Capitolo 11. Mi manca

21 0 0
                                    

Riaprii gli occhi. Ero a casa Salvatore. Davanti a me Peter e Emma mi fissavano e non appena videro i miei occhi aperti si lasciarono scappare un sorriso.
Emma: "Ehi ciao. Che ti è successo?"
Clarie: "Come... come ho fatto ad arrivare qua, ricordo che eravamo a Mystic Falls e poi più niente.."
Peter: "Chris ti ha portato qua priva di sensi, ha detto che ti sei arrabbiata con lui e Nathan e poi ti hanno vista cadere."
Clarie: "Svenuta? Come può essere successo, io non sono più una strega, non sarebbe dovuto accadere"
Emma: "Clarie, dobbiamo capire cos'hai che non va..Sei stata in questo stato per ore.."
Clarie: "Per ore? Come... credevo che non sarebbe più successo, non avevo mai avuto tanto potere.."
Peter: "Puoi dirmi come è successo e cosa ricordi?"
Emma: "Vado a chiamare gli altri, magari nei libri a casa di Clarie hanno trovato qualcosa"
Emma prese il telefono nella sua borsa e si allontanò dal salone.
Guardai Peter e cercai di ricordare cosa era successo a Mystic Falls ore prima.
Clarie: "Mmm.. ricordo di aver preso Nathan per portarlo da Allison, ma quando sono arrivata nel piazzale Damon era a terra che urlava di dolore. Non potevo sentirlo urlare così e ho spinto Allison, credo di averle rotto un braccio, Damon è scappato e Nathan se l'è presa con me, Chris mi ha difeso e, poi mi sono svegliata qui."
Peter: "Chris ci ha raccontato le cose in modo confusionale, era molto preoccpato per te, tutti lo erano. Dice che hai gridato e il tempo ha iniziato a cambiare, si è alzato il vento e tu sei svenuta"
Tutto questo mi era successo soloo prima di diventare un vampiro poi pensavo che i miei poteri so fossero affievoliti e che si erano presenti ma non che fossero così forti. Mi preoccupo per Damon, i miei pensieri erano fissi su di lui.
Clarie: "E Damon? Qualcuno è andato a cercarlo? Avete sue notizie?"
Peter scosse la testa.
Peter: "Eravamo tutti preoccupati per te, nessuno ha inseguito Damon, non sappiamo dove sia"
Un groppo mi chiuse la gola.
Clarie: "Come? Dobbiamo trovarlo, può essere ferito, arrabbiato, devo andare a cercarlo!"
Tentai di alzarmi dal divano ma ero troppo debole e le mie gambe cedettero.
Peter: "Ehi, ehi.. devi stare qui, hai bisogno di sangue, sei troppo debole per uscire e se mio fratello ha spento tutto ed è come dicono gli altri tu sei in pericolo. Dobbiamo proteggerti, dd escogitare un piano."
In quel momento Emma tornò in salone.
Emma: "Nathan ha portato Allison in ospedale, ha un braccio rotto, Sally, Daniel e Chris stanno venendo qua e dopo ci raggiungono anche Nathan e Allison."
Clarie: "Hanno trovato qualcosa?"
Emma: "Non lo so Chris è stato molto vago al telefono, ma penso abbiano un piano."
Clarie: "Scusate, vado a cambiarmi un momento e.. torno subito."
Salii le scale e mi rifugiai in camera di Damon, che ormai era diventata anche la mia. Mi tolsi i vestiti e mi infilai in doccia. Ripensai alla giornata passata, alle parole di Nathan, avevo fatto del male ad Allison e vedere Damon senza umanità mi aveva spezzato il cuore, con l'acqua che scorreva era difficile distinguere le lacrime; era facile piangere li sotto, nessuno se ne sarebbe accorto. Rimasi la sotto il quello stato per circa 15 minuti, poi sentii qualcuno salire le scale. Uscii di corsa e mi avvolsi un asciugamano addosso mi diressi verso il letto per vestirmi. Mi infilai la biancheria e una maglietta di Damon, era come averlo vicino in quel modo, appena in tempo perché pochi istanti dopo la porta si aprì.
Riconobbi la voce, era Allison.
Allison: "Ehi.."
Mi voltai e la visi sulla soglia della porta con il braccio avvolto in una sciarpa azzurra con dei disegni, legata al collo per tenerlo in alto.
Le risposi mentre mi infilavo dei leggins neri.
Clarie: "Ehi..."
Lei se ne stava li, immobile, a fissarmi. Avrei dovitl chiederle scusa per come mi ero comportata poche ore prima, per averla spinta e averle rotto il braccio, ma non sapevo cosa dire, era la mia migliore amica e le avevo fatto del male.
Clarie: "Sono pronta, scendo subito"
Allison entrò in camera e si avvicinò.
Allison: "Volevo parlare con te, da sole prima di scendere con gli altri."
Clarie: "Oh.. ok, ma prima vorrei dire qualcosa io se posso.."
Lei rimase in silenzio a fissarmi e io continuai.
Clarie: "Volevo chiederti scusa per quello che ti ho fatto, non volevo farti del male, volevo solo... proteggerlo.."
Allison: "Lo so... lo capisco ma.. Damon non è come lo ricordi, adesso per lui sei un bersaglio, io volevo solo proteggerti e farlo tornare da te.."
Clarie: "Mi dispiace io..."
Iniziai a piangere, sapevo che con Allison potevo lasciarmi andare più che con chiunque altro.
Lei mi abbracciò.
Allison: "Lo riporteremo indietro, vedrai"
Clarie: "Nathan ha ragione è solo colpa mia, lui è cosi per colpa mia! Ho sbagliato tutto con lui, avrei dovuto dirgli cosa mi stava succedendo, avremmo trovato un modo"
Lei mi guardava perplessa. Mi ricordai che nessuno spaeva cosa era successo tra me e Damon, nessuno sapeva del perché lui era a Mystic Falls da solo. Sospirai e tra le lacrime mi lasciai andare, raccontando tutto quello che era successo ad Allison.
Allison: "Clarie perché non ce l'hai detto subito? O almeno dirlo a me, sono la tua migliore amica sai, che non lo avrei detto a nessuno.."
Clarie: "Come potevo dirtelo, non eri qua e non rispondevi ai miei messaggi! Non sapevo come spiegarlo, ero spaventata"
Allison: "Senti, forse abbiamo un modo per far tornare Damon, che al momento è la cosa più importante, e poi pensaremo a qualcosa per aiutarti"
Guardai Allison con gli occhi ancora in lacrime. Come poteva ancora cercare di aiutarmi nonostante ciò che le avevo fatto io solo per salvare il mio ragazzo.
Clarie: "Mi dispiace di averti fatto del male.. non avrei mai voluto. Nathan ha ragione, tutto questo è colpa mia"
Allison: "Non dire queste cose, Nathan parla ma lui avrebbe fatto esattamente quello che hai fatto tu, non lasciarti ferire dalle parole che le persone usano, sii più forte di questo!"
Clarie: "Ti riferisci anche a Damon?"
Allison: "Si se dovesse tornare, qualunque cosa lui ti dica, non la pensa sul serio è solo spinto a dirle."
Clarie: "No Allison, l'umanità spenta ti impedisce di provare ogni emozione, ma non ti obbliga a dire cose brutte, qualunque cosa lui dica non è obbligato a dirla, lo fa perché la pensa"
Allison mi appoggiò una mano sulla spalla per consolarmi ma ogni mia emozione era accentuata adesso e non sarebbe stato facile farmi pensare ad altro, apprezzavo il fatto che lei fosse li con me ma ogni mio pensiero era rivolto a Damon e a cosa stesse facendo. Mi manca. Stare in camera sua, dormire nel suo letto, usare le sue cose, mi permetteva di sentirlo vicino, ma mi mancava da morire.
Clarie: "Dobbiamo scendere, ci stanno aspettando."
Allison: "Andiamo"
Allison era davanti a me e si avviò sulle scale, io mi voltai, guardai la stanza vuota.
Clarie: "Ti aiuterò, tornerai a casa.
Mi voltai, spensi la luce e chiusi la porta.
Scesi le scale e mi avviai verso il salone dove tutti mi stavano aspettando. Appena varcai la soglia, salutai tutti. Nathan era in disparte di fianco al camino, Emma seduta sulla poltrona, Sally e Daniel erano appoggiati alla righiera che divideva io salone dalla parte rialzata dove c'era la libreria, Chris sul divano, accando alla poltrona di Emma, ed Allison accanto a lui e Peter in piedi accanto ad Emma.
Mi venne incontro appena entrai, sembrava preoccupato come gli atri del resto.
Peter: "Ehi come ti senti?"
Annuii senza dire nulla.
Peter: "Clarie, siediti, dobbiamo parlare..."
————————————————————————

Innamorata di un vampiro||Parte 3°||Damon SalvatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora