Jane Pan avrebbe fatto di tutto per evitare lo scontro con Capitan Uncino, invece si trovava a bordo della Jolly Roger stanca e con il fiatone, mentre Uncino la guardava soddisfatto. Gli altri pirati si stavano divertendo: ogni volta che il loro capitano colpiva la ragazza, loro ridevano e fischiavano, incitando Uncino per farlo continuare a metterla in difficoltà.
«Se sei stanca, dovresti arrenderti.» disse il pirata ghigando «Dovresti comunque ritenerti fortunata: tuo padre era caduto prima di te, sai.»
«Non mi arrenderò mai!» urlò Jane ma proprio in quel momento fu disarmata da Uncino che rise rumorosamente. La sua spada fu calciata e rotolò dall'altra parte della nave, lasciando la ragazza senza armi per difendersi.
«È giunta la tua ora.» disse Uncino puntando la sua spada contro il mento di Jane che deglutì spaventata. Il pirata ghignò e lasciò andare la propria spada per spingere Jane verso l'albero maestro e metterle una mano attorno al collo. «E adesso, figlia di Peter Pan, tu dovrai morire.» affermò mentre Jane cercava di liberarsi graffiando il polso di Uncino.
Un silenzio tombale cadde sulla nave: i pirati smisero di fischiare e sghignazzare. Spugna trattenne il fiato e portò una mano sulla bocca e l'unico rumore che si sentiva era il respiro mozzato di Jane che ancora cercava di liberarsi dalla presa ferrea del pirata. Qualche istante dopo, Jane strinse gli occhi e gemette: le mancava il respiro e a breve sarebbe morta. La ragazza cercò di alzare la testa e portarla all'indietro per inalare ossigeno, ma riuscì solo a togliersi i capelli dalla fronte. A quel punto, il sorriso sparì dalla vista di Uncino, il quale allentò leggermente la presa sul collo della ragazza.
«Cos'è questa?» chiese il pirata sfiorando con l'uncino la cicatrice che Jane aveva sin da piccola sulla fronte.
«Ma come...non lo sai?» rispose Jane riprendendo fiato. «Avresti dovuto capirlo già da subito...» aggiunse cercando di sorridere.
«Tu..?» sussurrò Uncino togliendo la mano dal collo di Jane e mostrando a tutti l'enorme livido rosso che le aveva creato. «Non è possibile!»
«Capitano?» Spugna provò a parlare, ma Uncino afferrò la pistola dal taschino e sparò un colpo in aria. Jane sussultò spaventata e chiuse gli occhi, mentre tutti i pirati presenti sulla nave iniziarono a bisbigliare tra di loro.
«Guardami.» ordinò Uncino a Jane che aprì gli occhi, incrociandoli con quelli freddi come il non-ti-scordar-di-me del pirata. «Tu...dovresti essere morta...» disse accarezzandole la guancia con la mano sinistra. «Hai i suoi occhi...quelli di tua madre.» detto questo, si staccò dal corpo della ragazza e si voltò verso Spugna, sorridendo. «A quanto pare, avevi ragione tu, Spugna. È davvero lei.»
«È adesso?» chiese Jane avvicinandosi lentamente a Uncino. «Vuoi ancora uccidermi?» gli disse massaggiandosi il collo; Uncino si voltò di nuovo a guardarla.
«Ho passato anni a odiare Peter Pan per averti portata via da me. Non permetterò più a nessuno di farti del male.» affermò mettendole la mano buona sulla spalla. «Sei mia figlia e non farò lo stesso errore che ho fatto con tua madre...» detto questo, il pirata abbracciò Jane, lasciando tutti spiazzati.
«Capitano?» disse Spugna indicando la torre di vedetta della nave.
«Cosa credi di fare, vecchio stoccafisso?» Peter Pan sorrise e portò le mani ai fianchi.
«Chi è quello?» chiese Jane indicando il ragazzo che stava volando verso di loro. Uncino la guardò confuso, come se pensasse che la ragazza lo stesse prendendo in giro.
«Non..non lo riconosci?» le chiese il pirata.
«Jane.» Peter Pan scese a terra e le si avvicinò. «Torniamo a casa.» aggiunse afferrandole la mano.
«Tu chi sei?» chiese Jane spiazzata: quel ragazzo dai capelli biondi e con i vestito di foglie aveva un viso conosciuto, ma non riusciva a ricordare dove l'aveva visto prima.
«Sono io, tuo padre.» Peter sorrise. «Sono Peter Pan...a quanto pare, appena sono arrivato qui, l'isola che non c'è mi ha fatto tornare bambino. Devo più o meno avere la tua età.»
«Cosa sei venuto a fare, Pan?!» disse Uncino spingendo via la propria figlia.
«Sono venuto a riprendermi ciò che è mio!» rispose Peter indicando Jane.
«Lei non è tua figlia!»
«Però ti è stato abbastanza difficile prenderti cura di lei bloccato qui, vero?»
«Smettetela, per favore...» sussurrò Jane disperata. «Papà.» disse guardando Peter. «Ho vissuto sedici anni della mia vita con te e non mi hai mai trattato bene. Hai sempre pensato prima al tuo lavoro, perfino la mamma, Wendy, ti rimproverava sempre. Ma adesso ho capito il motivo di questo tuo comportamento: sono la figlia del tuo peggior nemico, no? Non potevi mica trattarmi bene..»
«Ti ho salvato da una vita di pirateria, Jane!» sbottò Peter. «Non dirmi che vuoi restare qui!» ma Jane lo ignorò e si voltò verso Giacomo Uncino.
«P-papà...cioè...p-padre.» disse dubbiosa. «Tu hai cercato di uccidermi più volte dopo avermi portata qui. E non c'entra niente il fatto che non sapevi che fossi tua figlia. Perchè questo non ha fatto altro che dimostrare che tu avresti ucciso anche una ragazzina pur di avere la tua vendetta. Non sei un uomo migliore di lui.» disse indicando Peter.
«Vai al punto, Jane, non ho tempo da perdere qui!» disse Peter Pan sgarbato.
«Io...al momento, voglio restare qui.» rispose guardando Uncino. «Voglio conoscerti meglio e, se non mi troverò bene, ritornerò alla mia vita di sempre.»
«Vuoi venir su come una cavernicola?!» disse Peter. «Uccideresti tua madre facendo così.»
«Mi dispiace, ma ho preso la mia decisione.» Jane si voltò, dando le spalle a Peter, per evitare di guardarlo e scoppiare a piangere. Sentì il ragazzo che non voleva crescere lamentarsi e volare via, mentre Uncino le si avvicinò per stringerla forte a sé. Nonostante ciò, Jane non sapeva bene se essere felice o meno.
SPAZIO AUTORE:
Ciaoo, ecco un nuovo capitolo! Non è molto bello e non ho nemmeno avuto modo di correggerlo per colpa della scuola, perdonatemi. Ho voluto pubblicarlo lo stesso perchè non aggiornavo da mesi e so che stavate aspettando con ansia questo nuovo capitolo. Vorrei avvisarvi che il prossimo capitolo sarà l'ultimo ma tranquilli perchè poi pubblicherò una nuova storia!
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JANE PAN: LA FIGLIA DI PETER PAN
Fiksi PenggemarJane è sempre stata una ragazza timida e introversa, ma soprattutto chiusa nel suo mondo fatto di fiabe e avventure. A cambiare la sua vita è stata dal giornata del 21 Agosto, quando fece un incontro inaspettato con Capitan Giacomo Uncino, nonché il...