Capitolo 2

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(pov Jimin)

Erano passate ormai tre ore di lezione ma grazie a Tae il tempo passava molto in fretta ed ormai era arrivata ora di andare a mensa e al contrario di quanto mi aspettassi Taehyung non esitò a sedersi nel tavolo con me, non ero abituato questo tipo di confidenza ma Tae mi piaceva. Non fraintendete non in quel senso, okey sono gay e Tae è  indubbiamente un bel ragazzo ma non è affatto il mio tipo. Gli occhi erano puntati tutti su noi due, non erano abituati neanche loro a vedermi con qualcuno, mi sentii fuori posto in quel luogo ma per fortuna ci pensò Taehyung a distrarmi dai miei pensieri. "Sai visto che sono nuovo qui mi chiedevo se oggi ti andasse di uscire così mi fai conoscere la città. Che ne dici?" mi chiese sorridendo "Certo nessuno problema dopo ci mettiamo d'accordo per l'ora e il luogo" detto ciò iniziammo a mangiare raccontandoci del più e del meno e ridacchiando quando Tae faceva qualche battuta stupida.

In tutto quel tempo mi sono sentito osservato e quando mi alzai per uscire dalla mesa seguito da Taehyung mi accorsi che un paio di occhi erano fissi su di me. Jungkook mi stava guardando così intensamente da farmi vibrare le ossa, decisi di non curarmene sapendo quanto Jungkook possa essere bipolare e uscii dalla mensa. Tornammo in classe pronti a superare altre due ore di tortura ma nel frattempo mi prese a girare la testa, non riuscivo a vedere niente. Sentivo Tae chiamarmi ma non riuscivo a rispondergli, poco dopo l'unica cosa che riuscii a sentire fu un urlo di Taehyung che chiedeva aiuto e poi tutto nero. Mi risvegliai in infermeria dove l'infermiera mi disse che ero svenuto per un calo di zuccheri niente di cui preoccuparsi ma che sarebbe stato meglio se per un po di tempo prendessi delle vitamine in modo da integrare i miei cali.

Appena l'infermiera terminò di dire questo una testa bionda spuntò dalla porta della mia stanza, appena mi vide mi corse in contro e mi stritolò talmente forte che temetti di soffocare. "Come stai? Mi hai fatto preoccupare un sacco" mi chiese Tae con un tono di voce preoccupato ma allo stesso tempo felice. "È tutto a posto Tae e stato solo un calo di zuccheri, mi dispiace averti fatto preoccupare" dissi. "Non ti preoccupare Mochi, l'importante è che stai bene, inoltre mi hai fatto perdere un'ora di lezione quindi in realtà dovrei ringraziarti" disse. A quel punto scoppiai a ridere e Taehyung mi seguì a ruota. Poco dopo decisi di chiede all'infermiera se potevo uscire dall'infermeria visto che stavo bene. Lei mi rassicurò dicendo che però sarebbe stato meglio se per quel giorno sospendevo le lezioni e tornavo a casa a riposare. Così feci e Tae mi accompagnò. Appena ci trovammo di fronte alla porta di casa lui tirò fuori il suo cellulare e me lo porse, "Ti chiamo dopo stellina, stammi bene. Ah e non ti preoccupare per la nostra uscita la faremo un altro giorno" sorrise. "Grazie Tae e scusa ancora per oggi", "Non ti preoccupare ci vediamo domani a scuola Mochi". "A domani Tae" risposi io prima di entrare in casa e togliermi quei vestiti, fin troppo scomodi per i miei gusti e andarmi a fare una doccia per rilassarmi un po'. Sicuramente la prossima volta mi ricorderò di mettere la sveglia non vorrei mai tornare a scuola vestito in questo modo, mi sento troppo in soggezione. Il fatto è che sono sempre stato molto insicuro del mio corpo e non mi piace mostrarlo anche se più volte molte ragazze ma anche tanti ragazzi mi hanno detto che ero uno schianto. Bhe in realtà non mi sono mai fidato di nessuno infatti sono ancora vergine, so che dire una cosa del genere in quarta superiore non è il massimo ma il fatto è che aspetto ancora quella persona speciale a cui dare la verginità, non la do di certo al primo che passa. Esco dalla doccia infilandomi un paio di bermuda neri e prima che potessi mettere anche la maglietta qualcuno suonò la porta, non ebbi il tempo di scendere le scale che suonò di nuovo il campanello. Feci più in fretta possibile e andai ad aprire la porta, di certo non mi aspettato che di fronte alla mia porta ci fosse Jeon Jungkook.

Le parole mi morirono in gola e non riuscii a dire niente. Rimasi fermo, quasi come fossi una statua di ghiaccio e lui rimase per un periodo di tempo indefinito a fissarmi come se fossi un pezzo di carne da macello quando finalmente aprì bocca per dire qualcosa le sue uniche parole furo: " oh merda, cazzo".                             

Continuò a fissarmi finché non mi decisi di aprire bocca e risvegliarlo dalla sua trance. " Ehm Jungkook...che ci fai qui?" non ricevetti risposta sentii solo le sue mani posarsi sui miei fianchi come a spostarmi da davanti alla porta per poi entrare senza mai distogliere i suoi occhi dal mio corpo. Iniziavo a sentirmi un po' in soggezione, non mi era mai piaciuto il mio corpo l'avevo sempre trovato grasso e con poche forme ma quello sguardo addosso al mio corpo mi faceva sentire un certo calore nel basso ventre e per una volta nella vita ero fiero di me stesso....Jungkook quel Jeon Jungkook era rimasto incantato nel guardare il mio corpo e un moto di fierezza mi invase prendendomi alla sprovvista.                   

Guardai Jungkook alzare lo sguardo e puntarlo nel mio e iniziare ad avvicinare il suo viso al mio....il tempo si fermò, non capivo più cosa stava succedendo.

Outfit di Kookie

Angolo autriceciao a tutt* se vedete un doppio aggiornamento é perché mi sono sbagliata a scrivere l'altra volta

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Angolo autrice
ciao a tutt* se vedete un doppio aggiornamento é perché mi sono sbagliata a scrivere l'altra volta.
Detto ciò spero che il capitolo vi piaccia.

Promise •jikook•  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora