capitolo quattro

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Chiamo Antony e gli dico che tornerò a casa da sola. Mi metto le cuffiette e inizio a camminare verso la fermata della metro più vicina. Prendo una sigaretta e inizio a fumare, ma mi sento sfilare la sigaretta dalla mano, mi giro e vedo Arianna
"Grazie per la sigaretta"
"Ma‽"
"Che ascolti?" mi prende una cuffietta e se la mette
"Cos' è una playlist con il tuo tipo, se ha messo 'Il cielo nella stanza' è quello giusto allora"
Scoppio a ridere e mi fermo a guardarla, lei non capisce, sembra confusa
"Arianna" faccio una breve pausa "sono single, ma soprattutto lesbica, che sembro etero.
Questa playlist l' avevo fatta con la mia ex, mi ha mollata ed è riniziato tutto, i pianti, gli attacchi di panico, i pasti saltati e i tagli sulle braccia"
"Scusa, ma se è lei che ti ha fatto stare così perché non elimini quella playlist e basta, su dai"
"Non ho il coraggio"
mi prende il telefono ed elimina la playlist poi va sul suo profilo spotify e ne mette una sua.
Stiamo zitte camminiamo verso la fermata e ci godiamo la musica. Una volta arrivate prendiamo la metro
"Non voglio passare per pedofila, ma dove abiti? "
"A Roma, devo scendere a Termini e poi arriverò a casa da sola a piedi"
"Ah, pure io devo scendere a Termini, allora mi dovrai sopportare ancora per un po. Vedo che non ti piace troppo parlare, me ne starò zitta zitta al mio posto" dice poi ridendo
"È che non mi piace troppo conoscere persone nuove"
"Allora propongo una cosa. Può sembrare imbarazzante all' inizio, ma se noi ci diciamo tutto ora poi è come se ci conoscessimo già così non ci sarà più così tanto imbarazzo"
"Io, ci provo. Vivo con mio fratello Antony, i miei genitori ci hanno cacciato di casa perchè io sono lesbica ed Antony mi ha sostenuto. Stavo con Giulia, che mi ha spezzato il cuore e mi ha fatto riniziare ad odiare me stessa" dico tutto d'un fiato.
"Va bene, tranquilla, per ora basta questo. Ora posso dire di conoscerti.
Io abito con il mio coinquilino Alessandro, per tutti Amobroje. Nel nostro appartamento, stai sicura che uno è meno etero dell' altro. Scrivo canzoni che descrivono la mia situazione o ciò che provo"
Ci guardiamo e ridiamo per un attimo, poi parte una canzone, ari sgrana subito gli occhi, non capisco il perché. Quando poi sento la voce di una ragazza inserirsi sopra il basso capisco il perché.
"Ari, ma sei tu?"
"Proprio io, Ariete in persona"
finisce la canzone
"Bella, ma alla fine hai parlato a quella ragazza nel bar?"
"Bhe in realtà no, per il semplice fatto che questa canzone non è autobiografica, un mio amico mi ha raccontato questa sua situazione e ho scelto di svilupparci questa canzone. Poi la mia ex mi ha spinto a pubblicarla e l' ho fatto. Non me ne pento, nemmeno un po"
"Siamo arrivate, scendiamo?" dico io
Usciamo dalla metro e ci incamminiamo, in realtà non so se lei mi stia seguendo o se abita da quelle parti pure lei. Nel dubbio prendo una sigaretta, la sto quasi per accendere sino a quando arianna non mi ferma
"Propongo un altra cosa" tira fuori dalla tasca una bustina, ho già capito.
"Dai va bene, sali a casa mia se no Antony mi da per dispersa. Ma abiti pure tu qua in zona o mi hai seguita solo per salire?"
"Abito lì"
indica il palazzo davanti al mio.
"Ah, io abito lì"

L' unica forza che ho// ArieteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora