle belle parole che stava spendendo per lui. A differenza sua, Kazuha non aveva nessuna paura di mostrare i suoi sentimenti. Sentì qualche bisbiglio alle sue spalle e capì che i loro compagni li stavano deridendo.

- E Lei, Signor Hattori? Che parola ha scelto per descrivere la Signorina Kazuha?- gli chiese il professore.

Esitò per un momento, non sapendo cosa fare. Ormai non poteva più cambiare la risposta e in ogni caso gli sguardi dei suoi compagni lo dissuasero dal farlo.

- "Ingenuità"- disse infine - Kazuha si fa fregare facilmente, si fida anche di chi non dovrebbe. Dovrebbe prestare più attenzione e capire che non c'è sempre del buono in tutte le persone-

Aveva assunto un atteggiamento da saccente, come faceva quando si comportava da sbruffone. Gettò un'occhiata veloce per guardarla e si accorse che se ne stava a testa bassa, con la frangia calata sugli occhi. Non riusciva a vederla bene in faccia, ma di certo quel sorriso di prima era sparito dal suo volto. Si sentì terribilmente in colpa: sapeva di averla ferita.

Durante le restati ore di lezione, Kazuha non lo guardò nemmeno una volta. Quando fu il momento di tornare a casa, si avvicinò a lei per chiederle se voleva un passaggio, ma la sua risposta lo colpì come un pugno nello stomaco.

- Scusa Heiji, devo prestare attenzione a chi dare confidenza. Non in tutte le persone c'è del buono-

Ora che aveva citato le sue stesse parole poteva finalmente comprendere quanto facessero male se pronunciate dalla persona che ami. Aveva commesso un grosso errore a non scrivere la verità su quel foglio e ora ne stava pagando le conseguenze.

Quella stessa sera, sdraiato sul letto in camera sua, non riusciva a smettere di pensare a quella stupida parola che aveva scritto. Se avesse potuto tornare indietro nel tempo avrebbe scritto ciò che davvero pensava.

D'un tratto ebbe l'illuminazione su cosa fare per ottenere il perdono di Kazuha: prese un foglio da sopra alla scrivania e vi scrisse sopra la parola giusta. Lo piegò e se lo mise in tasca, poi si diresse a casa sua.

Quando arrivò era tardi e non voleva suonare il campanello per non disturbare i suoi genitori: così le mandò un messaggio sul cellulare:

"Sono sotto casa tua, devo dirti una cosa importante. Per favore, puoi scendere?"

Non era certo che sarebbe scesa sul serio, forse avrebbe cancellato il messaggio o peggio ancora lo avrebbe ignorato. Invece, dopo qualche minuto di attesa la porta si aprì.

- Che cosa c'è?- gli chiese brusca.

- Non voglio trattenerti molto, volevo solo darti questo- rispose, allungandole il foglio.

Kazuha lo prese e lo aprì, svelando la parola scritta sopra.

Purezza.

- Che cosa significa?- chiese, non capendo.

- È la parola che avrei dovuto scrivere oggi in classe- ammise - Tu non hai paura di dire la verità, non temi il giudizio delle persone. Sei pura di cuore, non ingenua-

Le sue guance si tinsero di rosse mentre le diceva quelle cose quasi sdolcinate e la guardava ritornare a sorridere. Si sentiva un idiota, ma un idiota felice. 

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