I need you to stay || Carlos Sainz

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La prima metà di Dicembre è stata scandita dai ritmi frenetici che ci impone il nostro lavoro, io e Carlos siamo stati entrambi impegnati, lui in giro per il mondo per le ultime tappe del gran premio e io per il Global Champions tour. È capitato addirittura che lui fosse ad Abu Dhabi e io Miami, dove tra l'altro sono riuscita a fare il secondo posto assicurandomi oltre alla fama sempre più preponderante di essere tra i migliori del mondo, anche una cospicua vincita che alle casse della mia scuderia non fa mai male. Una volta tornata in Svizzera, ho avuto il tempo solo di raggiungerlo per una sera a Sassuolo, poi siamo ripartiti entrambi, lui in Brasile, io in Polonia. Insomma, questo ultimo periodo è stato un vero caos. Sono però felice che abbiamo trovato un nostro equilibrio. Spesso, se i fusi orari ce lo permettono, facciamo lunghe videochiamate dove guardiamo un film, ceniamo insieme o chiacchieriamo di tutto. Insomma, non ci facciamo mai mancare un momento per noi nemmeno quando siamo a migliaia di kilometri di distanza e questa cosa mi piace tremendamente.

Finalmente è arrivato il mio momento preferito dell'anno: addobbare gli chalet. Impongo sempre ad Achille di addobbare anche il suo, fa tanto il duro ma io so che ama le lucine e l'avvolgente clima natalizio quanto me. È un po' come il Grinch, finge di odiare il Natale ma in fondo ha il cuore tenero. Non mancano mai le imprecazioni quando lo convinco ad aiutarmi ad appendere le lucine su tutto l'esterno della casa ma ogni volta che finiamo questo lavorone, scorgo il suo sguardo soddisfatto e mi faccio perdonare della fatica con una tazza di cioccolata calda e biscotti allo zenzero.

Mentre io e Achille ci godiamo la cioccolata calda davanti al camino e avvolti dalle lucine rosse e gialle dell'albero, sentiamo ripetutamente un clacson: riconosco subito il beep beep, è nostra madre Rebecca. Mi alzo di scatto e vado ad aprire la porta, questa visita inaspettata mi fa davvero piacere.

«Mamma!» La abbraccio forte e inalo il familiare profumo di lavanda dei suoi capelli castani

«Hai un sacco di cose da raccontarmi signorina!» Corre ad abbracciare mio fratello e in lui vedo spuntare un sorriso che mi scalda il cuore. Nostra madre ci ha avuti a diciannove anni, di conseguenza pur avendo noi già quasi ventisette anni, è molto giovane e con noi ha avuto sempre un atteggiamento da sorella maggiore piuttosto che da mamma autoritaria.

«Che begli addobbi! Dafne non so proprio da chi hai preso con questa ossessiva cura della casa e questo amore per il Natale!»

«Da nonna Jane!» Diciamo all'unisono io e Achille divertiti. Mia madre è sempre stata un po' sopra le righe, è come se non fosse mai cresciuta del tutto e non si può dire che fosse la classica mamma apprensiva e con la testa sulle spalle. Quando ho visto per la prima volta da adolescente la serie tv 'una mamma per amica' ero impressionata da quanto mia madre somigliasse a Lorelai Gilmore, sia esteticamente che caratterialmente. Ma noi l'amiamo così com'è e ci ha cresciuti bene lo stesso.

«Allora, andiamo al sodo...» dopo aver poggiato il lungo cappotto color cammello sulla sedia, si stringe accanto a noi sul divano, servendosi una tazza di cioccolata e incrociando le gambe come una ragazzina «Le mie amiche, che amano tanto il gossip, mi hanno detto alcune cose... e io sono proprio offesa che nonna Jane sappia già tutto e non solo non mi ha voluto dire niente, ma tu neanche hai pensato di raccontarmi le tue grandi novità amorose!»

La guardo divertita, effettivamente nell'ultimo periodo ci siamo sentite pochissimo, non l'avevo nemmeno avvisata che sarei andata dai nonni ma lei nemmeno ci ha fatto caso perché è abituata al fatto che io viaggio molto durante l'anno.

«Mamma non c'è molto da dire...»

«Non darle retta, sono innamorati persi.» Aggiunge mio fratello, io gli do un calcio sugli stinchi e mia madre cerca di dividerci come quando eravamo bambini