Innamorata di un vampiro||Parte 3°||Damon Salvatore

Capitolo 5. Segreti

Una volta fuori da casa mia il sole stava tramontando anche il mio umore piano piano stava tornando quello di sempre, era strano come una volta fuori dalla mia vecchia casa fossi tornata quasi a sorridere. Ecco cosa possono fare i ricordi, è davvero assurdo.
Damon: "Torniamo a casa dai, hai bisogno di riposare e mangiare!".
Disse Damon facendo il segno delle virgolette alla parola mangiare, anche se al momento stavo bene e non ne sentivo il bisogno, dovevo comunque tenere sotto controllo la moa voglia di sangue, poteva essere pericoloso.
Salimmo in macchina e ci avviammo verso casa.
Non dissi una parola mi linitai a guardare fuori dal finestrino le case che scorrevano veloci e le persone ormai quasi tutte in casa pronte per andare a cena, tutti così felici e soprattutto normali.
La parola normalità non faceva più parte del mio vocabolario da quando era diventata un vampiro e nonostante fossero passati tre mesi dall'accaduto ancora dovevo farci l'abitudine.
Sentii Damon spengere il motore e scendere dalla macchina. Cavolo non mi ero accorta che fossimo già arrivati a casa.
Venne dalla mia parte e mi aprì lo sportello. Scesi e lo ringraziai con un bacio.
Clarie: "Grazie!"
Damon: "Prego signorina"
Clarie: "Sei davvero un gentiluomo, mi tratti davvero come una principessa e io mi sento felice quando sono con te! Non so se te l'ho mai detto ma.... Sono contenta di averti incontrato ed essermi innamorata di te!"
Damon: "Sono un uomo di altri tempi io ragazzina!".
Scherza sempre su questa cosa, vorrei poterlo fare anche io.
Damon: "E anche io sono felice di averti inseguito in quel bosco ed essermi innamorato di te! Fortunatamente non mi sono mai arreso e adesso ti ho qua con me e so che ci sarai per sempre".
A quella parola un brivo percorse la mia schiena; per sempre era un tempo che nessuno può decifrare e purtroppo Damon non sapeva che avevo dei segreto che mi ero tenuta per me per quasi tutta l'estate: non riscivo a tenere io sangue delle sacche. Ogni volta che bevevo sangue da una sacca dopo all'incirca un'ora lo rigettavo e ormai succedeva da quasi tre mesi. Non sa che mi nutro del sangue delle persone direttamente dalla vena e che ho una specie di spacciatore che mi trova persone rimaste sole, in modo che nessuno possa denunciare la scomparsa, oppure persone che fanno del male e che non meritano questa vita. L'ho fatto per tutta l'estate approfittandondone dei momenti che Damon e Peter mi lasciavano da sola per cercare di risolvere il mio essere anche mezza strega.
Una volta entrati in casa Damon mi baciò sulla fronte e mi accompagnò in camera.
Damon: "Dovresti riposare un po', non hai una bella cera!".
Clarie: "Bhe grazie, molto gentile e simpatico!"
Rise e io non potevo fare a meno di guardarlo e sorridere a mia volta.
Damon: "Vado a prenderti la sacca e del bourbon per dopo".
Chiuse la porta alle sue spalle e si allontanò dalla camera. Una volta uscito tolsi i vestiti e misi qualcosa di più comodo, presi il telefono dalla borsa e mi gettai sul letto.
Illuminai lo schermo.
Clarie: "Mamma mia, quanti messaggi! Dovevo essere proprio immersa nella ricerca per non averlo sentito neanche suonare!"
Avevo più o meno una quindicina di messaggi, ma la mia attenzione fu catturata principalmente solo da 3 messaggi in particolare.
Sconosciuto: "Te ne ho trovato un'altro! Dove ci vediamo?"
Sconosciuto: "Ehi ragazzina dove sei finita? Te lo porto al solito posto?"
Sconosciuto: "Ehiiii?! Ci sei? Dove sei sparita?"
Stavo per rispondere ma sentii Damon risalire le scale, infatti poco dopo la porta si aprì ed entrò con in mano un bicchiere di bourbon e nell'altra una sacca di sangue.
Damon: "Ecco a te, bevi e vedrai che ti sentirai subito!". Disse baciandomi e sedendosi accanto a me sul letto.
Mi sentivo davvero orribile a nascondere a Damon questo segreto ma non potevo fare altrimenti, non sapevo come spiegare a Damon che non riuscivo a reggere quel sangue ma capivo anche quale poteva essere il problema; avrei potuto perdere l'unica piccola parte ancora umana che c'era in me.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~