«Shinichiro Sano»

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parole: 4400
non contiene spoiler del manga
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Lo vedeva, appollaiato lì, sul cornicione della finestra, in tutta la sua serenità.
Un corvo che muoveva impercettibilmente le pupille nere come il resto di lui per analizzare il luogo su cui era planato.
Nello stesso modo, pupille c/o osservavano l'animale. Non sapeva cosa stava guardando precisamente, la sua attenzione era stata catturata da quella macchia nera che aveva individuato con la coda dell'occhio. E ora, anche se per pochi secondi, la sua mente si era distaccata dalla realtà. Di quel corvo dal piumaggio nero non poteva nemmeno riconoscere dove finiva una piuma e dove ne cominciava un altra, non vedeva nulla. Quasi fosse un animale vuoto, privo di colori. Privo di particolarità uniche.
Poi riprese il volo. Sbattendo una sola volta le ali era fuori dal suo campo visivo.
Un buon modo per rinfacciare alla ragazza la libertà che lui, a differenza sua, aveva.

Con un sospiro gli occhi ritornarono sul foglio di fronte a lei. Definibile 'semivuoto' perché aveva su scritto il titolo del progetto e il nome dell'alunna: "T/n T/c – La mia vita tra dieci anni".

Potrebbe scrivere ciò che ha sempre scritto e detto quando le capitava di affrontare queste tematiche. Frasi che scriverebbe uno studente medio che, nonostante stia vivendo la sua vita scolastica in modo consideratamente buono, non vede l'ora di finire gli studi, mettere il suo nome sul cartellino e iniziare a fare il lavoro che ha sempre voluto fare. O quello che è sempre stato destinato a fare; in fondo per molti è una questione di fortuna.
Se vieni da una famiglia di architetti, pittori, o qualsiasi tipologia di artisti, molto probabilmente sei geneticamente capace di farlo anche tu. Sempre se non sei la cosiddetta pecora nera.
Se sei la pecora nera le possibilità diminuiscono, T/n lo sa bene. Ora che ha 18 anni, non serve che le persone si impegnino a nasconderglielo, lo ha capito da sola.

Avrebbe potuto scrivere quel tipo di frasi, ma ha preferito mettere il tappo alla penna e infilare il foglio sotto una pila di quaderni.
Stava per alzarsi dalla sedia quando la porta della sua stanza si aprì, mostrando la figura di sua madre.

“è arrivata Sakura, dice che vi dovevate incontrare” parlò con tono pacato per poi continuare “sistema la camera se passate il pomeriggio qui, e butta a lavare i calzini”

“Sakura?” mormorò ignorando la continuazione del discorso “grazie per avermi avvisato, noi due usciamo fino a cena”

“non dovevi fare i compiti?”

“ho quasi finito, posso concedermi un pomeriggio libero”

“fai come vuoi”

Il suo stomaco si strinse.

T/n era principalmente una persona molto diretta. Se una cosa andava o voleva essere detta, la diceva. Al massimo mentiva, ma a differenza di sua madre lei mentiva bene.

“non ti preoccupare, ce la farò a finirli” sorrise fingendo di percepire preoccupazione al posto di disapprovazione da parte della donna.

Quando sua madre chiuse la porta alle sue spalle, prese dei pantaloni e una maglietta corta e si vestì. Prendendo il portafoglio e il telefono dal comodino si diresse verso il piano inferiore, dove la sua migliore amica apparve subito dopo aver terminato la rampa di scale.

“buongiorno Sakura, scusami avevo perso la cognizione del tempo” disse dirigendosi verso la ragazza che si trovava davanti la porta d'ingresso.

“nulla di nuovo, l'importante è arrivare in tempo” scherzò mostrando il suo caratteristico sorriso “però ora dobbiamo sbrigarci. È stato bello rivederla signor T/c”

Solo in quel momento la ragazza si accorse che suo padre era sull'uscio della cucina. Le sue braccia erano incrociate al petto e, anche se solo di vista, si poteva immaginare quale domanda stava per porre.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 08, 2023 ⏰

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