Fuga

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»Prompt: Fuga
»Parole: 375


Correva lungo quella strada buia e deserta mentre la pioggia scrosciante la inzuppava da capo a piedi, appiccicandole i capelli alla faccia e i vestiti al corpo. Le lacrime le offuscavano la vista e si mescolavano alle gocce che cadevano. Correva, correva senza sosta e senza una meta, spaventata a morte e incapace di riflettere lucidamente. L'unica cosa che sapeva era che doveva fuggire dai suoi nemici. Un tempo faceva parte di loro, ma poi li aveva traditi e ora le davano la caccia per toglierla di mezzo. La sua esistenza era diventata una fuga continua e la paura l'accompagnava come una fedele compagna di viaggio.

Durante la sua corsa avvistò un vicolo e non appena vi fu di fronte vi si infilò dentro. Si fermò di colpo quando si accorse che non vi era nessuna via d'uscita. Non era uno di quei vicoli aperti che conducevano ad un'altra strada: era un vicolo cieco. La ruota della fortuna non aveva girato dalla sua parte.

Si girò lentamente, gli occhi sgranati e il cuore che le stava per scoppiare nel petto, consapevole che la sua fuga era finita. Non sarebbe mai più uscita lì, non con le sue gambe almeno. I polmoni le bruciavano e non riusciva a respirare: quel corpo di bambina non era fatto per sforzi fisici di quel genere.

Sentì i passi dei suoi inseguitori avvicinarsi, fino a quando non la raggiunsero. Fu allora che si ritrovò davanti Gin, il suo nemico numero uno, quello che più di tutti voleva vederla morta. Dietro di lui Vodka, suo fedele braccio destro, rideva e attendeva che l'uomo dai capelli argentati premesse il grilletto della pistola che stringeva nella mano.

Gin le parlò, ma le orecchie le fischiavano troppo per capire anche solo una parola. Si lasciò cadere a terra in ginocchio come un condannato sul patibolo che accettava in silenzio la sua punizione.

L'ultima cosa che sentì fu il rumore di uno sparo.

Si svegliò di soprassalto, madida di sudore e ansante. La luce della stanza si accese, probabilmente doveva aver urlato svegliando il Dottore, che ora la fissava preoccupato e le chiedeva se andasse tutto bene. Si rese conto che era stato tutto un incubo.

Era ancora lì.

La sua fuga non era finita. 

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