capitolo uno

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Pov's melissa:
Entro in bagno di corsa evitando mio fratello che vedendomi  tutta mizza a causa della pioggia provava a chiedermi cosa fosse successo.
Lo evito, apro l' acqua della doccia, chiudo la porta a chiave e apro lo sportello del mobiletto.
Prendo una lametta mi metto a sedere per terra poggiando le spalle alla porta, ripenso alle frasi che ultimamente Giulia diceva sottovoce quando eravamo insieme pensando che io non le sentissi. Oggi le ha dette ad alta voce e così mi ha mollata una volta per tutte.
"Sei ingrassata ultimamente" "La tua faccia è una palla, che cazzo ti mangi"
"Vuoi che ti porti fuori a mangiare, si così poi ordini tutto il menù e fai andare in banca rotta l'all you can eat" "le tue cosce, cos'è sono due prosciutti"
"Ma soprattutto fai schifo, non sai nemmeno scopare bene"
"Continuavo a stare con te solo per farti illudere volevo vedere quanto era imbarazzante mentre scopavi"

Mi faccio schifo, inizio a poggiare lametta sul mio braccio, prima lascio dei tagli superficiali poi affondo sempre di più. Una volta finito mi spoglio ed entro in doccia.
Io e mio fratello viviamo da soli, i nostri genitori ci hanno cacciato dopo che ho fatto coming out con loro e mio fratello mi ha sostenuto.
Vado in camera, mio fratello Antony prova a bloccarmi per parlare.
"Meli, non dirmi che lo hai rifatto, avevi smesso, poi che cazzo è successo?"
"Nulla, Giulia mi ha lasciata e atre robe, tranquillo Anto" dico non smettendo di piangere.
"No per nulla tranquillo, sei mia sorella mi preoccupo per te"
Vado in camera, mi metto un felpone oversize e dei calzoni di tuta altrettanto larghi. Prendo il pacchetto di sigarette e mi affaccio alla finestra per fumare, guardo Roma, abito al quinto piano quindi vedo bene una parte di città, per un attimo mi frulla per la testa quell' idea, non riesco a far cessare quella vocina che mi tenta, poi ci ripenso, no non posso, almeno non ora, mio fratello starebbe malissimo.
Avevo quasi battuto il mio dca sinalemente e anche se alcune volte non mangiavo avevo smesso di tagliarmi, ma quella stronza di Giulia ha rovinato tutto, so che non faccio bene, ma in quei momenti l'unica cosa che so è che mi odio, sono brutta quindi prendo una lametta e mi faccio male.
Mi inizia a girare un po la testa, mi butto sul letto e mi addormento.

13 p.m
Sono svegliata da Antony che bussa alla porta
"Meli, stai sveglia?"
"Va via"
"Dai apri che parliamo"
"Noo"
"Dai, dopo ti vado a comprare le sigarette se mi apri"
prendo il pacchetto è vedo che mi è rimasta solo una sigaretta, non ho nessuna voglia di uscire quindi apro ad Antony.
"Ti va di spiegarmi che è successo ieri sera?"
Ci sediamo sul letto, prendo l' ultima sigaretta e l'accendo.
"Bha, da dove iniziare.
Giulia mi trattava male da un po, faceva commenti spregevoli su di me o sul mio corpo a bassa voce pensando che io non sentissi, mi usava solo per scopare, non avevo il coraggio di lasciarla. Ma ieri è successo, ad un certo punto ha iniziato a dire quegli insulti a voce alta e mi ha lasciato lì"
"Cazzo, che stronza"
Nessuno dei due parla più, Antony è sconvolto e io continuo a fumare.
"Allora vai a prendermi le sigarette?"
"Ma se tipo uscissi anche tu con me?"
"No guarda proprio no"
"Mi dispiace ma non mi fido a lasciarti in casa da sola"
"No fa nulla ti capisco"
"Ascolta io ti devo dire una cosa, ho visto da un po che alcune volte non mangi per giorni, questa storia va avanti da anni e so che tu stai malissimo, poi con questa roba di Giulia. Non ti voglio far rinchiudere in una clinica, quanto meno parlare con una psicologa, so che odi gli psicologi. Che ne dici se ti iscrivessi ad un gruppo di sostegno, conosceresti nuove persone ed inoltre potresti fare progressi"
"Bho, non so, facciamo così: se tu ora esci a comprarmi due pacchetti di Winston blu, io potrei pensare alla tua proposta"
"Mhh, dai mi fido due secondi e torno, non fare cazzate, te vojo bene"
Mi abbraccia ed esce.
Rimango sola, la casa è vuota, silenziosa, penso alla proposta di Antony, non voglio rivivere tutto ciò che ho passato, so che accadrà se non mi curerò, continuo a pensare, in silenzio.

L' unica forza che ho// ArieteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora