32

1.7K 54 13
                                    

I giorni a Napoli sono stati strani e importanti allo stesso tempo. Avrei scommesso qualsiasi cosa che io e mio padre avremo finito per litigare dopo pochissimo e invece con mio stupore le cose tra di noi sono sempre state calme. Mi ha lasciato i miei spazi e sono riuscita a fare lunghe passeggiate per la città, sola con i miei pensieri. Ricongiungermi con la me del passato è stato bello, meno doloroso di quanto pensassi.

La sera quando tornava dal suo amato ufficio, andavamo a cenare insieme e abbiamo parlato un po' di tutto. Gli ho raccontato di Peter e di come il suo tradimento abbia in qualche modo influenzato la storia appena nata con Carlos. Ha voluto sapere di più su di lui, da grande fan della formula uno da sempre non vedeva l'ora che uscisse fuori l'argomento e mi ha raccontato di essere balzato giù dal divano quando mi ha vista ad Austin durante la premiazione. Mentre ridevamo nel pensare a quella scena, l'ho invitato in una delle due tappe italiane nella prossima stagione. Dopo un attimo mi sono resa conto che forse nemmeno io ci sarei andata più a un gran premio ma questo me lo sono tenuto per me.

Non pensavo di tornare in Svizzera con il cuore più leggero, dicendo a mio padre che potrebbe venire a trovarci. È rimasto sorpreso quando gliel'ho proposto ma non mi pento di averlo fatto. Avevo bisogno di far pace con me stessa e non mi rendevo conto che era più semplice di quello che pensassi. Sia ovvio, non posso mai dimenticare tutto quello che è successo, forse una parte di me non gli perdonerà mai di avermi privata della serenità che merita qualsiasi bambino o bambina ma sono felice di aver fatto questo passo. Sono felice di essermi tolta un masso sulle spalle che mi portavo dietro da troppo tempo.

Una volta tornata in scuderia il lavoro da fare è davvero tanto, la prima tappa della nuova stagione del global champions tour si avvicina e le iscrizioni alla nostra scuderia sono raddoppiate. Per questo motivo non ho tanto tempo per pensare a Carlos. Dal nostro incontro a Monaco non ci siamo più sentiti ma reciprocamente guardiamo i nostri aggiornamenti su Instagram, ogni volta che leggo il suo nome tra le visualizzazioni il mio cuore inizia ad accelerare ma nessuno dei due fa un passo verso l'altro. Forse non siamo pronti. Chissà se lo saremo mai.

Una sera mi fermo a pensare che tra poco inizierà anche la stagione di formula uno e il mio pensiero non può che andare a tutti i momenti passati insieme durante la precedente stagione.

Una sera, mentre sono presa a sistemare le fatture della scuderia, il mio cellulare inizia a squillare facendomi trasalire. Un numero che non conosco

«Pronto?»

«Ciao Dafne! Sono Daniel! È un pezzo che non ci sentiamo, come stai?»

Anche se sono contenta di sentirlo, devo dire che in me c'è stata una certa delusione, all'altro capo avrei voluto sentire una voce vellutata dall'accento spagnolo...

«Ciao Daniel! Molto bene. Sono un po' impegnata in scuderia e le giornate passano veloci!»

«Anche per me è un periodo frenetico, sai l'inizio della nuova stagione è vicino. Ricordi quello sponsor con cui avevo firmato a Lugano?»

«Certo!» Come posso dimenticare il periodo del mio compleanno. La giornata più bella e più brutta che abbia vissuto negli ultimi tempi, ma questo non lo dico.

«Devo venire a Lugano per un servizio fotografico. Sto lì due giorni. Visto che mi annoio a passare la giornata da solo, avevo pensato di prenotare al tuo chalet... è libero nel prossimo fine settimana?»

«Aspetta che controllo...» digito velocemente sul computer e controllo le date. Sono libere

«Daniel è libero. Ma sei mio ospite, non c'è bisogno di prenotare. Adesso tolgo la disponibilità per quelle date»

I need you to stay || Carlos SainzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora