CAPITOLO 16

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Un Mese Dopo

POV'S TOM

Come ogni mattina da un mese a questa parte mi sveglio trovando accanto a me la mia Lauren.
Ormai passa più tempo a casa mia che in ufficio.

Mi fermo a guardarla dormire.
Il sole bacia la sua pelle candida e fa risaltare ancora di più i suoi capelli biondi.
Le accarezzo il braccio con una mano,al mio tocco lei inizia ad aprire i suoi occhioni blu.

T:<< buongiorno>>
L:<< buongiorno>> dice lei con la voce impastata dal sonno

Le rubo un bacio a stampo

L:<< da quanto tempo mi fissavi?>>
T:<< dieci minuti>>

Lei mi accarezza la barba e poi torna a baciarmi, mi metto sopra di lei pronto a iniziare il secondo round ma il mio telefono inizia a squillare insistentemente.

T:<< vediamo chi si beccherà una bella denuncia per aver interrotto il mio sesso mattutino>>

Dico prendendo il telefono e guardando il display

Quando leggo il nome di mio padre rimango di stucco.

Non ci parliamo dal mio compleanno cosa vuole adesso

L:<< che fai, non rispondi?>> Mi chiede Lauren interrompendo il mio stato di trans

Premo il tasto rispondi e metto il telefono all'orecchio

T:<< papà>> rispondo sedendomi sul bordo del letto dando le spalle a Lauren
C:<< figliolo, credevo che non mi avresti risposto>>
T:<< papà che c'è devo andare a lavoro>>
C:<< ecco prima di andare a lavoro potresti passare da me, dovrei parlarti>>
T:<< è così urgente?>>
C:<< si>>
T:<< ok allora tra un po' sarò da te>>

Chiudo la chiamata

L:<< Amore che succede?>> Dice accarezzandomi la schiena
T:<< devo andare da mio padre, dice che deve parlarmi con urgenza>>
L:<< ok vai, ci vediamo a lavoro. Io ne approfitto per dormire un'altro po' visto che qualcuno la notte preferisce fare altro>> dice guardandomi maliziosamente.

Un sorriso si fa strada sul mio volto, vorrei buttarmi sul letto nuovamente ma non posso.

Mi alzo e vado in bagno faccio la doccia dopo torno in camera e mi vesto.
Una volta finito mi metto vicino a Lauren, le stampo un bacio sulle labbra e poi dico

T:<< Ci vediamo a lavoro, mio amore>>
L:<< a dopo>>

Mi alzo e vado via.

Salgo in macchina e prendo la strada per andare a casa di mio padre.

Parcheggio la macchina, scendo e suono il campanello.

C:<< Figliolo entra>>
T:<< Buongiorno papà>> dico freddo << allora che dovevi dirmi>> continuo entrando e sedendomi sul divano
C:<< Non so come iniziare>>
T:<< Papà che hai fatto?>>
C:<< Niente. Ho visto le foto sui giornali del tuo fidanzamento>>
T:<< si>>
C:<< Sei felice?>>
T:<< Da morire>>

Vedo che si rabbuia

T:<< Papà che c'è??>>
C:<< Beh quello che devo dirti forse romperà la tua felicità, ma non posso tenertelo nascosto per sempre>>
T:<< e allora parla>> dico alzando la voce
C:<< Circa 15 anni fa, mi hanno affidato la causa di un uomo che tornava a casa sempre ubriaco e picchiava la moglie, che fortunatamente lo aveva denunciato>>

&quot;È L'AMORE CHE HA BUSSATO ALLA MIA PORTA&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora