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Quando apro gli occhi sento un lancinante dolore allo stomaco e alla testa. Corro in bagno vomitando tutto quello che avevo mangiato e bevuto. Sapevo di non reggevo l'alcool. Addosso avevo ancora il vestito della festa e il trucco collato. 

Merda. 

I ricordi della serata di ieri, appaiono limpidi ora: il ballo, la provocazione e la mezza dichiarazione a Mikey. Sono stata friendzonata. 

Mi colpisco in testa ripetutamente per la mia stupidaggine, facendomi male. Come mi era saltato in mente di dire quelle cose, di fare quelle cose e l'avevo pure schiaffeggiato. Ci credo che non vuole avere nulla a che fare con me. 

Mi rannicchio per terra, avvolgendomi le gambe con le ginocchia e appoggiando la testa sulle ginocchia. 

"Ho rovinato tutto un'altra volta. Come faccio sempre, rovino sempre tutto quello che ho di bello nella mia vita."

Le lacrime non mi scendono più sul viso, le avevo finite tutte.

Mi faccio una doccia, calmandomi un po'. Mi cambio con dei vestiti pesanti ed esco per fare una passeggiata e respirare un po' d'aria pulita. Per quanto fossi triste per quello che avevo combinato, era pur sempre il 25 dicembre. Dovevo tenermi impegnata, in modo da non pensare.

Un passo dopo l'altro, in mezzo alla città di Tokyo. Le persone mi passano affianco e io mi sento fuori posto. Se volevo uscire per stare meglio, di certo non aveva funzionato. Loro erano felici, con la loro vita, mentre io mi sentivo sempre più sola.

Mia madre lavorava ormai sempre, non la vedevo mai. Mio padre non ne parliamo. Iwao non è un opzione e non voglio rovinare l'umore ad Emma e Hina con i miei problemi. Mi sentivo sola. Vedere tutte quelle coppie innamorate tenersi per mano, o baciarsi, mi rendeva gelosa. Perché io non potevo avere una mia persona? Le famigliole felici, i bambini che tenevano per mano i propri genitori. Ero invidiosa. Anch'io volevo essere felice e spensierata. 

La neve scende delicata sul mio viso, mentre ho la testa alzata verso l'alto, sperando che qualcosa di bello succedesse. Non capisco come sono arrivata al punto di rovinare le cose con Mikey, mi sono allontanata per non rimanere ulteriormente ferita. Era per questo motivo che dicevo che sarei stata meglio da sola. Non è perché pensassi che sarei stata più felice, ma perché sapevo che se avessi amato un uomo e poi fosse finita, potevo non farcela. E' più facile stare da soli, non soffri se tutto finisce. Non posso resistere ad un dolore del genere, sarebbe come morire. Solo che la morte è un attimo, mentre questo può andare avanti per sempre. 

E' mezzanotte passata mentre cammino lungo la strada con le mani in tasca e le cuffie nelle orecchie. Ho trovato finalmente un po' di pace in questa mia solitudine, non piango più. La musica mi si interrompe per una chiamata in arrivo. Prendo il telefono e leggo il numero: Mikey. Dentro di me scattano mille emozioni: felicità, dolore, tristezza, speranza. Sono titubante nel rispondere, cosa gli avrei detto?

- Dove sei?- sento la sua voce dall'altra parte del telefono appena rispondo. E' tranquilla. Mi era mancata.

- Credo nel parco vicino al campo sportivo.- dico guardandomi intorno cercando di orientarmi. Avevo camminato e non sapevo di preciso dove mi trovassi.

- Aspettami lì.

- Ok.

La mia mano trema per l'agitazione una volta chiusa la chiamata, non sapevo cosa sarebbe accaduto, cosa volesse dirmi, ma ero felice che mi avesse chiamato. Mi siedo nell'altalena aspettandolo e pensando a cosa dire.

Passano circa dieci minuti quando vedo la sua moto fermarsi vicino alla strada. Pochi metri ci separano ora, ma sembrano migliaia. Trattengo il respiro mentre mi si avvicina. Ha il viso sporco di sangue, vari graffi e lividi. Quando scorgo il suo sguardo il cuore mi si ferma nel petto e il gelo si impossessa di ogni parte del mio corpo. 

Right person, not enought time [Mikeyxreader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora