«Chifuyu Matsuno»

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•ᴘʀɪᴍᴀ ᴘᴀʀᴛᴇ•

Era giovedì pomeriggio quando finalmente, dopo aver finito di fare i compiti per il giorno dopo mi stavo dedicando al mio pomeriggio di relax

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Era giovedì pomeriggio quando finalmente, dopo aver finito di fare i compiti per il giorno dopo mi stavo dedicando al mio pomeriggio di relax.
Finito di sistemare le cose che avevo lasciato sparse per la casa, mi sono sdraiata sul letto messaggiando con le mie amiche e a guardare i social.
La mia tranquillità, però, non durò molto perché dopo un ora o giù di lì mia sorella si presentò alla porta con una faccia preoccupata e ferita.

N/s [Nome Sorella] è sempre stata più di una sorella maggiore per me. Nonostante viviamo sotto lo stesso tempo e spesso ci capita di incolparci a vicenda per delle cavolate, per dopo rimanere arrabbiate tra di noi per giorni interi, per me rimane una persona fantastica.
Fin da quando ero più piccola l'ho sempre vista con ammirazione e come punto di riferimento. È una ragazza abbastanza alta, solare e con molti amici, che sa preparare dei dolci buonissimi e con un sorriso da far riscaldare il cuore a tutti.

Nel vederla così seria mi sono preoccupata anche io e invitandola ad entrare la feci sedere sul letto.

"T/n...non so come dirtelo anzi non so come chiedertelo..."

Continuava a non guardarmi in faccia e anche i suoi soliti capelli biondi sembravano meno luminosi.
Non l'avevo mai vista in queste condizioni.

"magari è tutto un grande malinteso...voglio dire, sei una brava ragazza con dei buoni voti a scuola e anche le tue amiche sono simpaticissime e ci tengono a te quindi si insomma non ne ho parlato neanche con mamma e papà per non preoccuparli inutilmente...e anche io ho provato a non pensarci ma guardando i giorni passare non riesco a dimenticarlo e-"

"N/s – la richiamai facendole alzare lo sguardo – non sto capendo cosa vuoi cercare di dirmi però sembra una cosa grave quindi per favore dimmelo subito e risolviamo la cosa, ok?"

Annuì silenziosamente guardandomi con i suoi occhi color verde chiaro.

"...l'ho trovato"

"mh? Che cosa?"

"...quello che tieni nascosto sotto il letto – mormorò facendomi sgranare leggermente gli occhi - ho trovato il tuo calendario..."

"N/s come-"

"perché...perché non me lo hai detto prima? ...è colpa mia? di mamma o papà? È-è la scuola?"

"N/s.."

"Cos'è che...ti prego dimmi che sbaglio T/n"

"io-"

"ho sbagliato qualcosa...è colpa mia ti ho trascurata o altr-"

"N/s maledizione!! – esclamai buttandogli il pacchetto di fazzoletti in testa – dannata testa quadra hai mal interpretato!!"

Vidi come le sue lacrime scesero più velocemente prima di buttarsi tra le mie braccia stringendomi forte al suo petto.

"stupida" sospirai pesantemente iniziando ad accarezzarle delicatamente la testa.

Ignorando la maglietta sempre più bagnata dalle sue lacrime aspettai che si tranquillizzasse abbastanza prima di alzarmi e tirare fuori il piccolo calendario che tenevo nascosto sotto il letto.
Era di piccole dimensioni e aveva la copertina rosso chiaro con una scritta in inglese stampata in bianco di una marca del negozio che probabilmente me lo aveva dato in omaggio.
Le pagine bianche erano caratterizzate da piccoli simboli, ognuno per ogni mese, e i giorni già trascorsi erano segnati con un pennarello nero.
Guardai tutte le pagine fino ad arrivare al mese di Aprile. I segni seguivano la stessa logica fino ad arrivare a un giorno preciso. Quello era cerchiato in rosso e da lì partiva una riga che copriva tutti i numeri seguenti.

Però effettivamente lo sembra...- pensai sorcendo il naso

Mi guardai in giro e trovando con lo sguardo la mia libreria decisi che quello sarebbe stato un buon posto per tenerlo.
Iniziai ad avvicinarmi ad essa alla ricerca di un nuovo 'nascondiglio' efficace.

"a-allora qual è il motivo per cui il tuo calendario è ridotto in quello stato?" chiese dubbiosa la bionda ancora con voce leggermente rotta

"e-ehm, quel giorno dovrà succedere qualcosa...e annoiandomi ho scarabocchiato gli altri giorni per sbaglio" ridacchiai imbarazzata

"sei senza speranza – borbottò asciugandosi le guance con la manica della felpa – e allora?"

"allora cosa?" ridomandai alzandomi in punta di piedi per nascondere il calendario tra i manga che tenevo nel terzo scaffale

"cosa c'è di così importante domani?"

Mi si bloccò momentaneamente il respiro.
Domani?
Domani sarebbe stato il fatitico '14 Aprile'?

Mi morsi l'interno guancia e tornando in posizione normale mi rivoltai verso di lei cercando di essere più tranquilla possibile

"nulla di importante, è una lunga storia" dissi sperando di riuscire a chiudere in fretta il discorso

"non temere sorellina abbiamo molto tempo – sorrise innocentemente facendo 'patt patt' sul letto - raccontami"

Borbottai un 'va bene' e mi buttai a peso moto sul letto.
In fondo che male c'è, magari potrà aiutarmi. O magari no, ma in fondo ci perdo qualcosa in entrambi i casi..

"diciamo che c'è questo ragazzo..."


[ok è giunto il momento di mettere fine alla mia pausa]

[come primo capitolo non è gran che ma in qualche modo doveva pur iniziare, soo...]

[mi scuso in anticipo se i capitoli usciranno più corti rispetto agli altri ma cercherò di non far notare troppo la differenza]

[spero vi possa piacere e se volete fare una richiesta potete scrivermi nei commenti qui ➡ o in privato]

𝐓𝐨𝐤𝐲𝐨卍𝐑𝐞𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora