Capitolo 12. Non sento niente

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Mi sedetti sulla poltrona al lato destro del divano. Vidi tutti i miei amici fissarmi come se avessi qualcosa di strano appiccicato in faccia.
Clarie: "Che succede, siete tutti molto strani; e tu Peter mi sembri molto spaventato."
Peter: "Senti, non spaventarti ma forse abbiamo trovato qualcosa."
Spalancai gli occhi e un mezzo sorriso mi spuntò sulla bocca, come se mi avessero dato la notizia più bella della mia vita.
Nathan: "Io non sono d'accordo con la vostra idea"
Chris: "Non iniziare! Credo sia una buona idea, ovviamente sempre se Clarie è d'accordo!"
Emma: "Certo che è d'accordo, Damon è l'amore della sua vita, come potrebbe non essere d'accordo"
Clarie: "Ehi, non so se ve ne siete accorti, ma io sono qui, seduta insieme a voi, non parlate come se non ci fossi!"
Emma: "Scusaci..."
Chris:"Hai ragione.. ma per noi tutta questa situazione è strana come per te..."
Clarie: "Pensi che non lo sappia? Ho fatto del male ad Allison per difendere Damon. Lui ha un potere su di me, e con lui in questa situazione non so quanto resisterò, quindi se avete un piano, tenetimi all'oscuro, potrei rovinarlo come ho fatto oggi!"
Mi alzai dalla poltrona e cercai di allontanarmi, ma Peter mi prese per un braccio e mi fermò.
Peter: "Se ti dicessi che possiamo farlo tornare e nello stesso momento aiutarti?"
Mi bloccai. Far tornare l'umanità di Damon era, in quel momento, la cosa a cui tenevo di più. Mi aveva raccontato tutto quello che aveva passato, quanto era difficile tornare indietro ogni volta che lo faceva, quanto soffriva dopo che tornava indietro, i sensi di colpa lo avrebbero divorato.
Clarie: "Sai benissimo cosa succede quando lui torna indietro, sai cosa prova, tutto il dolore che prova! Tu non c'eri Peter quando lui soffriva, quando aveva bisogno di te. Dov'eri eh, dimmelo Peter dov'eri?"
Urlavo in faccia a Peter, mentre gli altro stavano a guardare. Sentivo la rabbia esplodere dentro di me e la tristezza mi invase. Iniziai a piagere.
Peter: "Senti lo so cosa provi, l'amore per mio fratello era forte prima della tua trasfomazione e adesso è amplificato, è successo anche a me, ti capisco ma.."
Clarie: "No, tu non puoi capirlo, tu non eri qua, non puoi saperlo! Smettila di parlare. Basta"
Peter si avvicinava sempre di più a me, e quando provó ad abbracciarmi la rabbia mi pervase e lo scagliai contro la libreria. Emma si alzò dal divano e si gettò su di lui.
Emma: "Clarie che diavolo fai?"
Sarah: "Clarie sei impazzita!?"
Allison: "Andiamo via ti porto di sopra! Hai bisogno di calmarti prima!"
Allison si avvicinò a me e cerco di portarmi via.
Clarie: "Allison stammi lontana, non voglio farti del male di nuovo! Andatevene tutti, voglio stare da sola!"
Emma e Sarah avevano aiutato Peter ad alzarsi e lo avevano fatto sedere sulla poltrona.
Emma: "Stai bene Peter?"
Peter annuì e mi guardò. Quando lo fece improvvisamente un senso di colpa invase il mio corpo e i miei pensieri. Cosa avevo fatto, la rabbia mi accecava, ho reagito d'istinto. Tra le lacrime mi avvicinai a lui.
Clarie: "Peter mi dispiace, io... che cosa mi succede?"
Sally che, fino a quel momento era stata in silenzio ad osservare, dopo aver chiesto a Peter se stava bene, mi guardò.
Sally: "Clarie, guarda cosa fai quando lui non è vicino a te? Sei triste e arrabbiata, così puoi essere un pericolo anche per noi, non puoi restare così!"
Aveva una saggezza che io non ero mai riuscita a capire, non parlava spesso si limitava ad osservare ma, quando alla fine diceva qualcosa riusciva a toccarti nel profondo, ti faceva riflettere. Purtroppo aveva ragione, i miei sentimenti per Damon mi offuscavano la mente, l'amore che provavo per lui mi spingeva a difenderlo sempre anche se faceva cose orribili e di questo passo non scremo mai potuto aiutarlo.
Clarie: "Mi dispiace.. mi dispiace! Io non posso salvarlo in queste condizioni, non riuscirò mai a riportatlo da me!"
Le lacrime non si fermavano, non riuscivo a smettere.
Questo era diventare un vampiro, tutto era amplificato, anche il dolore.
Peter: "Non preoccuparti, ti aiutiamo noi... senti quello che hanno da dirti.."
Proprio nel momento in cui Allison stava per iniziare a parlare la porta si spalancò.
Damon: "Ahh vedo che c'è una riunione qui.."
Alzai la testa ed era proprio davanti a me.
Clarie: "Damon.."
Damon: "Ciao ragazzina! Pensavo fossi scappata, dopo quello che hai fatto oggi non pensavo che i tuoi amici ti avessero perdonato!"
Peter: "Smettila Damon, cosa sei venuto a fare qui!"
Damon rise, e si appoggiò al muro del grande ingresso del salone.
Damon: "Mi sembra di ricordare che vivo qui, e poi devo tenere d'occhio la mezza strega e impedirvi di aiutarla con il suo piccolo problema."
Lo ascoltavo, soffrendo ad ogni parola che diceva.
Peter: "Te ne devi andare, lei non ti vuole qui!"
Damon: "Fratello dai, penso che possa difendersi da sola, non ha bisogno di te!"
Peter: "Vattene fratello, prima che tu possa pentirtene!"
Mentre loro due discutevano Allison si avvicinò e iniziò a sussurrare alcune parole.
Allison: "Phesmato tribum dolori.."
Damon se ne accorse e si scagliò contro Nathan, gli andò alle spalle e lo bloccò.
Damon: "Non ci provare carina, oppure gli do il mio sangue e lo uccidò, così avrete un vampiro in più da addestrare."
Clarie: "Non lo farai Damon! Tu conosco, non faresti mai del male ad un nostro amico, sai che chiunque di noi soffrirebbe, soprattutto io."
Damon: "Pensi che mi importi qualcosa? Clarie io non sento niente, non mi importa se lui muore i vive, ne mi interessa tanto meno di te! Non puoi riportarmi indietro, nessuno di voi può, quindi non ci provateci nemmeno!"
Clarie: "Damon tu non gli farai del male, non lo farai a nessuno di noi!"
Damon: "Cosa te lo fa pensare?"
Clarie: "Perché mi ami, perché sai che se tu facessi del male ad uno di loro sarebbe finita, perché sai che non ti perdonerò mai." 
Damon: "Pensi che mi importi Clarie! Non sono più il tuo Damon, quello che ti ama, quello che vuole salvarti ad ogni costo! Non mi interessa di quello che succede se lo uccido, lo capisci?"
Mi avvicinai e gli accarezzai la guancia e come avevo immaginato non si spostò, rimase li, immobile a farsi accarezzare.
Clarie: "Sei ancora li, io lo so che il Damon che amo è ancora li, troverò un modo per farti tornare te lo prometto".
Damon: "Tu credi?"
Scattò verso Emma, in piedi vicino a Peter, e prima che qualcuno potesse fare qualcosa le spezzó il collo.
Peter si buttò su di lei prima che cadesse a terra e io su Damon.
Clarie: "Perché? Damon perché? Volevi dimostrarmi che non ti importa niente di me e di chi mi sta intorno! Dovevi prendertela con me non con lei, con nessuno di loro!"
Lui fece un sorrisetto.
Damon: "Sei davvero patetica! Perdi tempo a voler bene alle persone, ad amare, daresti la vita per loro, per cosa, per soffrire quando l'amore della tua vita ti spezza il cuore, o un amico ti tradisce, l'umanità è inutile. Dovresti spengerla anche tu, almeno non ti preoccuperai più, loro ti odieranno e sarà più facile quando morirai.."
Non riuscivo a smettere di piangere. Guardavo il corpo di Emma steso a terra tra le braccia di un Peter disperato, gli altri intorno a lei piangevano, Sarah tra le braccia di Allison piangeva a dirotto incredula, Nathan e Daniel tenevano Chris distrutto dal dolore e Sally in un angolo piangeva in disparte.
Non potevo credere a quello che Damon aveva fatto, aveva ucciso la ragazza di suo fratello, una mia amica per dimostrare che ormai non era più lo stesso, che non se tiva niente ed era tutta colpa mia.
Clarie: "Ti odio!"
Damon: "Fa pure, io non sento niente!"
Si allontanò verso la porta, la chiuse dietri di se e sparì nel buio.

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Innamorata di un vampiro||Parte 3°||Damon SalvatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora