Capitolo 10- |Finalmente La Meta|

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Il tempo era piuttosto insolito quella mattina: il cielo si mostrava annuvolato, eppure il clima era particolarmente caldo, quasi come se fosse Agosto.

"Che palle, ma quando finisce questo strazio??"

Le afose temperature non facilitarono di certo il compito che Bresia e Luke stavano svolgendo.
Tutt' altro, le stesse sembravano essere spuntate appositamente per creare ulteriori problemi.

"Siamo circa a metà, Bresia, non manca molto."

"Ma siamo qui da giorni!"

"Quasi due ore non le quantificherei esattamente come giorni."

Sbuffando, la ragazza si scrollò di dosso quel commento sarcastico.

Come c' era da aspettarselo, la loro piccola missione missione segreta alla volta di Altomare non era stata accolta con i migliori sorrisi a casa.
Mhantra, naturalmente, era scoppiata in lacrime dalla gioia di rivedere i due amici, ma la Maestra Skyla, seppur non nascondendo il suo sollievo, aveva già pronta una punizione piuttosto salata.

Normalmente, i due fuggitivi sarebbero rimasti in castigo per un mese, ma grazie al lodato intervento del Maestro Elisio i due giovani della Resistenza se l' erano cavati con 2 settimane, a cui sarebbero state aggiunte l' obbligo di tagliare il prato dell' abitazione del vecchio Jenkies.

Benissimo, era pronta ad esultare Bresia, ma la rossa ancora non sapeva che la distesa erbosa in questione fosse non solo totalmente incolta, ma anche di una grandezza paragonabile ad un campo da calcio.

"Onestamente, cosa cazzo se ne fa un' uomo solo di tutto questo spazio??"

L' osservazione di Bresia venne totalmente ignorata dal compagno, che brandendo il piccolo coltello offertogli dagli istruttori riuscì a tagliare con una semplice stoccata molti fili d' erba.

"Senti, taglia-tutto-a-manetta, perchè non usi la tua spada di ferro per finire il lavoro?"

"Prima cosa, non è ferro," rispose, annoiato, l' elfo. "Seconda cosa, ti aspetti che usi la spada di mio padre per fare... il giardiniere?"

"Più o meno?"

Roteando gli occhi e scuotendo la testa, il ragazzo tornò al suo lavoro, lasciando la compagna senza una risposta.

Sbuffando, Bresia afferrò da terra un bicchiere, contenente la limonata che il vecchio Jenkies gli aveva portato pochi minuti fà.

"... Hula sta tornando."

"Eh?!"

Bresia, sorpresa, fece totalmente rovesciare la sua bevanda sul prato.

"Questa mattina, poco prima di colazione, una Motha Fantasma ha raggiunto la scuola." 

Le Mothe Fantasma erano creature volanti estremamente eleganti, e vantavano non solo l' innata abilità di volare, ma anche di diventare momentaneamente intangibili.
Quelle creature erano incredibilmente rare, e nessuna di esse si era mai vista da quelle parti.

Quelle creature erano incredibilmente rare, e nessuna di esse si era mai vista da quelle parti

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