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"T/n-chan!!" sentì una voce urlare
"Luna?"
"sorellona sei qui!!"
"Mana?"
Alzai a fatica lo sguardo ritrovandomi a pochi metri dalle due bambine accompagnate dalla madre. Avevo corso troppo e le rampe di scale non avevano aiutato affatto. Mi pento di aver pensato che il mio insegnante di educazione fisica insegnasse la resistenza nella corsa per niente.
"T/c, tesoro stai bene?"
"splendidamente" scherzai cercando di ridere ma mi uscì una risata ronca per via del freddo che avevo preso
"sorellona, il fratellone sta male!!" esclamarono le due bambine piangendo abbracciandomi
"sshh non piangete...andrà tutto bene"
"sei tu T/c-san?" chiese una voce alle mie spalle
Mi ritrovai davanti un ragazzo biondo. Aveva diversi lividi e qualche cerotto sul viso ma non aveva l'aria da delinquente. I suoi occhi azzurri mi analizzavano come per annotarsi tutti i miei particolari.
"si, te devi essere Tachemichi, giusto? Il ragazzo che mi ha chiamato"
"esatto...e-ecco posso parlare con te in privato?"
Annuì e dopo aver convinto le due bambine a tornare dalla madre lo seguì in un corridoio poco distante. Mi spiegò in velocità l'accaduto: Mitsuya faceva parte di una gang e per proteggere un amico ha fatto a botte con il capo di un'altra banda nemica.
"le sue condizioni non sono gravi e verrà dimesso tra qualche giorno, in tempo per capodanno"
"menomale avevo pensato al peggio, ho brutte esperienze con gli ospedali - risi nervosamente - grazie per avermi chiamato Tachemichi-kun te ne sono grata"
"sembri una brava persona. Mitsuya fa bene ad amarti, siete una bella coppia" sorrise
"ora non- ASPETTA COSA?"
"cosa?" chiese scettico
"M-Mitsuya e io? No no c-c'è un malinteso" balbettai arrossendo
"e-eh non ancora state insieme?"
"ancora?"
"a-ah no c-cioè...scommetto che vi fidanzerete, in futuro, si si ne sono sicuro, abbi fiducia!! - disse gesticolando - potrebbe dichiararsi, dirti 'ti amo' e cose così...sareste sicuramente molto unit-'"
"ti amo a chi?" chiese una voce glaciale alle nostre spalle
Saltammo in aria e ci voltammo verso la direzione dalla quale proveniva la voce. La sua voce. Mitsuya Takashi in persona. Appoggiato al muro che ci guardava con uno sguardo misto tra la curiosità e...rabbia.
