37

1.9K 69 14
                                    

Miami è una delle tappe del Global champions tour che preferisco. Il campo gara affaccia direttamente sulla spiaggia e per quanto ami la natura incontaminata del Texas, mi è sempre piaciuto venire qui nella stagione calda per questa gara.

Questa volta è tutto diverso. Per quanto cerchi di godermi a pieno la gara, di godermi il tempo con Achille e Nicole e con gli amici che rincontriamo durante le gare, come un suono insistente nelle orecchie penso al fatto che io e Carlos siamo a pochissimi kilometri di distanza.

Mi chiedo cosa sta facendo, come vanno i preparativi per la sua gara, mi chiedo se anche lui stia pensando a me.

Ormai è passato quasi un mese dal nostro incontro in Bahrain e come sempre non abbiamo avuto alcun tipo di contatto. Questo suo essere così chiuso a volte mi manda in tilt ma d'altro canto so che anch'io rimango ferma sul mio punto senza fare un minimo passo verso di lui. E rimaniamo così, per un tempo infinito che sembra dilatarsi intorno a noi, in questa bolla di silenzio. Ma il destino, imperterrito ci porta vicini. A lui non interessa dei nostri caratteracci, dei nostri sbagli. Sembra volerci vedere insieme o almeno io voglio immaginarmelo così il destino che intreccia i fili per noi.

Ma noi non sembriamo della stessa opinione, ce ne freghiamo dei segnali, della strada da seguire e continuiamo a rimanere distanti.

Quella di Miami è una delle poche gare che si disputa dal giovedì al sabato. Le prime giornate di gara sono andata molto meglio rispetto alle mie aspettative: ho chiuso entrambe le giornate senza penalità e questo mi ha permesso di ottenere un buon punteggio. Sono davvero euforica per l'ultima giornata di gara e con Achille al mio fianco io e Thunder ci riscaldiamo in campo prova per la giornata finale.

La brezza del mare mi pizzica sulle guance mentre sono al galoppo, la mente si libera e mi concentro solo e unicamente sulla gara. Sono questi i momenti che amo, quelli in cui apprezzo maggiormente la vita che mi sono costruita e dove riesco a relegare in un angolino i cattivi pensieri, i turbamenti e le paure.

«Uno, due, tre, stringi sulla curva così da guadagnare tempo e salta il quattro, spingi il galoppo e conta bene i tempi per la gabbia» quando Achille è in campo in qualità di mio allenatore, sembra diventare un altro. Lo sguardo è serio ed è sempre teso prima di una gara. Ogni mio successo è anche il suo. Non potevo desiderare miglior compagno di squadra.

Annuisco sicura mentre guardo il campo davanti a noi, ripassando in mente il percorso e i consigli di Achille.

«Entra in campo Dafne Bosi con Thunder» la voce nell'altoparlante mi fa trasalire e come sempre appena entro in campo il mio cuore inizia a battere all'impazzata. Gli spalti sono pieni e Achille mi fa un occhiolino da fuori al campo, riesco a percepire la sua adrenalina, totalmente connessa alla mia. Thunder rizza le orecchie e parte al galoppo, quando iniziamo una gara sembriamo fonderci, riesce a percepire ogni mio comando e contro ogni aspettativa chiudo quest'ultima giornata di gara con il miglior tempo e nessuna penalità.

«Bravissimi! Hai ottime possibilità di salire sul podio!» Dice Achille con gli occhi che gli brillano

«È anche merito tuo» ci stringiamo brevemente la mano prima di essere interrotti da alcune voci in lontananza

«Dafne numero uno! Dafne sei la numero uno!» Ci giriamo entrambi verso questo coro da stadio e vedo venire verso di noi Daniel, Charles, Charlotte e quando vedo chi c'è qualche passo dietro di loro il mio cuore smette di battere.

Carlos è qui, è venuto a vedermi gareggiare. Provo un miscuglio di emozioni tutte contrastanti tra loro, dovute anche all'adrenalina del post gara. Quando arriviamo ai box scendo da Thunder e con uno slancio abbraccio Charlotte, sento i miei occhi inumidirsi, sono felice di questa sorpresa e che siano venuti a sostenermi, non l'avrei mai immaginato, anche perché oggi hanno avuto le qualifiche.

I need you to stay || Carlos SainzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora