«Mitsuya Takashi»

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♧︎︎︎ǫᴜɪɴᴛᴀ ᴘᴀʀᴛᴇ♧︎︎︎


Questo mese non avevo lasciato i soldi a mio padre

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Questo mese non avevo lasciato i soldi a mio padre. Me li ero tenuti per risparmiare per questo giorno.
Il giorno di Natale.
Avevo preparato il pranzo. Del semplice Sukiyaki caldo per due persone ma mi ero impegnata lo stesso per farlo sembrare un pranzo importante. Lo servì a tavola per dopo andare verso la camera di mio padre. Bussai una volta ma non ricevendo risposta riprovai una seconda.

"che c'è?" disse con voce alta e rauca mio padre da dietro la porta

"ho preparato il pranzo, è Natale bisogna festeggiarlo!!" dissi con finta allegria cercando di convincere lui ma soprattutto me

"non ho voglia, te mangia se hai fame"

"ma papà forza!! Natale si deve festeggiare in famiglia!!"

"famiglia?! Ma quale famiglia!! Io non ce l'ho!!" mi urlò dietro spalancando la porta

Iniziai a vedere le cose acquose ma lo spinosi i denti e continuai a fissarlo.
La sua figura, un tempo dritta e imponente, ora era curva e mal conciata. La barba da appena accennata era diventata più lunga e capelli erano sporchi e maltenuti.
Questo era quello che era diventato mio padre. L'odore di birra si sentiva dall'entrata e non osavo immaginare una volta entrata. Sarei potuta svenire sul momento dopo pochi secondi.

"papà non dire così...siamo ancora una famiglia, non lo vedi? Sono tua figlia"

"ma quale figlia, sei solo una persona che ha il mio stesso sangue ma per il resto sei un assassina" sputò acido

"wow...questo si è un colpo basso...papà... – mormorai con voce rotta ignorando le lacrime che avevano iniziato a scendere – m-ma non preoccuparti...so che è l'alcol a parlare...ora forza...andiamo, ho preparato il pranzo"

"il pranzo? Con quali soldi? Hai rubato?"

"no papà...ho usato la paga di questo mese che la signora Mitsuya mi ha dato...sai il mio lavoro..."

"e non li hai dati a me? che schifo pensi pure di meritare dei soldi" disse disgustato guardandomi dal basso verso l'alto

Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Era l'alcol a farlo parlare ma no gli stava far dicendo cazzate. Stava dicendo quello che pensava da anni.

"come scusa? – chiesi incredula alzando leggermente il tono di voce e rubandoli una bottiglia di birra che teneva tra le mani – darti i miei soldi per comprarti queste? Credo che sia tu quello che non meriti i soldi!!"

"stai zitta!! È tutta colpa tua!! Non sei altro che un assassina, tua madre e tuo fratello sarebbero ancora vivi se non fosse per te!!" mi urlò arrabbiato

"no...ora basta – sussurrai lasciandomi cadere la bottiglia dalla mano facendola rompere all'impatto con il pavimento – per due anni...mi sono presa la colpa della loro morte...non dormivo la notte...mi sentivo male a dover preparare solo due piatti al posto di quattro...ma ora basta...basta!! – urlai – Sei bravo a dare la colpa a me ma te dov'eri?! Dov'eri quando mia madre e mio fratello sono morti?! Dov'eri quanto tua moglie e tuo figlio sono morti?! Dov'eri quando i dottori ti hanno chiamato quella notte?! Dov'eri quando io avevo bisogno di sentirmi dire che non era colpa mia?! Che non era colpa di una ragazzina di 13 anni?! Dov'eri quando avevo bisogno di un padre?! Te lo dico io cazzo, NON ERI DA NESSUNA PARTE, TU NON C'ERI!!"

𝐓𝐨𝐤𝐲𝐨卍𝐑𝐞𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora