Capitolo 12

915 42 0
                                    

(pov. Jimin)

Scendo le scale e vedo Jungkook seduto sul divano intento a guardare qualcosa sul suo cellulare, con un coraggio in corpo che non avrei mai pensato di avere prendo un leggero e tremolante respiro per poi parlare. "ti- ti ringrazio... per avermi aiutato, domani ti riporto i... mhh...vestiti puliti ora se non ti dispiace torno a casa, prendo il Bus non importa che mi accompagni" la voce mi trema leggermente mentre lo dico ma mi sforzo di mantenere un semplice sorriso sulle labbra cercando di camuffare la crescente agitazione al mio interno.

Svariate vocine nella mia testa continuano a ripetere una cantilena estenuante è più rimango in piedi più le mie gambe tremano e so di per certo che se non mi siedo tra poco potrei benissimo cadere a terra.

Per tutto il tempo i suoi occhi erano rimasti fissi su di me, il suo sguardo penetrante stava studiando la mia figura in piedi di fronte alle scale con solo una felpa oversize, la quale apparteneva molto probabilmente all'uomo che avevo di fronte, dato il profumo che era impregnato nel tessuto.
Perso nei miei pensieri non mi resi conto che Jungkook si era alzato, almeno non fin quando me lo sono trovato di fronte. Pochi centimetri ci separavano. Provai ad aprire bocca per parlare ma non faccio in tempo per lui sta già parlando. "Rimani per cena, ordiniamo la pizza e magari ci mettiamo a guardare un film ti riaccompagno io dopo a casa, non voglio che prendi il Bus la sera, è pericoloso"
La bocca mi si spalancò quasi automaticamente, non sono per niente abituato a questo lato così dolce e premuroso di Jungkook.

La mia risposta sarebbe stata comunque no.
Chi si crede di essere, pensa veramente che a scuola può trattarmi come un rifiuto umano, per poi aiutarmi ad uscire da una fontana, portarmi a casa sua e infine, come se tutto questo non fosse già abbastanza da sopportare, mi chiede anche di rimanere a cena con lui per guardare un film insieme?
No
No
E ancora no.

"Aish e va bene ma smettila di fare gli occhi da cucciolo"un sorriso spontaneo appare involontariamente sulle mie labbra mentre pronuncio queste parole, lo vedo ridacchiare ma cerca di nascondere la sua evidente felicità, e va bene per questa volta te la lascio passare. Mi accompagna al divano e mi costringe a sedermi perché "sei veramente troppo bianco e ho paura che svieni", la situazione era quindi questa, io seduto sul divano a scegliere un film e lui al telefono per ordinare le pizze.
Spoglio per un po' la lista dei film e appena ne vedo uno in particolare decido di iniziare quello. Non so se a Jungkook piaccia questo film ma è un grande classico che deve per forza piacergli, ovvero Harry Potter e la pietra filosofale, quando ero più piccolo ero veramente ossessionato da Harry Potter e con l'avanzare dell'età la cosa non è cambiata.
Sono sempre stato visto come "strano dai miei compagni perché mi piacevano cose diverse da quelle che piacevano a loro, non mi sono mai preoccupato di questa cosa in realtà, ho sempre saputo di essere diverso da loro.
Aspettiamo in silenzio l'arrivo del cibo per poi metterci a mangiare sul divano davanti alla televisione mentre le scene del film scorrevano davanti ai miei occhi. Mentre il film continua ad andare avanti sento una leggera pressione sulla mia coscia sinistra, abbasso leggermente lo sguardo e noto una mano di Jungkook posata delicatamente nel mio interno coscia. Subito il film passa in secondo piano, la mano di Jungkook scorre leggermente sulla coscia e dei brividi partono da dietro la mia schiena vino ad arrivare al collo. Un leggero tremore mi scuote dall'interno e mi si stringe lo stomaco, cosa che riconosco come le così dette "farfalle nello stomaco".

Il mio cervello era completamente disconnesso, la mano venosa di Jungkook continuava a scorrere sulla mia coscia senza esitazione, è tutto davvero troppo sa sopportare. Sto conoscendo un lato dell'uomo che ho al mio fianco che non sapevo esistesse, è tutto ciò sta scombussolando il mio essere. Ero pronto a dimenticarlo, a cercare di marmi una vita e a lasciarmi alle spalle tutto. Lui di certo non rende le cose più facili.

Vengo improvvisamente risucchiato dai miei pensieri appena vedo una mano di Jungkook sventolarmi davanti alla faccia " tutto bene? Ti ho chiamato cinque volte" mi guarda con la fronte corrucciata e il suo tono è quasi preoccupato. " eh?! Oh si tutto bene non ti preoccupare" tossisco leggermente per schiarirmi la gola, quello che esce dalla mia bocca non è più che un sussurro e stento a credere che lui mi abbia sentito, ma a quanto pare lo ha fatto dato che scuote la testa su e giù in un segno affermativo per poi allontanarsi e tornare seduto rimanendo comunque voltato verso di me.

" vieni ti accompagno a casa"

"Jungkook davvero non c'è bisogn-"      

"Jimin" il suo tono è glaciale, quel tono che non ammette repliche "non voglio che prendi mezzi pubblici di sera è pericoloso ok? Non mi disturba affatto portarti a casa quindi muoviti ad alzarti così prendi la tua roba, ah... credo che dovrei prestarti anche una tuta, che credo sia il caso andare in giro senza pantaloni".

Non me lo feci ripetere due volte e anche se con le guance a fuoco per la sua ultima frase, salgo le scale e vado a prendere la mia roba che Jungkook aveva gentilmente messo dentro un sacchetto, prendo la tuta che mi offre e di fretta la infilo per poi uscire di casa seguito da lui che chiude la porta. Mi dirigo verso la macchina e aspetto che la apra per poi salire. Passiamo il resto del viaggio in silenzio, ma non uno di quei silenzi imbarazzanti, bensì uno di quelli rilassanti, uno di quelli in cui ti perdi nel momento, il tempo si ferma e sei completamente a tuo agio. Appena arriviamo davanti a casa mia Jungkook ferma la macchina e io scendo. "Grazie ancora Jungkook" sento le guance andare a fuoco a causa dell'imbarazzo ma sostengo comunque il suo sguardo.

"di niente Jimin" mi volto per entrare in casa quando mi sento chiamare e mi volto a guardarlo. "ah Jimin! Tieni pure i miei vestiti, sei ancora più piccolo e carino con quelli addosso".

Per un attimo rimango paralizzato nel vialetto di casa mia, là semplicità disarmante con cui aveva detto quella frase aveva mandato il mio cervello è il mio cuore a farsi benedire. Lo guardo attentamente per cercare di capire se c'è traccia di ironia nella sua voce ma il suo sguardo è completamente serio, anche se un sorrisetto contorna il suo viso. A questo punto un sorriso spunta di nuovo sulle mie labbra e annuisco leggermente senza osare parlare. Mi volto di nuovo verso casa e lentamente cammino verso la porta per poi aprirla.

È stata una giornata davvero stressante ma tutto è andato bene alla fine, anche meglio di quello che mi ero effettivamente immaginato.
Come pensavo quella di Jungkook era soltanto una maschera che portava per fare il figo a scuola, in realtà lui è un ragazzo molto dolce e premuroso, si preoccupa molto per le altre persone, anche se cerca in tutti i modi di nasconderlo. Ancora con un sorriso stampato in faccia mi metto a letto con ancora addosso i vestiti di Jungkook perché hanno il suo odore e mi fanno sentire a casa, sprofondo la testa sul cuscino e porto la felpa di Jungkook al naso per annusare ancora quel buonissimo odore.
Chiudo gli occhi e sprofondo in un sonno senza sogni, uno di quelli calmi e rilassanti.
Quella notte, finalmente, riuscii a dormire bene come non facevo da diverse settimane.

Angolino autrice
Eccoci quì il capitolo é un po più corto dell'altro ma spero vi piaccia lo stesso. Come sempre ci vediamo al prossimo capitolo. Buonanotte army💜

Promise •jikook•  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora